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Esteri

Rivelazione della Cnn, indagine su una presunta tangente a Trump in cambio della grazia

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Tangenti in cambio di una grazia presidenziale da parte di Donald Trump. E’ l’ipotesi su cui sta indagando il dipartimento di giustizia. Lo scrive la Cnn citando documenti giudiziari, da cui emerge che il giudice della corte distrettuale della capitale Beryl Howell ha autorizzato alcuni procuratori ad avere accesso ai documenti contenuti in apparecchiature informatiche sequestrate nei mesi scorsi in una indagine che ruota intorno a questa ipotesi.  Gli inquirenti ritengono che le apparecchiature (iPhone, iPad, laptop, pc) possano rivelare email su una presunta attivita’ criminale, compreso uno “schema segreto di lobbying” e una cospirazione corruttiva che offre “un contributo politico sostanziale in cambio di una grazia presidenziale o di una sospensione della pena” per un imputato condannato il cui nome e’ omesso. Nelle ultime settimane Donald Trump sta valutando una serie di provvedimenti di clemenza. Nella lista ci sono vari amici ed alleati, dall’ex capo della campagna elettorale Paul Manafort all’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon sino al suo avvocato personale Rudy Giuliani.

“L’indagine sulla grazia è una fake News!”: cosi’ su Twitter Donald Trump commenta le notizie di una inchiesta su possibili tangenti in cambio di una grazia presidenziale.

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Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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