Collegati con noi

Cronache

Sanità della Calabria in ginocchio, Conte taglia il generale Cotticelli e pesca Zuccatelli: dalla padella alla brace

Pubblicato

del

I commissariamenti della Sanità nelle regioni del Sud sono stati pagine indegne e buie della Repubblica italiana. Il Governo (non il Governo Conte, ogni Governo nazionale degli ultimi 12 anni, compreso quello in carica) si è sempre lavato le mani e sciacquato la bocca davanti al disastro della sanità pubblica al Sud spedendo un commissario ad Acta con l’obiettivo (mai perseguito) di ridurre e razionalizzare le spese, evitare che le risorse fossero dilapidate e restituire dignità ad un servizio essenziale: la cura della salute dei cittadini del Sud. I commissariamenti della sanità al Sud sono stati affidati talvolta a generali in pensione (Carabinieri, Finanza) o manager di dubbie qualità manageriali e moralità al limite che o hanno chiuso ospedali, pronti soccorso, laboratori, cliniche e altre strutture sanitarie pubbliche oppure hanno proceduto a tagli lineari annuali fino al rientro dal debito. È facile no? Ho 10 miliardi di debito? Ogni anno risparmio 1 miliardi e in dieci anni è tutto a posto. Poi, però, arriva il covid e scopri che in Campania mancano i posti in terapia intensiva e 15mila operatori sanitari. In Calabria non c’è nulla. In Sicilia peggio che in Campania. Insomma mai un piano, mai una visione pubblica pulita, onesta, seria per fare in modo che la sanità al Sud fosse quantomeno qualcosa di simile a quella che si incontra dalla Toscana in su. Abbiamo registrato cose vergognose nei commissariamenti in Campania, in Sicilia e in Calabria e ci meraviglia la meraviglia anche dell’attuale premier Giuseppe Conte circa l’imbarazzante gestione del generale manager Saverio Cotticelli.  Quest’uomo, sulla cui moralità nessuno ha dubbi, ha dimostrato di essere imbarazzante rispetto all’incarico che gli era stato conferito proprio da Conte. Siamo in piena pandemia, la Calabria è la regione con il minor numero di contagi ma è zona rossa perchè i servizi sanitari pubblici sono assolutamente incapaci di affrontare persino una emergenza raffreddori, figurarsi l’epidemia da covid 19. Sarebbe una ecatombe.  Il premier Conte, stante la inefficacia (diciamo così) di Saverio Cotticelli (da lui nominato), ha fatto sapere che lo avrebbe “sostituito con effetto immediato”. Non solo, ha detto che “anche se il processo di nomina del nuovo commissario prevede un percorso molto articolato, voglio firmare il decreto già nelle prossime ore: i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità”. Bene, uno si aspetto un manager vero e capace. Poche ore dopo in Consiglio dei ministri han deliberato la nomina del dottor Giuseppe Zuccatelli a commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria. “Il Commissario – viene spiegato – è incaricato di relazionare, con cadenza semestrale, al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri affiancanti in merito all’attività svolta, ferme restando le verifiche trimestrali e annuali previste dalla normativa vigente”. Ma chi è questo nuovo commissario nominato da Conte?

 

Quello che avete ascoltato è il nuovo “nominato” dal premier Conte.  Sarà più accorto, più bravo, più efficace del suo predecessore che ha fatto poco o nulla? A giudicare dalla sua tormentata storia manageriale, dalla sua contiguità-continuità con la politica e dalle prime dichiarazioni, ci pare di capire che la Calabria avrà i suoi problemi anche per il futuro. Ah, piccola notazione: Zuccatelli è un signore che ha contribuito con le sue doti manageriali a sistemare anche la sanità della Campania negli ultimi anni.

Advertisement

Cronache

Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

Pubblicato

del

Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

Continua a leggere

Cronache

Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

Pubblicato

del

Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

Continua a leggere

Cronache

L’eredità di Totò diventa un brand: gli eredi regolamentano l’uso dell’immagine dell’artista

Pubblicato

del

Il celebre attore e poeta napoletano Totò, noto per la sua poesia “A Livella”, è diventato un’icona talmente amata da essere frequentemente rappresentata in ristoranti, pizzerie e su prodotti come le etichette di vino. Questo uso diffuso ha portato gli eredi dell’artista a decidere di intervenire per regolamentare e proteggere l’immagine del “principe della risata”.

Elena De Curtis, nipote di Totò, ha espresso preoccupazione per il modo in cui il nome e l’immagine del nonno vengono utilizzati: «Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine». Di fronte a questa situazione, gli avvocati degli eredi hanno iniziato a inviare comunicazioni legali a numerose attività commerciali in Italia, specialmente pizzerie che utilizzano il nome o l’immagine dell’artista.

Questo fenomeno non è limitato a un’area specifica ma si estende in varie città italiane, da Torino a Latina a Porto Ascoli. Tra i nomi di locali coinvolti figurano “Casa Totò”, “Totò e Peppino” e “A Livella”. Anche decorazioni come quadri e poesie che adornano le pareti di questi locali sono diventati oggetto di contenzioso.

L’intervento legale non si ferma solo a una questione di immagine, ma coinvolge anche il rispetto delle nuove normative. A seguito di un’ordinanza cautelare emessa a giugno 2023 dal Tribunale di Torino, è stato chiarito che l’utilizzo del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce un sfruttamento illegittimo. Gli eredi ora richiedono che non si usino più il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, eliminando ogni riferimento nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai materiali di marketing.

In caso di inosservanza, il Tribunale di Torino ha stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione constatata. Alcuni locali hanno già iniziato a cambiare insegna e nome per conformarsi a queste richieste, spesso sotto la guida di processi di mediazione legale.

La famiglia De Curtis, venuta a conoscenza dell’utilizzo non autorizzato del nome da parte della pizzeria “Alla casa di Totò” a Torino, ha sospeso tutte le attività che miravano alla creazione di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie ispirati a Totò. Questo ha portato a una ricerca su scala nazionale per prevenire ulteriori usi non autorizzati del nome d’arte.

Il processo di regolamentazione, secondo gli eredi, è diventato essenziale. “Una regolamentazione a questo punto è assolutamente necessaria”, sottolinea la famiglia, non solo per proteggere l’eredità di Totò, ma anche per garantire che il suo nome e la sua immagine siano usati in modo rispettoso e appropriato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto