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Scarpato ovvero l’attore, l’autore, lo scrittore che porta in teatro con Palma “La stessa Stella” in attesa di fare il one man show

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Gennaro Scarpato, 25enne napoletano è un artista a tutto tondo. Noto al pubblico del piccolo schermo per la partecipazione a Colorado e Made in Sud. Gennaro è anche scrittore ed autore. Un anno fa il suo primo romanzo intitolato “Tutte Uguali – #unanormalestoriadamore” e precedentemente ha firmato lo spettacolo di Francesco Cicchella “Millevoci Tonight Show”, che vanta la regia di Gigi Proietti, e ha firmato il terzo episodio del film “San Valentino Stories” prodotto da Run Film e Rai Cinema, solo per citarne alcuni. “Ho intrapreso la strada della scrittura – ha detto Gennaro – perché mi affascina. Quando si è in teatro o in tv si hanno dei ‘limiti’ almeno quelli legati alla logistica, mentre il libro mi ha permesso di non avere confini”.


Per tutto il weekend Gennaro Scarpato con Pasquale Palma saranno al Teatro Il Siparietto a San Giorgio a Cremano con “La stessa stella”. “Portiamo sul palco la storia di due amici”, ci racconta Gennaro Scarpato. “Domani ti sposi. Il tuo migliore amico è stato appena lasciato. Non puoi mica sposarti mentre lui soffre? O no?” Ed è proprio da questo paradossale punto di vista che nasce “La stessa stella” che h fatto registrare alla prima un grande consenso.

Una commedia con una vena di profonda cattiveria che trasforma per l’occasione il palcoscenico del teatro nel ring della vita dove i due protagonisti lottano a colpi di cinismo e ipocrisia, rancori e desideri, sentimenti e risentimenti, scambiandosi in continuazione i ruoli che vestono per nascondere la propria egoistica natura più profonda”. “Continueremo a portare in teatro La stessa stella – ha detto ancora Gennaro Scarpato – ho preparato un nuovo spettacolo intitolato ‘Blackout’ che mi vedrà da solo sul palco”. Si tratta, infatti, di un one man show senza scenografia. Sul palco solo Gennaro Scarpato ed alcune luci. “Scrivendo tanto – ha confermato – ho capito l’uso della parola e ho sentito l’esigenza di portare al centro del mio spettacolo la parola. Ho voluto fare uno spettacolo di altri tempi”. L’attore partenopeo, è un po’ di altri tempi. Malgrado la giovane età è a-social. Non ha un profilo FB, nè un account Instagram. “È una scelta perché non amo le illusioni dei social dove tutti si sentono protagonisti e famosi. Avevo tanti seguaci su Instagram, ma poi ho capito che in teatro ero ‘solo’. Chi mi seguiva sui social non veniva a teatro. E ciò è solo un’illusione, non la realtà”.

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Festival di Sanremo 2025: Carlo Conti annuncia i 30 Big in gara e introduce novità al regolamento

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I primi nomi a rimbalzare sui social sono quelli di Fedez e Tony Effe, protagonisti di un chiacchierato dissing di fine estate: commenti e meme si scatenano a immaginare incontri ravvicinati tra i due artisti sul palco o nel backstage dell’Ariston, magari anche con Guè o Emis Killa. Ma il rap è solo uno degli ingredienti di un cast “particolarmente variegato” di Big che Carlo Conti ha scelto per Sanremo 2025. Ben trenta artisti, anziché i 24 previsti, sfilerà all’Ariston dall’11 al 15 febbraio: una modifica al regolamento decisa per “la qualità e la quantità” dei brani proposti.

Trenta nomi in grado di rappresentare le nuove tendenze del mercato, con un potenziale complessivo da 585 dischi di platino, record di sempre, ma anche la grande tradizione, senza dimenticare il pop e il nuovo cantautorato, in linea con l’impegno portato avanti da Amadeus negli ultimi anni e avviato dallo stesso Conti nei suoi precedenti festival, dal 2015 al 2017. Tra i nomi più attesi c’è sicuramente Fedez, che torna sul palco che lo ha visto piazzarsi secondo nel 2021 – alle spalle dei Maneskin – con Chiamami per nome, in duetto con Francesca Michielin, poi nel 2023 ospite degli Articolo 31 nella serata cover e protagonista del bacio sul palco con Rosa Chemical alla finale.

