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Sardine in piazza a Roma, veleni e polemiche sul web dopo aver aperto la piazza a tutti…compresa Forza Nuova e Casapound

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La piazza di San Giovanni a Roma è aperta a tutti. Questa espressione finita sul gruppo Facebook della Sardine di Roma in vista della manifestazione del 14 dicembre accende il dibattito sui social. Il gruppo Sardine di Roma su Facebook accoglie circa 140.000 seguaci. E  le parole di Stephen Ogongo, leader della branca capitolina del movimento, di una presunta apertura a tutti quelli che vogliono scendere in piazza “da Casapound a Fi a Forza Nuova”, hanno lasciato il segno. “Per ora è ammesso chiunque, pure uno di CasaPound va benissimo. Basta che in piazza scenda come una Sardina”, ha detto Ogongo al Fatto Quotidiano. “Se troverò un fascista in piazza San Giovanni, questo avrà la fortuna di sentire l’affetto da parte del quartiere che coloro che la pensavano come lui hanno distrutto”, scrive un 19enne del Quadraro. “Mi stupisce comunque la leggerezza con la quale uno degli organizzatori possa fare una simile dichiarazione, più che strumentalizzabile… Bisognerebbe fare più attenzione nelle dichiarazioni pubbliche”, osserva un altro membro della community.

“Scusatemi ma io ho letto anche di una dichiarazione in cui non si disdegnava la partecipazione di CasaPound…se fosse vero, avete perso una sardina. Non si possono allontanare bandiere rosse e far scendere in piazza i fascisti per una manifestazione antifascista…”, è il messaggio di una ragazza sempre sul gruppo Fb delle Sardine capitoline. Il comunicato diffuso dall’ufficio stampa del gruppo e pubblicato sulla pagina (“Sappiamo che la piazza di San Giovanni a Roma fa gola a molti. Ma RIBADIAMO con forza che l’invito è rivolto a chi crede che il linguaggio politico di una certa destra abbia passato il segno”) non sembra placare tutti gli animi. “L’antifascismo è la prima cosa. Se non vi è chiaro. Ora in molti non verranno, non verremo, e iniziamo a uscire da sto gruppo. I fascisti NO. E se Santori non chiarisce subito che i fascisti NON sono graditi, ADDIO”, scrive un’altra persona, chiedendo una presa di posizione netta di Mattia Santori, uno degli ideatori del movimento. “Vorrei che ufficialmente le SARDINE dicessero: non guardiamo la fede politica ma siamo ANTIFASCISTI -aggiunge la stessa persona, dopo un confronto con un moderatore del gruppo-. Ora non fateci lo shampoo con la questione della fede politica, l’antifascismo è un principio basico della nostra costituzione, non è un partito. Non è una fede politica”.

“Scrivete a chiare lettere ‘i fascisti non sono benvenuti è stato un fraintendimento’, chiaro, conciso e veloce”, interviene un altro utente, che ‘invita’ ad integrare il comunicato: “Manca l’ammettere di aver detto una stronzata, come ti viene in mente di citare CasaPound”. Scorrendo la pagina, ci si imbatte in messaggi meno coloriti ma altrettanto perentori: “CasaPound non è benvenuta, punto”, “Voglio delle delucidazioni in merito, io con vicino CasaPound non scendo in piazza”, “Non credo si possa accettare la presenza di CasaPound ad esempio, non sarebbero mossi mai da ideali di pace o antifascisti. A me questa cosa fa venire i brividi”.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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