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Roma: la Sud con De Rossi ‘destino ti riporterà dalla tua gente’

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Allo stadio Olimpico, durante Roma-Athletic Bilbao di Europa League, proseguono le manifestazioni d’amore per Daniele De Rossi, esonerato dai Friedkin. “Chi ama come noi non tradisce e non mente. Il destino del romanismo ti riporterà ancora dalla tua gente, a presto Daniè”, è lo striscione comparso in Curva Sud dopo la mezz’ora di gioco. Per i primi 15 minuti, invece, gli ultras avevano scioperato contestando ancora la proprietà.

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Champions: rigore-beffa al 94′, Atalanta va ko a Bruges

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Dalla Serie A alla Champions League, non si ferma la serie nera degli orrori arbitrali e a farne le spese, stavolta, è l’Atalanta, con un discusso rigore che consente al Bruges di centrare la vittoria al 4′ di recupero con Nilsson, su cui Hien avrebbe sbracciato dopo averlo anticipato. L’andata dei playoff si risolve per la Dea in una beffarda sconfitta per 2-1, comunque non proprio inaspettata, visto il possesso palla ceduto nettamente, nell’ordine del 57% al 43%, ad avversari dal tasso tecnico inferiore, con i bergamaschi che hanno corso a vuoto per metà di entrambe le frazioni. Avvio contratto dell’Atalanta e svantaggio ovvio al quarto d’ora sul rinvio di Hien non agganciato da Posch, che lascia passare Talbi con palla al centro per il centravanti Jutglà, bravo ad alzarsela sul destro per la girata a mezz’altezza.

In precedenza, fiamminghi pericolosi sempre in ripartenza e sulle uscite troppo alte della difesa ospite, come al 7′, quando il futuro marcatore di casa pressa Hien agevolando la corsa di Tzolis conclusa da un destro debole e centrale. Consumato il vantaggio, i belgi sfiorano il raddoppio nel rimpallo sullo schema di De Cuyper dalla trequarti destra superato il ventesimo, ma Pasalic salva tutto opponendosi a Vanaken. Gasperini a questo punto inverte di posizione i braccetti difensivi, con Djimsiti a sinistra per un Posch in evidente difficoltà. Per la prima conclusione atalantina occorre attendere 20 minuti dall’intervallo quando Zappacosta controlla e calcia alto e largo un servizio da destra di Bellanova rinviato di testa da De Cuyper. Al 28′ proprio Posch raccoglie davanti alla lunetta un disimpegno corto Vanaken-Jashari su palla dentro di De Ketelaere senza impensierire Mignolet.

Il segnale del risveglio atalantino, anche se alla mezz’ora la fase difensiva a sinistra corre un ultimo pericolo con la discesa di Ordonez rifinita da Tzolis per De Cuyper che calcia sull’esterno della rete. Retegui, in precedenza cercato in gioco aereo, al 40′ riceve un recupero alto di Hien liberando il collo esterno a lato del primo palo, occasione che precede il pari di Pasalic, che con un imparabile colpo di testa a palombella corregge in porta il cross da sinistra di Zappacosta. La ripresa comincia male come il primo tempo per gli atalantini, che rischiano tantissimo all’8′ quando Talbi prende la linea di fondo, Jutglà scarica per Ordonez cui si oppone Djimsiti e De Cuyper sfiora il secondo palo dal limite. Sempre dalla stessa ala destra di casa il tentativo successivo ma il sinistro, il piede debole, e la distanza al 12′ non depongono a suo favore.