È un debutto invece, quello del ‘rivale’ Tony Effe, che arriva a Sanremo dopo aver dominato l’estate con la hit Sesso e Samba in coppia con Gaia – anche lei in gara tra i Big – e dopo i successi dell’Icon Tour. Un duo Fedez-Tony Effe?, azzarda la conduttrice del Tg1 Valentina Bisti. La replica di Conti, da buon toscano, è sul filo dell’ironia: “Sono ragazzi intelligenti, lì canteranno e basta”. Esordio anche per Emis Killa, terza partecipazione invece per Rocco Hunt, già trionfatore nel 2014 tra le Nuove Proposte con Nu Juorno Buono e poi in lizza tra i Campioni nel 2016 con Wake Up. È un grande ritorno quello di Giorgia: reduce dalla conduzione di X Factor, l’anno scorso partner di Amadeus in una delle serate, sarà per la sesta volta al festival dove ha vinto nel 1995 con Come saprei. Tre volte in gara, co-conduttrice nel 2021, riecco Elodie, attesa dal nuovo album e dai live negli stadi. Tanto pop anche con i ritorni di The Kolors, Modà, Noemi, Coma-Cose, Francesco Gabbani, Francesca Michielin, Olly e con il debutto di Sarah Toscano, vincitrice di Amici.

Raddoppia Rose Villain, l’anno scorso in gara con Click Boom. “Ci son cascato di nuovo”, scrive sui social Achille Lauro, quattro volte già in gara e ospite fisso nel 2021 con i suoi Quadri. “Mi siete mancati”, commenta invece Rkomi, già in gara nel 2022, pubblicando a sorpresa sui suoi canali il video di un brano inedito dal titolo Odio, quindi sono, una riflessione sull’odio come motore della società. Prima volta all’Ariston invece per Brunori Sas, tra i nomi più apprezzati della scena cantautorale contemporanea, che potrà contare anche sulla presenza di Simone Cristicchi. Rock d’autore e accenti folk sul palco con un altro esordiente, Lucio Corsi (tra i protagonisti di Vita da Carlo 3, la serie di Carlo Verdone ambientata proprio al festival), sonorità R&B e jazz con Serena Brancale e Joan Thiele, urban sound con l’italo-argentino Shablo, che ha voluto accanto a sé tre generazioni a confronto: Guè, Tormento (a ben 24 anni dall’ultima partecipazione a Sanremo con i suoi Sottotono) e Joshua. In quota evergreen, due nomi di spicco della grande tradizione musicale italiana, come Massimo Ranieri e Marcella Bella. Grande assente Al Bano, che puntava al festival.

“È stata una scelta difficilissima tant’è che abbiamo portato i protagonisti a 30 e magari altri 10 avrebbero comunque meritato di essere tra questi”, ammette Conti prima di correre a Bologna per condurre la finale dello Zecchino d’Oro. Il 18 dicembre, durante Sarà Sanremo, la finalissima di Sanremo Giovani, annuncerà i titoli dei brani dei Big in gara. A quel punto il cast musicale sarà definito e le scelte del direttore artistico si concentreranno su co-conduzioni e ospiti, che saranno “tanti e ci permetteranno di parlare di tanti argomenti: come sempre il festival racconterà tante sfaccettature del mondo e dell’Italia”, promette Conti. Il toto-nomi è partito da tempo: sul fronte co-conduzioni, restano alte le quotazioni di Annalisa, mentre sarà improbabile vedere all’Ariston Paola Cortellesi, impegnata ad accompagnare nel mondo il suo film dei record, C’è ancora domani. Tra i superospiti, i rumors scommettono su Damiano David dei Maneskin e su Jovanotti, tornato sulle scene con Montecristo, singolo apripista del nuovo album in uscita il 31 gennaio, in vista del Palajova Tour in partenza dal 4 marzo.

I 30 Big in gara

Il cast annunciato include artisti di spicco e nuove promesse, selezionati tra un gran numero di proposte. Ecco l’elenco completo:

  1. Achille Lauro
  2. Gaia
  3. Coma Cose
  4. Francesco Gabbani
  5. Willy Peyote
  6. Noemi
  7. Rkomi
  8. Modà
  9. Rose Villain
  10. Brunori Sas
  11. Irama
  12. Clara
  13. Massimo Ranieri
  14. Emis Killa
  15. Sara Toscano
  16. Fedez
  17. Simone Cristicchi
  18. Joan Tille
  19. The Kolors
  20. Bresh
  21. Marcella Bella
  22. Tony Effe
  23. Elodie
  24. Olly
  25. Francesca Michielin
  26. Lucio Corsi
  27. Shablo ft. Guè, Joshua e Tormento
  28. Serena Brancale
  29. Rocco Hunt
  30. Giorgia

Novità e modifiche al regolamento

  • Aumento dei Big in gara: Il numero dei partecipanti è passato da 24 a 30, una scelta dettata dall’elevata qualità e quantità delle proposte ricevute.
  • Giuria internazionale: Le radio straniere saranno incluse nella Giuria della Sala Stampa come categoria ospite, ampliando la prospettiva e il respiro internazionale del Festival.
  • Svelati i brani in “Sarà Sanremo”: Il 18 dicembre, durante la serata televisiva “Sarà Sanremo”, in onda su Rai 1 dal Casinò di Sanremo, verranno annunciati i titoli dei brani in gara.

