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Sampdoria, l’assemblea degli azionisti rinviata: ancora incertezza sul futuro del club

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La giornata dell’assemblea degli azionisti della Sampdoria si è rivelata una delle più lunghe nella storia del club. I soci erano chiamati a decidere sull’aumento di capitale necessario per salvare la squadra, ma sono emerse nuove complicazioni che hanno messo in dubbio il futuro della società.

La cordata Radrizzani-Manfredi, che aveva presentato un’offerta per “salvare il club”, ha reso noto che la proposta non è stata accolta favorevolmente da Massimo Ferrero, attuale proprietario della Sampdoria. La proposta, che prevedeva anche una somma di circa 33 milioni di euro da destinare a garanzia di due procedure concordatarie, è stata giudicata inferiore alle aspettative di Ferrero.

L’assemblea degli azionisti, iniziata con un ritardo significativo rispetto all’orario previsto, è stata aggiornata a domani alle 13:30, segnalando una possibile apertura da parte di Ferrero nei confronti dell’offerta di Radrizzani e Manfredi. Nel corso della giornata, le parti hanno continuato a essere in contatto nonostante le divergenze, segnalando un tentativo di trovare un punto di incontro.

Nel frattempo, i tifosi della Sampdoria hanno affollato l’entrata del palazzo che ospita il club, nella Corte Lambruschini, per chiedere ancora una volta di “Liberare la Sampdoria”. L’incertezza sul futuro del club ha creato un clima di grande attesa e preoccupazione tra i sostenitori.

Nel corso della giornata, Radrizzani e Manfredi hanno proseguito il lavoro per definire la rosa della squadra e individuare un allenatore di alto profilo. Allo stesso tempo, stanno valutando la creazione di una struttura interna caratterizzata da un management internazionale. Hanno confermato la presenza del Qatar Sports Investments (Psg) nell’operazione e la presenza di partner affidabili e solidi come Gestio Capital ed Aser Group.

Durante la riunione tenutasi a Roma nello studio dell’avvocato Sammarco, che rappresenta gli interessi di Ferrero, si è svolta una discussione lunga e nervosa, secondo fonti informate, in attesa dell’assemblea degli azionisti.

Alle 18:30, i tifosi blucerchiati attendevano l’arrivo di Alessandro Barnaba, CEO di Merlyn e piccolo azionista della Sampdoria. Tuttavia, Barnaba ha scelto di entrare dal retro del palazzo, evitando l’incontro con i tifosi. La sua proposta, sostenuta anche da Edoardo Garrone, aveva mantenuto viva la speranza di una soluzione per il futuro del club.

Barnaba ha dichiarato di essere pronto a sostenere il progetto di Radrizzani se si dimostrerà significativo, ma ha sottolineato che continuerà a monitorare attentamente la situazione della Sampdoria. Ha espresso il desiderio che il club abbia un futuro all’altezza della sua storia, ma ha anche sottolineato la sua disponibilità nel caso in cui ci siano problemi.

L’assemblea degli azionisti di domani sarà fondamentale per capire quale sarà il destino della Sampdoria. I tifosi, i soci e gli appassionati di calcio sono in trepidante attesa per scoprire se il club avrà una soluzione che permetta di proiettarlo verso un futuro stabile e di successo.

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Sinner nella storia: batte Alcaraz e vola in finale contro Medvedev a Pechino

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Jannik Sinner nella storia: batte Carlos Alcaraz e vola in  finale del “China Open” a Pechino,  sui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre. Un torneo che ha come montepremi 3.633.975 dollari.

Sinner, 22 anni era la sesta testa di serie ed ha sconfitto in semifinale lo spagnolo Alcaraz, numero 1 del tabellone e del ranking mondiale, in due soli set con il punteggio di 7-6, 6-1, poco meno di due ore di gioco.  Il giovane azzurro altoatesino sfiderà per il titolo il russo Daniil Medvedev, seconda testa di serie e numero 3 del mondo, che in semifinale aveva battuto Alexander Zverev.

