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Cronache

Ritrovata la piccola Sofia: il lieto fine dopo il rapimento alla clinica Sacro Cuore

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Un lieto fine ha riportato il sorriso sulla città di Cosenza: la neonata Sofia Cavoto, rapita poche ore dopo la nascita dalla clinica Sacro Cuore, è stata ritrovata sana e salva a contrada Rocchi, a Rende. La notizia arriva dopo ore di angoscia, ricerche incessanti e un impegno straordinario delle forze dell’ordine. Secondo quello che si è appreso, la piccola era a bordo di un’auto insieme alla donna ed all’uomo che l’hanno prelevata dalla clinica. La vettura è stata fermata dalla polizia a Castrolibero. I due sono stati fermati.

Il ritrovamento e l’intervento delle autorità

La piccola Sofia è stata rintracciata in una casa abbandonata, individuata grazie a una segnalazione di un cittadino che ha riconosciuto uno dei sospettati sulla base dell’identikit diffuso. La polizia, intervenuta tempestivamente, ha trovato Sofia in buone condizioni di salute. La bambina è stata portata immediatamente in ospedale per accertamenti e per garantire il necessario supporto psicologico alla famiglia.

La dinamica del rapimento

Il rapimento si era consumato nella serata, quando una donna, descritta come tarchiata, di bassa statura, con capelli intrecciati bianchi e neri, si è introdotta nella clinica fingendosi un’infermiera. Dopo aver prelevato Sofia con la scusa di una visita pediatrica, è uscita senza incontrare ostacoli, dove un uomo con un ovetto l’aspettava per la fuga.

Le telecamere interne ed esterne della clinica hanno documentato i movimenti sospetti dei rapitori, permettendo alle autorità di raccogliere indizi fondamentali per risolvere il caso. Il complice, descritto come un uomo di colore, è stato fermato insieme alla donna al momento del ritrovamento.

La gioia della famiglia e il lavoro delle forze dell’ordine

I genitori di Sofia, distrutti dall’angoscia, hanno finalmente potuto riabbracciare la loro bambina. La loro gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine e della comunità è stata immensa: «Grazie per non aver mai smesso di cercare la nostra piccola Sofia. Ora possiamo tornare a respirare».

Indagini in corso e sospetti

Gli inquirenti stanno ora lavorando per ricostruire l’intera vicenda e individuare eventuali collegamenti con altre attività criminali. Si sospetta che il rapimento possa essere stato organizzato nell’ambito di un traffico illecito più ampio, ma al momento non si escludono altre piste.

Un appello alla solidarietà

Il ritrovamento di Sofia è stato possibile grazie alla collaborazione tra le autorità e la comunità. Un esempio di come l’unione e la prontezza possano fare la differenza in situazioni di emergenza. Le forze dell’ordine hanno ribadito l’importanza di segnalare qualsiasi movimento sospetto, sottolineando che la sicurezza dei più fragili è una priorità per tutti.

Rapimento alla clinica Sacro Cuore di Cosenza: le telecamere riprendono la donna e il complice in azione

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Cronache

La morte di Eleonora, uccisa con 24 coltellate

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È stata massacrata con 24 coltellate Eleonora Guidi, la 34enne uccisa dal suo compagno, Lorenzo Innocenti, all’alba di sabato scorso, nella loro abitazione a Rufina, comune in provincia di Firenze. Con un coltello da cucina è stata colpita alle spalle, al collo e al petto. A rivelarlo sono i primi risultati dell’autopsia che è stata eseguita all’istituto di medicina legale di Firenze dalla medico legale Susanna Gamba. Nelle prossime ore, la salma sarà restituita alla famiglia Guidi perché possa essere celebrato il funerale. Sono intanto ancora stazionarie ma gravi le condizioni di Lorenzo Innocenti, ricoverato in coma farmacologico al policlinico di Careggi: l’uomo, architetto, 37 anni, dopo aver ammazzato Eleonora si è lanciato dal terrazzo al secondo piano del palazzo dove la coppia viveva cn il figlio nato nel luglio 2023. In ospedale è stato sottoposto al test tossicologico, anche se risulta che non abbia mai assunto sostanze stupefacenti.

