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Rimpianto Inter, verso ultima tappa tra veleni e silenzi

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Il pareggio beffa contro la Lazio ha lasciato in casa Inter molto più di un semplice -1 dal Napoli. La rincorsa scudetto, mai così compromessa, rischia di concludersi tra i veleni e i rimpianti di una stagione altalenante per la squadra di Simone Inzaghi. Il 2-2 di San Siro contro i biancocelesti, segnato dal discusso rigore trasformato da Pedro per il fallo di mano di Bisseck nel finale, ha fatto infatti salire la tensione in casa nerazzurra, mettendo nel mirino in particolare gli arbitraggi nel corso della stagione. Il club ha deciso di chiudersi in un silenzio compatto, a partire dal post-partita: nessun tesserato ha parlato in tv o in conferenza.

Le critiche si sono concentrate sulla gestione arbitrale di Chiffi e, soprattutto, sul Var Di Paolo. Episodi simili, è l’opinione che emerge dal club, sono stati giudicati diversamente in stagione, come ad esempio il tocco di mano di Baschirotto in Lecce-Inter. Senza dimenticare poi altri episodi particolarmente discussi che hanno visto i nerazzurri uscire sfavoriti, dal rigore non dato per la trattenuta di Ndicka su Bisseck nel ko di San Siro contro la Roma fino alla rimessa contestata che innescò il gol del Bologna segnato da Orsolini nella sconfitta del Dall’Ara. Oggi così anche i social sono rimasti sostanzialmente muti.

Nessun giocatore ha rotto il silenzio, a eccezione del capitano Lautaro Martinez, che ha pubblicato soltanto un’immagine della coreografia di San Siro con la scritta “Forza Inter”, simbolo di un orgoglio ferito ma ancora vivo. Anche perché all’orizzonte resta comunque la minima speranza di poter ribaltare tutto all’ultima giornata, seppur ipotesi molto complessa. Considerando soprattutto quello che è stato l’andamento altalenante dell’Inter nell’intera stagione in Serie A, decisamente deludente soprattutto negli ultimi mesi. Perché, oltre alle prestazioni (molto diverse ad esempio da quelle in Champions League), anche i numeri del campionato, però, parlano chiaro: rispetto alla scorsa stagione, dopo 37 giornate l’Inter ha segnato 10 gol in meno, ne ha incassati 15 in più e ha raccolto 15 punti in meno.

Soprattutto, sono ben 12 le reti subite dopo il 76′, che rappresentano il 34% del totale. Errori pesanti, che sono costati ben 10 punti, molti dei quali negli scontri diretti, come il pareggio-beffa contro il Napoli con il gol di Billing nel finale. L’Inter però ora deve trovare nuovamente il modo di reagire. Anche perché all’orizzonte c’è la finale di Champions League contro il PSG, che, al netto di un eventuale miracolo nell’ultima giornata in campionato, potrebbe dare tutt’altro risvolto alla annata interista. Nel frattempo, ad Appiano si è tornati al lavoro con la testa così già a Como (dove non ci sarà Inzaghi, squalificato per una giornata dopo il finale rovente nella gara con la Lazio) e un occhio ovviamente alla finalissima di Monaco di Baviera del 31 maggio, che così può cambiare il senso dell’intera stagione. Frattesi e Lautaro si sono allenati a parte ma sul campo: un segnale positivo, che fa ben sperare in vista della trasferta lariana e, soprattutto, per la sfida europea.

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Calcio, Lukaku: De Bruyne sarà rinforzo decisivo per il Napoli

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“Resterò sicuramente al Napoli. Kevin De Bruyne sarà un rinforzo decisivo. È quello che serve per migliorare e non solo confermarci. Con lui ne ho parlato spesso, anche Mertens ha dato una mano per convincerlo”. Lo ha detto Romelu Lukaku all’emittente belga Vtm Nieuws durante una sua permanenza a Bruxelles. L’attaccante del Napoli, che ha chiuso la scorsa stagione con 14 gol e 10 assist da gol in campionato ha parlato della trattativa per l’arrivo del compagno di nazionale belga dal Manchester Ciy al Napoli: “Gli ho spiegato al telefono in mezz’ora come funzionano le cose qui a Napoli e gli ho detto anche dove avrebbe dovuto cercare una buona casa – ha detto -. Io e Mertens abbiamo fatto del nostro meglio per convincerlo e Kevin ha fatto la scelta giusta su Napoli. Un calciatore qui riceve molto amore, sono felice che anche Kevin possa viverlo. Giocare in Italia ti mostra una passione che non si vede altrove, ma c’è anche il lato negativo, perché ho giocato in club in cui i tifosi venivano agli allenamenti quando le cose andavano male. Non è una cosa bella ma ti stimola a dare tutto in campo sempre”.

Lukaku parla anche dell’avventura che ha portato a vincere lo scudetto: “Sapevo che saremmo diventati campioni. Abbiamo pareggiato con l’Inter ma dimostrando di essere più forti. Tutti consideravano l’Inter favorita per lo scudetto ma Conte ci ha dato la spinta decisiva, abbiamo trovato grande fiducia nel nostro gruppo e a cinque giornate dalla fine del campionato il tecnico ci disse ‘ora ragazzi dobbiamo puntare allo scudetto’. E’ stata la conferma che ci serviva”. Lukaku è andato all’intervista con una maglietta con i colori dell’Anderlecht, club belga: “Sono i colori più belli – ha detto, spiegando il legame alla sua città – io ho un contratto fino al 2027 con il Napoli e voglio rispettarlo. Dopo, chissà magari tornerò davvero a casa, all’Anderlecht. L’ho promesso anche a mio figlio”. Lukaku è atteso per il via del ritiro del Napoli a Dimaro dal 17 luglio e parla del Mondiale per club che guarda: “Sarebbe stato interessante esserci, ma serviva un po’ di relax. Anche andare a dormire più tardi ogni tanto fa bene. C’è stanchezza oggi per i calciatori, il calcio dovrebbe ispirarsi all’NBA: sei settimane di riposo obbligatorio e quattro di preparazione. Si gioca troppo, serve tutelare la salute dei calciatori”.