 

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Champions, Napoli sfortunato: il Real Madrid vince al Maradona

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Gol, spettacolo, agonismo. C’è tutto questo in Napoli-Real Madrid di Champions. Alla fine, al termine di una partita emozionante, ricca di colpi di scena, la spunta i madrileni, ma il Napoli esce tra gli applausi del pubblico del ‘Maradona’ che accetta la sconfitta e si gode lo spettacolo. Il risultato lo decide un autogol di Meret, incolpevole perché la palla gli batte sulla schiena e finisce in porta. Ma il Napoli gioca alla pari con la squadra di Ancelotti e la mette in lunghi momenti della gara in grosse difficoltà. La tattica di Garcia è semplice e si basa sul principio che sfidare il Real tentando di rubare agli spagnoli il predominio del gioco non sarebbe una scelta oculata. Gli azzurri, dunque, quando i madrileni sono in possesso del pallone, preferiscono aspattarli nella loro metà campo per chiudere loro da un lato le linee di passaggio verso la porta di Meret e per tentare di lanciare Osimhen e Kvaratskhelia nel caso in cui si offrissero occasioni per le ripartenze veloci. La squadra di Garcia, però, trova il gol del vantaggio su calcio da fermo. E’ il 18′ quando Kvaratskhelia batte un calcio d’angolo. Natan colpisce di testa anticipando Kepa e manda il pallone sulla tarversa. Sulla ribattuta si avventa Ostigard che colpisce a sua volta di testa e manda il pallone in rete. Il Real, pur in svantaggio, non cambia di una virgola il proprio atteggiamento tattico. Per rimettere gli spagnoli in carreggiata arriva un errore clamoroso di Di Lorenzo che al 26′ sbaglia un disimpegno alquanto semplice e cede il pallone a Bellingham il quale serve Vinicius smarcatosi in area di rigore. Per il brasiliano è semplice trafiggere Meret con un diagonale rasoterra. Nel Napoli sembra non mancare l’animo per una reazione, ma il centrocampo in fase propulsiva soffre la prestazione sotto tono di Anguissa e difficilmente gli azzurri riescono a essere propositivi.

Anche l’apporto di Kvaratskhelia alla manovra offensiva è limitato per le mancate sovrapposizioni di Olivera che si disimpegna quasi esclusivamente nella propria metà campo, preoccupato dallo spirito di iniziativa di Carvajal che su quella fascia gioca sostanzialmente da centrocampista aggiunto. Dopo una fase di equilibrio arriva all’improvviso il gol del vantaggio dei madrileni. E’ il 33′ quando Bellingham si incunea nell’area di rigore avversaria, sfrutta un rimpallo favorevole con Ostigard e batte Meret. Il Napoli reagisce cn un colpo di testa di Osimhen sventato da Kepa e mantiene vivo il risultato alla fine della prima frazione di gioco. Al Napoli non manca il coraggio e nella ripresa l’atteggiamento della squadra di Garcia cambia totalmente. Gli azzurri si riversano all’attacco e vengono premiati dopo 8 minuti. Osimhen concludea rete da distanza ravvicinata a Nacho devia con un braccio. Dopo un lungo controllo il Var richiama l’arbitro Turpin che concede il calcio di rigore.

Zielinki riporta la gara in parità. Il Napoli cresce e il Real cala. Gli spagnoli vengono messi alle corde e sono costretti a difendersi con le unghie nella loro area di rigore. Ancelotti manda in campo Modric al posto di Kroos allo scopo di riprendere in mano il pallino del gioco. Ma i padroni di casa spingono soprattutto sulla sinistra con Kvaratskhelia, coadiuvato da un più coraggioso Olivera, che semina il panico nella difesa madrilena. E’ però il Real Madrid a tornare in vantaggio. E’ il 33′ quando Modric batte un calcio d’angolo contestato dagli azzurri che chiedono una punizione per fallo su Olivera. Ostigard devia di testa e Valverde da 25 metri fa partire un tiro che sbatte sulla traversa. Il pallone colpisce Meret sulla schiena e finisce in rete. Nella fase finale della gara il Napoli si riversa in attacco alla ricerca del gol del pareggio. Il Real si aggrappa al vantaggio che riesce a portare fino in fondo, conquistando tre punti fondamentali nell’economia del girone.

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La Camera destituisce lo speaker, prima volta negli Usa

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La Camera ha approvato la mozione per destituire lo speaker repubblicano Kevin McCarthy, facendo precipitare il Capitol nel caos e nell’incertezza. E’ la prima volta nella storia Usa. A proporre la mozione il deputato del suo partito Matt Gaetz, un fedelissimo di Donald Trump ed esponente di una fronda parlamentare alla Camera legata al tycoon.

La votazione si è conclusa con 216 voti a favore e 210 no. Otto repubblicani hanno votato contro McCarthy. Quest’ultimo ora dovrà indicare il suo sostituto provvisorio sino all’elezione di un nuovo speaker, passaggio che non sarà certo facile e che rischia di paralizzare il Congresso proprio quando deve negoziare la prossima legge di spesa.

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