Al 20′ e oltre, doppia chance atalantina con Mignolet a difendere il palo dal colpo di testa di Zappacosta e l’inserimento per il diagonale di Samardzic, sostituto del primo marcatore nerazzurro, non premiato dalla mira su velo dello stesso esterno sinistro lungo il filtrante di De Ketelaere. Che al 38′, convergendo da destra, scambia con lo stesso Samardzic impegnando Mignolet nel tuffo in corner. Zappacosta fa lo stesso da sinistra alzando la parabola dal vertice e a 1′ dal 90′ ci prova anche Cuadrado ricevendo dal secondo angolo bergamasco, ma il suo sinistro a difesa schierata non è angolato. Nel finale, al 3′ di recupero, Siquet ruba palla a Palestra e riesce ad allungare il pallone in area: Nilsson è alle spalle di Hien che lo anticipa, la sua caduta mani in faccia convince l’arbitro turco Meler a indicare il dischetto, con conferma del Var, da cui il danese spiazza Rui Patricio. Inutili le proteste degli atalantini, che incassano anche tre ammonizioni. “Arbitro arrogante. Fa male perdere così, all’ultimo. Non è giusto”.” commenta a caldo De Katalaere, accolto in nodo caloroso dal suo ex pubblico.

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Champions: Milan ko, Feyenoord vince e ringrazia Maignan

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Il Milan perde ancora in Champions League. Finisce 1-0 l’andata dei playoff contro il Feyenoord ed è una vittoria meritata per i belgi, solidi e intraprendenti. Il Milan con i quattro big in campo in attacco fin dal 1′ – Leao, Joao Felix, Gimenez e Pulisic – delude per approccio, spirito e atteggiamento. Proprio quelle caratteristiche a cui i rossoneri, secondo quanto dichiarato alla vigilia da Conceiçao, dovevano prestare maggiore attenzione. A dominare sono i padroni di casa, trascinati da uno straripante Paixao. Ed è stato proprio il brasiliano a sbloccare la partita dopo appena 3′. Sul gol incide la papera di Maignan ma seppur con tanto tempo davanti, il Milan non riesce a ribaltarla. Ed ora a San Siro, martedì prossimo, i rossoneri hanno un solo risultato possibile per poter ancora sperare negli ottavi.

Un avvio da incubo per il Milan che va subito sotto. Al 3′ controripartenza del Feyenoord dopo un’occasione sprecata da Reijnders e sul tiro rasoterra dalla distanza di Paixao Maignan si fa clamorosamente sorprendere sul primo palo. Forse ingannato dal terreno scivoloso, perché si gioca sotto il diluvio, ma Maignan ha da sempre abituato ad una solidità diversa. Ma per gran parte del primo tempo i rossoneri subiscono l’entusiasmo e il gioco del Feyenoord. Conceiçao dalla panchina si lamenta perché non si vince un contrasto e sono tante le incomprensioni davanti. Leao ci mette un po’ ad entrare in partita ma le difficoltà del portoghese possono essere legate ad un problema alla caviglia, per il dolore deve prendere un antidolorifico a metà primo tempo sfruttando una pausa di gioco. Una manciata di secondi dopo, cade in area per un contrasto con Beelen, ma è un fallo che non ha gli estremi del penalty.

Poco dopo, ribaltamento di fronte e Paixao, spina nel fianco del Milan, viene fermato da Pavlovic che si era fatto colpevolmente superare. Nella seconda parte del primo tempo i rossoneri alzano testa e baricentro e si fanno più intraprendenti. Ma il Feyenoord continua a far male ed è ancora Paixao a sfiorare il raddoppio scheggiando la traversa con un tiro da fuori. Al 40′ clamorosa occasione sprecata da Leao. L’esterno portoghese lanciato a rete si fa recuperare da un gran recupero di Read. Resta la sensazione che il Feyenoord abbia un altro passo, un’altra capacità atletica. Ma anche un altro carisma. Paradossalmente con i quattro giocatori offensivi Leao, Joao Felix, Gimenez e Pulisic, il Milan ha difficoltà nel costruire. Nella ripresa Conceiçao non cambia interpreti. Conferma l’undici dell’inizio ma i discorsi fatti all’intervallo nello spogliatoio non caricano abbastanza i rossoneri. Il copione della partita non cambia.