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Calcio: a Salernitana 0-3 a tavolino e due gare a porte chiuse

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PALLONE CALCIO CAMPO

Sconfitta per 0-3 a tavolino e obbligo di disputare due gare a porte chiuse. Sono queste le sanzioni che il giudice sportivo di serie B, Ines Pisano, “vista la gravità dei fatti” ha inflitto alla Salernitana in relazione al play out di ritorno con la Sampdoria disputato ieri sera allo stadio ‘Arechi’. La partita è stata prima interrotta e poi sospesa definitivamente nel secondo tempo per le intemperanze di parte dei tifosi di casa, determinando la retrocessione della squadra campana in serie C. Secondo la ricostruzione riportata nel dispositivo, in base al rapporto dell’arbitro e dei collaboratori della Procura federale, “al 18′ del secondo tempo un gruppo di sostenitori della Salernitana, posizionati nel settore inferiore della Curva Sud, tentava di forzare il cancello di accesso al recinto di giuoco, non riuscendoci, a causa dell’intervento delle forze dell’ordine posizionatesi a protezione del varco.

Subito dopo, nel settore Distinti lato Curva Sud, altri sostenitori della Salernitana, riuscivano a forzare il cancello di accesso al terreno di gioco senza riuscire ad entrare perché bloccati dagli steward e dalle forze dall’ordine. Successivamente, al 21′ st, la gara veniva sospesa temporaneamente a causa del lancio sul terreno e nel recinto di giuoco, in prevalenza dal settore Curva Sud ma anche dai Distinti e dalla Tribuna, di numerosi petardi, fumogeni e seggiolini divelti dagli spalti. A causa del protrarsi di questa situazione il direttore di gara, dopo essersi confrontato con il responsabile dell’ordine pubblico, invitava le squadre a rientrare negli spogliatoi. Dopo circa trenta minuti, di concerto con tutte le parti, si rientrava sul terreno di giuoco per riprendere la partita ma, dopo pochi attimi, le intemperanze dei sostenitori della Salernitana riprendevano, costringendo pertanto il responsabile dell’ordine pubblico a disporre la sospensione definitiva della gara”.

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Il Napoli sfida la Premier: De Laurentiis crea la nuova Mecca del calcio europeo

Il divario con l’Inghilterra cresce, ma gli azzurri tengono il passo con forza e credibilità.

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Il divario economico tra Serie A e Premier League si allarga. Secondo “Calcio&Finanza”, le squadre inglesi incassano mediamente il 278% in più rispetto a quelle italiane. Un dato emblematico: il Southampton, ultimo nella classifica degli introiti della Premier, ha guadagnato 50 milioni in più dell’Inter, che guida il ranking italiano. Il Napoli, secondo, si ferma a circa 70 milioni. Ma il punto è proprio questo: il Napoli fa eccezione.

Napoli che acquista dalla Premier: una rivoluzione silenziosa

Mentre la Serie A arranca, il club di De Laurentiis compra a mani piene dalla Premier. L’anno scorso ha portato in azzurro Lukaku dal Chelsea (30 milioni), McTominay dal Manchester United (28 milioni) e Gilmour dal Brighton (20 milioni), senza dimenticare Anguissa dal Fulham.

Quest’estate, ha battuto la concorrenza internazionale e araba per Kevin De Bruyne, dimostrando che il club non è un cimitero degli elefanti: il belga, a 33 anni, ha giocato e vinto ancora tanto al City. E ora, secondo il “Sun”, è stato lui stesso a parlare del progetto Napoli al connazionale Jack Grealish, escluso da Guardiola e ora in cerca di rilancio. Troppo alto il suo stipendio (17 milioni), ma il solo fatto che se ne parli dice molto.

Da Darwin Nunez a Chiesa: il Napoli è nella partita

Il Napoli non è più club da seconda fascia nel panorama europeo: è parte attiva nei dossier più caldi. Le trattative con il Liverpool per Darwin Nunez e Federico Chiesa sono note, così come i contatti con Jadon Sancho, di ritorno al Manchester United dopo il prestito al Chelsea. A gennaio mancò poco al colpaccio: Alejandro Garnacho era praticamente del Napoli, bloccato solo dal dietrofront dei familiari, nonostante l’accordo con lo United sui 60 milioni.

De Laurentiis e Conte, la nuova coppia d’oro del calcio italiano

Il presidente e il tecnico sembrano davvero aver trasformato Napoli in una destinazione desiderata da molti campioni. Mentre la Serie A intera incassa dai diritti esteri appena 240 milioni, BeIN Sports pagherà 215 milioni all’anno alla sola Premier League per il solo Medio Oriente e Nord Africa. Un abisso. Ma il Napoli tiene il passo grazie alla solidità economica e a una gestione oculata: la disponibilità dichiarata da De Laurentiis è di 300 milioni di euro, tra stipendi e mercato.

L’obiettivo è la SuperChampions: contano ricavi e credibilità

Tutto converge verso un obiettivo preciso: la SuperChampions. Il Napoli sa che servono risultati in campo per accedere e guadagnare di più. Ma oggi ha credibilità, potenza economica e un progetto sportivo chiaro. Mentre altri club italiani lottano per sopravvivere, Napoli è diventata la nuova Mecca del calcio europeo.

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