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Cronache

Sacerdote si felicita per le nozze di Alberto Matano con Riccardo Mannino, è polemica sui social

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  L’analisi e’ cruda e tagliente: “questi hanno una rabbia dentro che li rende incapaci di gioire se uno e’ felice, solo perche’ non e’ felice rispettando i loro canoni di felicita’”. Usa volutamente la parola canoni e non dogmi don Marco Pozza, sacerdote del carcere il Padova, nel commentare le centinaia di messaggi di hater che gli sono piovuti nelle ultime ore dopo essersi felicitato in rete per l’unione civile del volto del giornalismo tv dela Rai Alberto Matano con Riccardo Mannino. Qella di “Don Spritz”, come lo soprannominarono quando agli inizi del 2000 andava a predicare all’ora dell’aperitivo nelle piazze della citta’ euganea, e’ una condanna senza appello. “Peggio dell’ateismo c’e’ solo un Cristianesimo triste – sentenzia – vestito a festa con le pellicce di visione o i 50 euro sbandierati prima di metterli nel cestino delle offerte”. Pozza, da sempre vicino a Papa Francesco, gestisce da qualche tempo la pagina ‘Sulla strada di Emmaus? dove ha pubblicato le sue felicitazioni per l’unione Matano-Mannino. “Un grande abbraccio e una preghiera – ha scritto in rete – per il mio amico Albero Matano nel giorno della loro unione civile”. Immediata la serie di commenti. Alcuni categorici, come quello di Gianluca: “Per la legge italiana quello non e’ un matrimonio e mai lo sara’”. Ancor piu’ dura Teresa: “nessuno giudica gli omosessuali. Sono anche loro ‘come noi’ creature di Dio. Ma il matrimonio Cristiano( la Bibbia insegna). E’ tra l’ uomo e la donna). Da’ fastidio tutta la medianita’ che si da’. Se vogliono stessero insieme e basta – sottolinea – Perche’ non parlare mai dell’ importanza del. Matrimonio Cristiano. Oramai si da’ piu’ spazio ai divorzi, alle unioni omosessuali. Il mondo e’ diventato una nuova Sodoma e Gomorra. Si stanno perdendo i valori e le identita’ degli individui”. Don Pozza ha risposto a tutti, senza mai arretrare di un passo. “Non posso gioire della felicita’ di un amico? – domanda – Gente: siate umani, non basta andare in Chiesa per essere tali”.

(la foto in evidenza è tratta dal settimanale Chi che ha un’ampio e circostanziato reportage sulle nozze)

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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Tony Colombo e Tina Rispoli restano in carcere, confermate in Cassazione le accuse di camorra

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La Corte di Cassazione ha recentemente respinto le richieste di scarcerazione per il cantante neomelodico Tony Colombo e sua moglie Tina Rispoli, implicati in un’inchiesta del pool antimafia. La coppia è accusata di avere legami con il clan Di Lauro, operante nella zona di Scampia-Secondigliano.

Le indagini, condotte dai pm Maurizio De Marco e Lucio Giugliano, puntano a dimostrare come Colombo e Rispoli, nonostante non appartengano direttamente a una famiglia mafiosa, siano profondamente inseriti nelle dinamiche criminali del clan. I giudici della quinta sezione della Suprema Corte hanno sottolineato la “totale condivisione di intenti” tra i coniugi e la loro “estrema pericolosità”, evidenziata dal loro “perdurante e costante inserimento nei contesti illeciti”.

L’accusa si concentra anche sulla gestione di un capannone industriale associato a Vincenzo Di Lauro, con arresti confermati anche per lui dalla Cassazione, e sulla condivisione di un marchio commerciale legato alla moda e all’abbigliamento. Le prove raccolte includono intercettazioni telefoniche e ricostruzioni finanziarie effettuate dalle forze dell’ordine.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi Sinistra ha commentato il caso, sottolineando come lui e il suo partito abbiano per anni lottato contro il sistema di Colombo e Rispoli, denunciando i loro legami con la camorra che, a suo dire, molti hanno preferito ignorare.

Questa vicenda mette ancora una volta in luce le intricate connessioni tra il mondo dello spettacolo e le organizzazioni criminali in alcune aree di Napoli, rivelando come figure pubbliche possano a volte essere coinvolte in attività illecite che sfruttano la loro visibilità per operazioni economiche dubbie. La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un passo significativo nel tentativo delle autorità di combattere il crimine organizzato, dimostrando che nessuno è al di sopra della legge, anche quando si tratta di figure note al grande pubblico.

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