Un cast da record

Gli artisti in gara quest’anno vantano complessivamente 585 dischi di platino, il numero più alto mai registrato nella storia del Festival. Questo dato evidenzia l’attenzione del direttore artistico alle tendenze del mercato musicale. Per confronto, nel 2024 i platini rappresentati erano 512 e nel 2022 erano 341.

La visione di Carlo Conti

Il direttore artistico ha evidenziato come il Festival 2025 racconterà “tante sfaccettature del mondo e dell’Italia”, combinando brani intimi, allegri e profondi. Ha inoltre anticipato la presenza di ospiti che contribuiranno a stimolare discussioni su diversi temi di attualità.

Un Festival che guarda al futuro

Con un cast variegato, regolamenti aggiornati e un respiro sempre più internazionale, Sanremo 2025 promette di essere una celebrazione della musica italiana e un riflesso delle sue tendenze contemporanee.

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Denzel Washington: largo alla nuova generazione

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“Cosa penso del ricambio generazionale? Prima o poi bisogna togliersi di mezzo. Ci spero, almeno. Prego per questo”. Davanti ai giornalisti della Critics Choice Association riuniti a Los Angeles, Denzel Washington accenna uno dei suoi sorrisi accattivanti, ma parla sul serio. Il patriarca di una delle famiglie più influenti di Hollywood, protagonista di oltre 50 film in quattro decenni di carriera, domina le multisale con Il Gladiatore II, mentre i suoi figli conquistano lo streaming con l’adattamento cinematografico di The Piano Lesson, celebre opera teatrale del premio Pulitzer August Wilson.

L’omonimo film – disponibile su Netflix – schiera tre dei quattro figli di Pauletta Washington e dell’attore di Philadelphia, Training Days o Inside Man: il regista è Malcolm, di 33 anni, al suo primo lungometraggio; il protagonista è John David, di 40 anni, già visto in BlacKkKlansman di Spike Lee e in Tenet di Christopher Nolan; la 37enne Katia è tra i produttori. Olivia, sorella gemella di Malcolm, fa un cameo, così come Pauletta. “Ora tocca a loro”, dice il padre che, il giorno dopo aver posato davanti al Colosseo di cartapesta allestito al Chinese Theatre per il sequel di Ridley Scott, ha presentato The Piano Lesson all’Egyptian, pochi metri oltre sull’Hollywood Boulevard.

“È naturale che siano entrati nel mondo del cinema. Non per il lavoro che faccio io, quanto per la passione di mia moglie – considera il due volte premio Oscar -. È lei la vera cinefila di casa. I nostri figli sono cresciuti guardando film perché è quello che ama fare lei. Io volevo uscire, stare all’aperto e correre, giocare. Invece lei gli ha trasmesso questa passione. E poi, viviamo a Los Angeles: sono cresciuti nel settore”. Altrettanto naturale sembra che The Piano Lesson abbia coinvolto l’intero clan dei Washington, poiché la trama è incentrata su una famiglia, quella dei Charles: Boy Willie (John David) e la sorella Berniece (Danielle Deadwyler) si contendono il pianoforte della madre, su cui un bisnonno schiavo ha inciso la storia degli antenati.

Lui lo vuole vendere per comprare la terra su cui lavorava la famiglia, mentre lei è decisa a tenerlo come ricordo del proprio passato. Lo zio Doaker (Samuel L. Jackson) tenta di mediare, ma nessuno può proteggersi dai fantasmi evocati dal vecchio strumento a muro. È il terzo film uscito da quando gli eredi di Wilson hanno affidato a Denzel e al suo partner produttore Todd Black le opere del famoso drammaturgo, un canone di 10 piece sulla vita dei neri nel XX secolo, noto come American Century Cycle.

