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Cultura

Sangiuliano cerca soldi per il Teatro nazionale di Napoli definanziato da De Luca

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Teatro Nazionale di Napoli ancora nell’incertezza dopo lo scontro tra il direttore del Mercadante Roberto Andò e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sul taglio dei fondi Pon per due milioni di euro che hanno portato alla sospensione della stagione estiva al Teatro Grande di Pompei, ma anche a dubbi sulla possibilità per lo stabile napoletano di conservare i parametri per essere un ‘nazionale’, status che ha dal 2015. Ma poco dopo le dichiarazioni di De Luca, che senza fare nomi risponde duramente ad Andò e all’accusa di aver sferrato un “colpo mortale contro il sud e la cultura” – “Non finanziamo la cafoneria, risparmieremo due milioni di euro”, il commento del governatore – arrivano le le rassicurazioni del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. “Siamo al lavoro con il massimo impegno per trovare i fondi aggiuntivi da destinare al Teatro Mercadante di Napoli, per supplire, in tutto o in parte, al taglio effettuato dalla Regione Campania”, ha detto. “Si tratta di un’operazione complessa, perché le risorse sono già programmate, ma contiamo di intervenire per scongiurare la sospensione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi e il rallentamento delle attività dello stesso Mercadante”. Il Nazionale di Napoli unisce il teatro Mercadante con il suo Ridotto e il San Ferdinando. Il Cda è composto da cinque unità, il rappresentante della Regione è solo uno e De Luca ha voluto sottolinearlo ricordando che è proprio della Regione il contributo più alto, rispetto a quelli del Comune di Napoli, della Città metropolitana e del MiC.

“Ci sono dei cafoni a Napoli che immaginano di poter ricattare una istituzione – il suo duro attacco -. Quando si fa la programmazione culturale prima si approvano i bilanci e poi si programma. Ho cercato di spiegare che questa storia a Napoli è finita. Vergognoso fare polemiche in queste condizioni. Siamo alla follia. Avevamo proposto due milioni E cinquantamila euro. La Regione Lombardia per La Scala stanzia un milione e ottocentomila, per il Piccolo ottocentomila. Bisogna rispettare una istituzione anche se per un euro di contributo. C’è gente abituata al parassitismo, che ha perso IL senso della realtà”. Infine annuncia: “A maggio faremo una bella iniziativa dedicata a tutto il mondo del teatro, dello spettacolo, del cinema perché abbiamo rifinanziato la legge. Quindi chi polemizza con la Regione oltre a essere cafone è anche un idiota”.

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Cultura

Mattarella a Napoli per celebrare le Quattro Giornate

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è giunto in mattinata a Napoli e,  dopo aver deposto una corona  al monumento degli scugnizzi, ha raggiunto la basilica di San Giovanni Maggiore dove ha presenziato ai lavori di un convegno sulle Quattro giornate di Napoli, promosso dal Comune a ottanta anni dalla rivolta popolare contro il nazifascismo.

A piazza della Repubblica  il Presidente della Repubblica ha incontrato Francesco Amoretti, figlio di Antonio Amoretti, ultimo partigiano di Napoli, scomparso all’età di 95 anni nel dicembre 2022: “Ho detto al Presidente Mattarella che mio padre quotidianamente ha lavorato soprattutto presso le scuole e con gli studenti a difesa della Costituzione. Chi meglio del Presidente può capire il senso e il significato di quell’impegno”.

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Cultura

Christie’s, all’asta a novembre tre dipinti di Cezanne

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La prossima asta di novembre di Christie’s dedicata all’arte di fine Ottocento offrirà al miglior offerente non uno, ma tre dipinti di Paul Cézanne che da 90 anni non erano apparsi sul mercato. Le tre opere vengono dal museo Langmatt di Baden, in Svizzera, e verranno presentate una dopo l’altra il 9 novembre in uno sforzo del museo di raccogliere 45 milioni di dollari per assicurarsi un futuro.

Star tra i tre quadri è Fruits et Pot de Gingembre, all’asta con una stima tra 35 e 55 milioni di dollari. Realizzato tra 1890 e 1893, fa parte di un periodo d’oro in cui Cézanne creò le sue opere più elaborate, tra cui i Giocatori di Carte, dipinto nello stesso studio che il pittore teneva della casa dei genitori, ma anche il panoramico La Montagne Sainte-Victoire della collezione del co-fondatore di Microsoft Paul Allen venduto l’anno scorso, sempre da Christie’s, per 138 milioni di dollari. Il secondo quadro, Quatre Pommes et un Couteau, ha al centro la mela, uno dei soggetti quotidiani preferiti di Cezanne: la stima è tra sette e dieci milioni di dollari, mentre per La Mer à l’Estaque del 1878-1879 – l’unico dipinto del gruppo che non è una natura morta ma una veduta sul Mediterraneo e un pittoresco villaggio di pescatori – le previsioni sono tra i 3 e i 5 milioni.

“Le vendite di opere di musei sono una questione delicata. Siamo colpiti dall’attenzione e dalla cura con cui il Langmatt ha scelto cosa mettere in vendita”, ha detto Dirk Boll, vicepresidente di Christie’s per l’arte moderna e contemporanea. Il formato dell’asta è inconsueto: Christie’s, su istruzioni del museo, venderà i tre quadri in sequenza finché non verrà raggiunto o superato il target dei 45 milioni richiesti. a quel punto, se resterà qualcosa di invenduto, sarà restituito al Langmatt. Cézanne non fu mai veramente apprezzato in vita, ma già al tempo della morte era considerato un precursore dell’arte moderna e negli anni a seguire la maggior parte dei suoi capolavori finirono in mano private, tra cui i tre ora in vendita, acquistati nel 1933 dal collezionista anglo-svizzero Sidney Brown e dalla moglie Jenny. Il museo Langmatt ha sede nella villa di famiglia dei Brown, lasciata in eredità assieme alla vasta collezione alla città di Baden dal figlio della coppia, John Alfred Brown, nel 1987. Da allora il Langmatt è entrato in crisi finanziaria in parte a causa degli altissimi costi di manutenzione dell’edificio disegnato dall’architetto svizzero Karl Moser nel 1900: nel 2017 era stata lanciata cosi una campagna raccogli fondi per assicurare la futura operatività del museo.

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Cultura

Melania Mazzucco vince il Premio Serao, la consegna il 5 ottobre a Napoli

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Melania Mazzucco è la vincitrice del premio Matilde Serao: la scrittrice lo riceverà il prossimo 5 ottobre in una cerimonia che si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli, nell’ambito del Campania libri festival. Un premio organizzato da Il Mattino dedicato alla sua cofondatrice.  E al Mattino Melania Mazzucco, scrittrice amatissima, vincitrice di numerosi premio, spiega che quello che più l’ha colpita “è la capacità di stare nel proprio tempo”, e questo, spiega, è evidente fin dal 1886.

Il bacio della Medusa (Rizzoli 1996) a Vita (Einaudi, premio Strega 2003) a La lunga attesa dell’angelo (Einaudi 2008) , L’architettrice (Einaudi 2019): sono i grandi successi di Melania Mazzucco, libri che hanno richiesto anche un gran studio, un lavoro che si avverte pagina dopo pagina. Vita, per esempio: una storia di immigrazione dove la scrittrice ha avuto come punto di partenza i racconti di famiglia ma man mano che andava avanti nelle ricerche per scrivere il suo romanzo ha scoperto che verità e raconto non sempre coincidevano così quello è diventato, come ha detto al Mattino, “il mio libro più libero”

 

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