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Politica

Roberto Occhiuto trionfa in Calabria: “Sconfitto chi voleva batterci per via giudiziaria”

Roberto Occhiuto vince con il 60% e ottiene la riconferma alla guida della Calabria. Tridico si ferma sotto il 40%. Tajani parla di “vittoria del centro”, mentre Pd e M5S analizzano la sconfitta.

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Il governatore Roberto Occhiuto trionfa in Calabria con quasi il 60% dei voti, assicurandosi la riconferma alla guida della Regione. Il suo avversario di centrosinistra, Pasquale Tridico, sostenuto dal campo largo, si ferma a 18 punti di distacco, senza superare la soglia del 40%.

Una vittoria netta, ottenuta nonostante un’affluenza ai minimi storici — 43% — che conferma la disillusione di molti elettori. “È stato sconfitto chi voleva batterci per via giudiziaria. Ora serve pacificare questa regione dopo una campagna anche violenta”, ha dichiarato Occhiuto, visibilmente emozionato, durante i festeggiamenti a Lamezia Terme.


Tajani: “Si vince al centro, Forza Italia primo partito”

Il risultato calabrese rappresenta una consacrazione per Forza Italia, che si afferma come primo partito con il 19%, seguita dalla lista Occhiuto al 13%. “Si vince al centro – ha commentato il vicepremier Antonio Tajani –. È una vittoria schiacciante di Forza Italia e di Occhiuto, un segnale chiaro per il futuro della coalizione”.

I dati confermano il rafforzamento dell’ala moderata del centrodestra: FdI si ferma all’11%, la Lega al 9%, mentre Noi Moderati raggiunge il 4,5%. “Anche in Calabria – ha sottolineato Giorgia Meloni – gli elettori hanno confermato fiducia nel centrodestra. Da una parte chi protesta e devasta le città, dall’altra chi lavora per il bene del proprio territorio”.


Tridico: “Una grande delusione, ma abbiamo dato una risposta vera”

Nel fronte opposto, il candidato sconfitto Pasquale Tridico, padre del reddito di cittadinanza, ammette la sconfitta: “È una grande delusione. È stata una battaglia difficile, ma il centrosinistra ha dato una risposta vera”.

Il Movimento 5 Stelle, pur avendo espresso il candidato, resta fermo al 6,5%, mentre la lista Tridico ottiene un risultato superiore, attestandosi al 7,4%. Il Pd, insieme ai Democratici Progressisti, totalizza circa il 20%, ma non riesce a invertire la rotta. “Di fronte a una sconfitta così netta questo dato non basta”, ha ammesso Igor Taruffi, responsabile organizzazione del Pd.


Campo largo in crisi, centrosinistra in cerca di rilancio

Il risultato calabrese conferma le difficoltà del campo largo, già emerse nelle Marche, dove la coalizione non era riuscita a imporsi. “È una dura sconfitta”, ha commentato il dem Nico Stumpo, sottolineando come la semplice unione tra Pd, M5S, Avs, Italia Viva e liste civiche “non basti a creare un progetto politico credibile”.

Secondo le proiezioni, sulle sette regioni al voto, la tornata potrebbe concludersi con un 3 a 3 tra centrodestra e centrosinistra, in attesa dei risultati in Toscana, Campania e Puglia, dove la vittoria progressista è data per probabile.


La promessa del “reddito di merito” e il primato di Forza Italia

Occhiuto, primo governatore calabrese riconfermato nella storia della regione, rivendica una proposta simbolica: il “reddito di merito”, un contributo di 500 euro per gli universitari che tornano a studiare in Calabria.

Il governatore, premiato da un largo consenso personale, ha incassato più voti di tutto il suo partito e si conferma come uno dei volti forti del centro moderato italiano. “È un successo che parla al Paese – ha detto Tajani –. Da qui parte un messaggio chiaro per le prossime sfide elettorali”.


Un test per le prossime regionali

La vittoria di Occhiuto potrebbe avere effetti immediati anche sulle scelte del centrodestra nelle altre regioni chiave. La Lega rivendica già il Veneto con Alberto Stefani, mentre restano aperte le partite in Campania, Puglia e Lombardia.

