Il futuro è questione di scelte. Le scelte sono frutto delle esperienze. L’esperienza è riflesso diretto del ragionamento. In una parola il futuro è come “vogliamo” che sia il domani.
Parlare del mare e delle imbarcazioni guardando al futuro, vuol dire capire cosa fare per proteggere lo sfolgorante blu che ci circonda e ci permettete di imparare e divertirci nello stesso momento.
Oceani, mari, laghi, ogni luogo è perfetto per prendere un’imbarcazione ed allontanarsi dal caos per trascorrere del tempo tra quiete, serenità e divertimento. Ricordiamoci però che i viaggi in barca hanno un impattano sull’ambiente e rappresentano una fonte di inquinamento importante. . Tutte le imbarcazioni da diporto producono acque nere, composte da scarichi fognari umani, ed acque  grigie, ovvero acque non trattate provenienti da lavabi, docce ed elettrodomestici, come lavatrici ecc.. Queste sono acque generalmente mescolate a prodotti di origine chimica, come saponi per il corpo e detergenti, che contengono sostanze nocive per l’ambiente marino. Inutile, ma non troppo, ricordare che gettare i propri rifiuti in acqua è forse uno degli atteggiamenti più spregevoli che si possono assumere quando si viaggia in mare. Pensiamo solo che le particelle di plastica si comportano in natura come il plancton e vengono ingerite da animali che si nutrono di questo, portando all’introduzione della plastica nella catena alimentare dell’ecosistema marino.

Sicuramente ottime soluzioni per rendere la nautica più sostenibile sono imbarcazioni elettriche ed ibride. Infatti la perdita in acqua di sostanze inquinanti come gas, olio e petrolio, rappresenta uno dei peggiori danni che si possono compiere nei confronti dell’ambiente marino che viviamo. La dispersione di queste sostanze non danneggia solamente pesci e grandi mammiferi marini, ma anche una vasta porzione di uccelli che trova il suo nutrimento in acqua.
La tradizione delle tipiche  imbarcazioni da diporto ha l’obbligo quindi di seguire l’innovazione, dimostrando che la sostenibilità, anche nella nautica, parte dalle azioni e dagli usi di strumenti quotidiani.

Ad oggi sono tantissime le soluzioni di propulsione sia fuoribordo che entrobordo, con prezzi interessanti, che permettono alle piccole e medie imbarcazioni da diporto di compiere scelte sostenibili, e si può tranquillamente iniziare a parlare di competizione con il mondo termico. La strada, anzi la rotta, verso la sostenibilità in mare non è così lunga come si possa credere.
Si spera che il futuro porti con se norme che permettano alla “vita quotidiana in mare” (il mondo della pesca locale, quello dei battelli di movimento persone nelle baie, le attività sportive in acqua) di approcciare in maniera semplice e veloce a tecnologie come i motori ibridi ed elettrici. Fondamentale una “virata eco-sostenibile“ per la tutela delle tante aree marine protette della Campania come l’Area marina del Regno di Nettuno, l’Area di riserva Marina Campi Flegrei, i Parchi sommersi di Baia e di Gaiola, la città sommersa di Aenaria sull’Isola d’Ischia, ecc…Basti sperare che forse in primis chi si occupa della tutela di queste aree venga dotato in maniera seria di imbarcazioni ibride e metodologie di lavoro ad impatto 0.

La ricerca non si ferma mai nell’ apogeo tecnologico che è il nostro secolo; un leader del mercato dei motori marini come Volvo Penta sta sviluppando il sistema di propulsione più complesso mai realizzato: stiamo parlando di quattro IPS, di cui di due diesel e due completamente elettrici, otto gruppi generatori e pacchi batterie. Ci si muove qualcosa di grande con questa tecnologia. Davvero interessante e da seguire il progetto della Compagnia di navigazione Lauro, che insieme alla DeepSpeed, mette in atto una sperimentazione, che vedrà coinvolte le isole di Ischia e Procida nel 2022, relativa all’implementazione di jet elettrici per la propulsione di imbarcazioni per trasporto passeggeri nel golfo di Napoli. Scelta ed impegno che denotato un’attenzione davvero importante da parte della compagnia Campana verso la mobilità sostenibile in mare. Queste tecnologie, ora in fase di sviluppo, arriveranno anche nel diporto e nei prossimi mesi tante aziende anni lanceranno sistemi di propulsione sempre più efficaci ed economicamente“abbordabili”.

Le sfide sono tante e tutte complesse, qualcuna verrà con troppa leggerezza definita utopia; allora affidiamoci alla perfetta definizione che lo scrittore uruguayano Eduardo Galeano ha dato proprio di questo termine “L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. Per tanto che cammini non la raggiungerò mai. A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare.

Umberto Cuomo