Nel 2016 era venuto Fences e nel 2020 Ma Rainey’s Black Bottom, entrambi con l’attore più celebrato della Black Hollywood come protagonista. “Il primo l’ho anche diretto – considera l’interprete di Malcolm X -. Mi è bastato per decidere che non voglio mai più fare regista e attore insieme. Non sono un cineasta, diciamo la verità. C’è differenza tra fare un film e dirigere un film. Ridley dirige i film, come un buon pilota sa dove portare l’equipaggio. Tu sali a bordo e ti concentri sul tuo, perché è lui che guida. Anche mio figlio Malcolm sa guidare”, afferma Washington che, a meno di un mese dal suo 70/o compleanno (il 28 dicembre), sostiene la nuova generazione, ma non ha intenzione di lasciare le scene: “Sono prenotato per i prossimi sei anni, se non otto: ho dato la mia parola a Steve McQueen, a Ryan Coogler, farò la serie su Hannibal e da marzo sarò a Broadway con Otello…”.

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Uonderbois, la serie Disney+ in una Napoli underground

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Grande protagonista è una Napoli underground, tra misteri, storie popolari e tunnel sotterranei. Una città amatissima da registi premi Oscar come Sorrentino e Salvatores, ma anche da grandi produzioni italiane e internazionali (dalla saga de L’amica geniale a Gomorra, dai Bastardi di Pizzofalcone a Mina Settembre, per citarne alcune). Dopo Qui non è Hollywood, dedicata all’omicidio di Sarah Scazzi, e le relative polemiche, Disney+ propone un’altra serie tv originale tutta italiana che debutterà il prossimo 6 dicembre: Uonderbois, sei episodi cui fanno da cornice le leggende popolari di questa città unica al mondo. Diretta da Andrea De Sica e Giorgio Romano, creata da Barbara Petronio e Gabriele Galli, la serie ha come protagonisti Serena Rossi, totalmente trasformata, e Massimiliano Caiazzo in versione supereroe incappucciato con uno skateboard in spalla per i sotterranei di Napoli.

Uonderbois è un prodotto adatto sia ai giovanissimi che a un pubblico adulto, in grado di raccontare una storia di misteri e oscurità in una Napoli come raramente si è vista in tv o al cinema. Dalle bellezze di questa città è facile farsi rapire, ma a tutto ciò che di magico e misterioso si cela in questo luogo hanno accesso solo coloro che sanno vedere oltre le apparenze. Atmosfere alla Goonies, film cult anni ’80, rivivono in salsa partenopea in Uonderbois: protagonisti sono cinque amici dodicenni pronti a vivere insieme una grande avventura alla scoperta di una Napoli segreta e folkloristica, piena di sorprese ma anche di insidie. La vicenda prende il via quando gli amici sono prossimi a essere sfrattati dalle case nei quartieri popolari in cui vivono. Questo perché La Vecchia (Serena Rossi), perfida proprietaria degli stabili, sta per vendere le abitazioni in cambio di una misteriosa statuetta di Maradona.

Statuetta che verrà trafugata da Tonino Uonderboi (Massimiliano Caiazzo), in persona: si tratta del loro mito, un incrocio tra la leggendaria figura del Munaciello e un moderno Robin Hood. Inizia l’avventura dei Uonderbois alla ricerca di un misterioso tesoro nella Napolisotterranea. A guidarli in questo viaggio è la conoscenza dei segreti più antichi della loro città, ma anche la consapevolezza che dietro ogni leggenda si nasconda sempre un pizzico di verità. Perché è proprio su questo equilibrio tra realtà e magia che la città partenopea si regge da millenni. Ma La Vecchia è alle loro calcagna ed è pronta a tutto pur di riappropriarsi della statuetta che le è stata strappata. Il cast include Junior Rodriguez, Melissa Caturano, Catello Buonocore, Christian Chiummariello e Gennaro Filippone nel ruolo dei cinque giovani protagonisti. Insieme a loro, Giordana Marengo (vista ne La vita bugiarda degli adulti di Netflix), Giovanni Esposito, Ernesto Mahieux, Daniele Rienzo (di recente in Parthenope di Sorrentino), Francesco Di Leva (migliore attore non protagonista ai David del 2023 per Nostalgia di Mario Martone), Ivana Lotito (Azzurra di Gomorra) e con la partecipazione straordinaria di Nino D’Angelo. Ad accompagnare la serie troviamo due brani inediti firmati da Geolier, il fenomeno partenopeo fresco del successo della sua più recente fatica, Dio lo sa – Atto II. Già nel trailer si può ascoltare la voce del rapper che firma e interpreta le canzoni “Ferrari” e “Parl’ cu mme”, quest’ultima accompagna i titoli di coda della serie.

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