Per il momento, però, la Calabria celebra il suo governatore-bis, simbolo di un centrodestra che inizia a ridisegnare gli equilibri interni della coalizione.

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Politica

Schlein vede Prodi e rilancia la rotta del Pd

Schlein incontra Prodi dopo l’assemblea Pd a Bologna. Ruffini riunisce 600 persone a Roma per i comitati Più Uno e richiama lo spirito dell’Ulivo.

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Dopo l’assemblea degli amministratori Pd a Bologna, Elly Schlein ha fatto visita a Romano Prodi. «Io ascolto sempre con grande attenzione il Professore», ha spiegato in tv, raccontando l’incontro e sottolineando il valore dei messaggi lanciati da Prodi sul Corriere: servono idee coraggiose e leadership capaci di parlare al Paese senza inseguire radicalismi.

La rotta del Pd secondo Schlein

In tv la segretaria dem ha ribadito la linea del partito: mettere al centro i problemi concreti, puntare su misure come asili nido gratis e trasporto pubblico gratuito, valorizzare il lavoro già svolto dai sindaci. «Quando la sinistra mette al centro i problemi, torna la fiducia e torna a vincere», ha spiegato Schlein.

La novità del centrosinistra: nasce Più Uno

Sempre ieri si è svolta a Roma la prima assemblea dei promotori dei comitati Più Uno di Ernesto Maria Ruffini. Prodi ha detto di «seguire con interesse» il progetto, che punta a diventare un movimento nazionale: oltre 600 i partecipanti arrivati da tutta Italia, 300 comitati già nati in tutte le regioni.

In prima fila diversi protagonisti della politica: Vincenzo Spadafora, Chiara Gribaudo, Bruno Tabacci, Elio Vito e Giuseppe Sangiorgi.

Ruffini: «Non siamo la stampella del centrosinistra»

Ruffini ha chiarito che Più Uno non vuole essere una nuova gamba del campo largo né un partito personale. «Il Pd non può delegare a un soggetto esterno il compito di rappresentare il riformismo», ha detto.

Il suo obiettivo è più ambizioso: tornare allo spirito dell’Ulivo. «Era la straordinaria idea del moderno centrosinistra, capace di superare le appartenenze e restituire un orizzonte comune. Quella intuizione consentì di battere la destra due volte, con Romano Prodi».

Un richiamo politico e culturale che arriva proprio mentre la segretaria dem cerca di consolidare la rotta del Pd, con l’attenzione vigile del Professore.

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Politica

Manovra, solo il 10% degli emendamenti sopravvivrà: scontro su casa, dividendi e compensazioni fiscali

Sulla Manovra sono stati presentati 5.742 emendamenti ma ne passerà meno del 10%. Priorità di Forza Italia su casa e affitti brevi, tensioni su dividendi e compensazioni fiscali.

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Il copione è noto: alla Manovra arrivano migliaia di emendamenti, ma due vincoli incomprimibili li travolgono. Il primo è il calendario: la legge di Bilancio va approvata entro il 15 dicembre in Senato e il 31 dicembre alla Camera. Il secondo è il rispetto dei saldi: la Manovra da 18,7 miliardi non può costare un euro in più senza coperture, come ha ribadito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Per questo sopravviveranno meno del 10% dei 5.742 emendamenti presentati, con il M5S in testa per numero di proposte (1.700).

La scrematura: solo 414 emendamenti “segnalati”

La prima selezione arriva il 18 novembre, quando si definiranno i 414 emendamenti prioritari:

  • 238 per la maggioranza,

  • 176 per le opposizioni.

Saranno i prossimi giorni a stabilire quali misure difendere in aula.

La casa al centro della battaglia politica

Forza Italia, per voce del vicepremier Antonio Tajani, ha già indicato la priorità assoluta: la difesa della casa. L’obiettivo è cancellare l’aumento della cedolare secca al 26% per gli affitti brevi della prima casa, riportandola al 21%.

Secondo la relazione tecnica, la misura vale circa 100 milioni di gettito, sostituibili con tagli di spesa o micro-interventi.