Conceiçao richiama un Pulisic meno efficace e forse stanco, per Chukwueze. Ma è sempre solo Paixao a fare la differenza in campo con strappi in velocità e tante azioni sempre pericolose. Invece Joao Felix e Gimenez non brillano. Il portoghese fatica a trovare la posizione ideale, il messicano probabilmente patisce forse l’ambiente, riassaporare l’atmosfera del De Kuip lo condiziona. Quando Gimenez lascia il campo per Abraham tutto lo stadio lo applaude e poi gli dedica un coro. Insieme ad Abraham entra anche Camarda ma i due centrali del Feyenoord concedono pochissimo. La prima conclusione insidiosa di Joao Felix si registra a due minuti dalla fine. E’ chiaro che la strada è ancora molto lunga per il nuovo Milan. Ma come al solito di tempo non ce n’è. E martedì sarà la gara verità per i rossoneri.

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Champions: Juve vince ancora, con il Psv finisce 2-1

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La Juventus fa suo il primo atto contro il Psv: i bianconeri vincono 2-1 allo Stadium, McKennie e Mbangula regalano il successo con in mezzo la rete del momentaneo pareggio dell’ex interista Perisic. Thiago Motta trova per la prima volta tre vittorie di fila in stagione, la sua squadra dovrà però andare a conquistare il pass qualificazione tra una settimana in Olanda. L’italo-brasiliano lancia i nuovi acquisti: Veiga e Kelly sono i titolari in difesa, Kolo Muani vince ancora il ballottaggio con Vlahovic, Alberto Costa è fuori perché non in lista Champions. “Vogliamo tenerlo, con il Psg abbiamo ottimi rapporti e a fine stagione ne parleremo” spiega il direttore tecnico Cristiano Giuntoli sulle strategie per l’attaccante francese, arrivato in prestito e autore di cinque gol nelle prime tre apparizioni. L’altra novità nella Juve di Thiago è l’esclusione di Koopmeiners, con Douglas Luiz al fianco di Locatelli e McKennie sulla trequarti tra Nico Gonzalez e Yildiz.

Nel Psv gioca l’ex Inter Perisic, schierato nel tridente con De Jong e Lang. I ritmi iniziali dei bianconeri sono altissimi, specialmente quelli di Weah: l’americano ci prova prima con un tiro respinto in qualche modo da Benitez, poi con un cross per Kolo Muani che viene chiuso dalla difesa olandese. Per un quarto d’ora la Juve pressa e riconquista subito il pallone, senza però riuscire a creare altri grossi pericoli alla squadra di Bosz. Così il Psv inizia a prendere fiducia, De Jong di testa le prende tutte e proprio da una sua sponda Flamingo ha un’occasione dal limite dell’area piccola, ma viene sbilanciato in modo regolare da Douglas Luiz e Di Gregorio si salva. La Juve cresce nuovamente nella seconda parte di primo tempo e, al 34′, sfonda il muro olandese: Veerman rilancia corto, sulla deviazione di Kolo Muani serve un grande riflesso di Benitez ma il portiere non può nulla sul missile di McKennie, in gol proprio come nella sfida del maxi-girone. Thiago Motta lascia negli spogliatoi uno spento Yildiz e lancia Mbangula, proprio il belga ci prova subito sul cross di Weah e Flamingo respinge a pochi passi dalla linea.

Al primo affondo del Psv, però, arriva il pareggio: l’azione comincia da Lang, il pallone carambola sui piedi di Perisic che beffa Kelly con il dribbling e Di Gregorio con un sinistro sul primo palo. I bianconeri protestano per un fallo di mano del 10 olandese, l’arbitro Siebert con ampi gesti mostra il petto e convalida l’1-1. Thiago sceglie Conceicao per rialzare la Juve ma senza grandi risultati, così una decina di minuti più tardi inserisce anche Koopmeiners e Thuram. Di occasioni e di pericoli dalle parti di Benitez continuano a non vedersene, per gli ultimi 14′ entra Vlahovic al posto di Kolo Muani. E’ proprio il portiere del Psv, però, a combinarla grossa all’82’: Conceicao crossa basso e lui respinge corto, arriva Mbangula per il tap-in e per il 2-1 che fa esplodere lo Stadium. E, nel recupero, Veiga deve chiudere su Til per blindare la vittoria. Tra una settimana i bianconeri si presenteranno ad Eindhoven con un gol di vantaggio, prima però c’è da affrontare il derby d’Italia in campionato contro l’Inter ancora in casa nel posticipo di domenica sera.

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