“I medici non si sbilanciano ma oggi sembrano più ottimisti” dice l’avvocato Patrizio Fioravanti che assiste Innocenti. Intanto il bambino, che guardava i cartoni animati alla tv in una camera vicina alla stanza dove si è consumato il delitto, è stato affidato alla sorella della vittima. Nel pomeriggio, gli avvocati della famiglia Guidi, Jacopo Piccioli e Silvia Perondi, si sono recati nell’abitazione accompagnati dai carabinieri per recuperare abiti e giochi del piccolo.

I carabinieri, diretti dalla pm Ornella Gaelotti, hanno sequestrato i cellulari della coppia, quello di lei sul comodino, quello di lui su una scrivania. Nei prossimi giorni il contenuto dei cellulari sarà passato al setaccio alla ricerca di eventuali messaggi che possano svelare un possibile movente ma sarà prima necessario eseguire la copia forense del contenuto: se venisse forzata l’apertura, violando il sistema di sicurezza, il rischio è di perdere dati conservati. Sabato scorso, secondo quanto ricostruito, Eleonora stava preparando il caffè in cucina quando il compagno l’ha colpita, inizialmente alle spalle.

La donna ha tentato di fuggire ma è crollata sul pavimento appena uscita dalla cucina, a pochi passi dal figlio. Niente in passato avrebbe lasciato presagire la tragedia. I due, almeno apparentemente, sembravano una coppia serena. Con il bimbo ancora piccolo, lei non faceva una vita sociale, ma la sera prima erano usciti insieme. E’ emerso solo che negli ultimi due giorni, secondo alcune testimonianze, Innocenzi, descritto come una persona riservata, sarebbe apparso confuso e aveva chiesto un incontro al padre per parlare. In ricordo di Eleonora e per sostenere le famiglie coinvolte, si apprende dal sindaco Daniele Ventura, ci sarà una fiaccolata a Rufina mentre per i funerali sarà proclamato il lutto cittadino. Nei prossimi giorni sarà inoltre organizzata una raccolta fondi per il bambino.

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Cronache

Cade in bici, morto 15enne nel Bolognese

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Incidente mortale, nel pomeriggio, a Pioppe di Salvaro nel comune di Grizzana Morandi, sull’Appennino Bolognese. A perdere la vita, poco dopo le 15.20, un ragazzo di 15 anni, residente a Marzabotto, caduto mentre percorreva Via Pioppe in sella alla sua bicicletta. A quanto appreso il giovane – per cause ancora da accertare compiutamente, – ha perso il controllo del mezzo finendo per sbattere contro un muretto a bordo strada. L’impatto con il manufatto non gli ha lasciato scampo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con una ambulanza, un’automedica e l’elisoccorso oltre ai Carabinieri per tutti i rilievi del caso. Non risultano coinvolti, nell’accaduto, altri veicoli.

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In coma per un incidente nel trevigiano, muore dopo 33 anni

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donna in ospedale

E’ morta dopo 33 anni di coma una donna, Luigina Brustolin, 60 anni, che il 23 maggio 1992 ebbe un grave incidente stradale lungo la strada Feltrina, a Pederobba, in provincia di Treviso, nel quale morì la figlioletta Sara, di un anno e mezzo, che era a bordo della vettura. Lo riporta oggi la Tribuna di Treviso. La donna, all’epoca 27enne, venne portata in ambulanza all’ospedale di Feltre (Belluno) poi in elicottero all’ospedale di Treviso. La piccola morì dopo 35 giorni dall’incidente, la madre, che aveva riportato un trauma cranico, finì in coma. Da tempo era ricoverata al centro servizi Opere Pie Onigo, di Pederobba, di recente trasferita all’ospedale San Camillo di Treviso, dove è deceduta il 7 febbraio scorso.

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