Dividendi e norme Ue: un nodo difficile da sciogliere

Molto più complicato intervenire sulla stretta fiscale sui dividendi:

  • gettito atteso 1 miliardo,

  • norma necessaria per adeguarsi a una sentenza della Corte di Giustizia Ue.

Forza Italia propone la rivalutazione volontaria dell’oro da investimento, ma la proposta dovrà superare il vaglio della Ragioneria generale dello Stato.

Crediti fiscali e compensazioni: Lega e FI cercano modifiche

Lega e Forza Italia lavorano insieme per ammorbidire la stretta sulle compensazioni tra crediti fiscali e debiti previdenziali, che renderebbe inutilizzabili alcuni crediti, compresi quelli del Superbonus 110%.

La Lega spinge per:

  • ampliare la rottamazione,

  • aumentare la tassazione su banche e assicurazioni con un +4% dell’Irap (invece del +2% previsto), destinando il ricavato alle forze dell’ordine.

Le misure comuni: editoria e imprese

Fratelli d’Italia e Forza Italia convergono sul sostegno all’editoria, con nuove risorse per il Fondo unico e per il credito d’imposta alle imprese del settore.

Il quadro resta complesso: la maggior parte degli emendamenti è destinata a cadere, mentre la battaglia politica si concentra su pochi dossier sensibili — casa, dividendi, crediti fiscali — che metteranno alla prova l’unità della maggioranza.

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Politica

Metro Capodichino pronta al 95%: Salvini la definisce «modello di sostenibilità». Apertura tra fine 2026 e inizio 2027

La stazione della metro di Capodichino è completata al 95%. Salvini la indica come modello di sostenibilità. Possibile apertura tra fine 2026 e inizio 2027, in attesa delle autorizzazioni comunali.

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La stazione della metro di Capodichino è completa al 95%. L’apertura sarà una svolta epocale: Napoli entrerà nell’élite delle metropoli in grado di collegare aeroporto e centro storico in soli 9 minuti. Dopo la “porta dell’acqua” (Municipio) e la “porta del ferro” (Garibaldi), Capodichino diventerà la “porta dell’aria” della Linea 1.

Salvini: «Napoli è un modello per il trasporto su ferro»

Durante il sopralluogo, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sottolineato il valore strategico dell’opera: «Questo è il vero Green Deal». Ha ringraziato operai, tecnici e progettisti e ha definito la stazione «bellissima», con scale elicoidali gialle e standard elevati di sicurezza e innovazione.

I tempi di consegna e i nodi tecnici

Paolo Carbone, presidente di Metropolitana Spa, ha spiegato che si attendono alcune autorizzazioni del Comune per il passaggio della navetta da Poggioreale. L’incidente che ha colpito quella stazione ha rallentato l’iter. Considerando che anche la stazione Tribunale è pronta, Capodichino potrebbe aprire tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Le criticità del sistema ferroviario

Salvini ha richiamato l’attenzione anche su altre fragilità, come la Circumvesuviana: «Si può far di meglio». L’assessora comunale Chiara Marciani ha ribadito il valore strategico della nuova fermata, ricordando che pochissime città al mondo offrono un collegamento porto-aeroporto-stazione su un’unica linea metropolitana.

Un investimento più ampio sul ferro

A breve si concluderà la gara per la progettazione della Linea 10, da Afragola a Di Vittorio, con un investimento complessivo da 1,2 miliardi, una svolta per l’area Nord della città.

Una stazione iconica

Realizzata da Webuild per Metropolitana di Napoli Spa e Comune, la stazione Capodichino ha richiesto un investimento di 130 milioni. L’opera, firmata dall’architetto Ivan Harbour dello studio londinese Rshp, si ispira al Pozzo di San Patrizio: un ambiente circolare a 50 metri di profondità con ascensori panoramici e scale elicoidali.

La copertura metallica da 450 tonnellate richiama un hangar ed è caratterizzata da un design innovativo simile a una ragnatela d’acciaio. Nel progetto rientrano anche tre pozzi di servizio profondi 50 metri, collegati alla sub-tratta Capodichino-Poggioreale e alla futura stazione Di Vittorio, fondamentali per completare l’anello della metropolitana.

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