Collegati con noi

In Evidenza

Ricerca, Neuromed, il nuovo ruolo di alcuni recettori nelle forme di autismo

Pubblicato

del

Individuato un nuovo ruolo di alcuni recettori nervosi nelle forme di autismo su base genetica: una ricerca dell’I.R.C.C.S. Neuromed mette sotto una nuova luce i recettori mGlu5 in rapporto a queste condizioni, suggerendo nuove strade di ricerca

Questi particolari recettori presenti sulle cellule nervose potrebbero avere un ruolo importante nell’autismo su base genetica. Una ricerca realizzata dai ricercatori del Laboratorio di Neurofarmacologia, I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), pubblicata sulla rivista scientifica Neuropharmacology, apre una prospettiva completamente diversa rispetto alle conoscenze esistenti in questo campo.

I recettori mGlu5, appartenenti alla categoria dei recettori per il glutammato (elementi cruciali nella trasmissione di segnali tra le cellule del sistema nervoso), sono coinvolti in molte funzioni cerebrali, tra cui l’apprendimento e la memoria. Il lavoro dei ricercatori Neuromed, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, l’I.R.C.C.S. Oasi di Troina e l’IRIB-CNR di Catania, si è concentrato su modelli sperimentali di sindrome di Angelman e sindrome del cromosoma X fragile, due forme di autismo causate da alterazioni genetiche.

“Nella letteratura scientifica – dice Luisa Di Menna, Ricercatrice del Laboratorio di Neurofarmacologia Neuromed – veniva indicato un aumento dell’attività dei recettori mGlu5 in queste sindromi. La nostra ricerca, invece, ci ha dato risultati diametralmente opposti: l’attività dei recettori è ridotta. Naturalmente si tratta di dati che dovranno essere sottoposti a ulteriori ricerche, soprattutto per capire come questa alterata funzionalità sia implicata nello sviluppo delle due sindromi”.

la ricercatrice Luisa Di Menna con professor Ferdinando Nicoletti

Anche se nella sindrome di Angelman e nella sindrome del cromosoma X fragile la causa genetica è stata individuata con esattezza, la maggior parte dei casi di autismo non è dovuta a una specifica alterazione del DNA, ma è probabilmente il risultato di una combinazione di molti diversi fattori genetici e ambientali. In questo quadro, chiarire i fenomeni biochimici che avvengono a livello delle cellule nervose significa aggiungere nuove tessere a quello che rimane un puzzle complesso.

“Attualmente – commenta Ferdinando Nicoletti – Professore Ordinario di Farmacologia, Università Sapienza, Roma e Responsabile del Laboratorio di Neurofarmacologia del Neuromed – non esistono terapie capaci di intervenire efficacemente sulle malattie dello spettro autistico. Per questo motivo, ogni passo in avanti verso una maggiore comprensione dei meccanismi molecolari che vi sono alla base rappresenta un elemento importante che in futuro potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici”.

Di Menna, L., Orlando, R., D’Errico, G., Ginerete, R. P., Machaczka, A., Bonaccorso, C. M., … & Catania, M. V. (2023). Blunted type-5 metabotropic glutamate receptor-mediated polyphosphoinositide hydrolysis in two mouse models of monogenic autism. Neuropharmacology, 109642.
DOI: https://doi.org/10.1016/j.neuropharm.2023.109642

L’IRCCS Neuromed
L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano una alleanza rivolta a garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.

Advertisement

Cronache

Falsificavano monete da 2 euro e le vendevano su telegram in bitcoin: arrestati

Pubblicato

del

Monete da 2 euro false, vendute sui canali telegram e pagate in bitcoin, ma i Carabinieri del Nucleo Antifalsificazione Monetaria hanno sgominato la banda di falsari. Nelle prime ore di questa mattina, a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto e finalizzata al contrasto della produzione e distribuzione di monete false e al riciclaggio dei proventi illeciti, i militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, con il supporto del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto; hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto nei confronti di quattro degli indagati, ritenuti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e distribuzione di monete false e di riciclaggio realizzato su canali on line mediante l’uso di criptovalute (artt. 416, 453 e 648-bis C.P.).; in particolare, è stata applicata la custodia cautelare in carcere nei confronti di uno degli indagati e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di altri tre.

Blitz contro i falsari di monete. Il VIDEO

L’indagine. articolatasi inizialmente su due filoni investigativi, ha avuto origine dal sequestro di nr. 668 monete da 2 euro false, operato il 10 aprile 2021 dai militari della Compagnia Carabinieri di Montegiorgio(FM), nei confronti di due giovani del posto; le successive attività sviluppate dai militari del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, anche attraverso analisi tecniche eseguite dal C.N.A.C (Coin National Analysis Centre) della Zecca dello Stato, hanno consentito di inquadrare le monete nell’ambito di una nuova ed insidiosissima classe di contraffazione originata in Italia, caratterizzata dalla coniazione di diverse facce nazionali, da un’ottima qualità realizzativa e dalla presenza del magnetismo, tutti elementi che le rendevano difficilmente distinguibili da quelle genuine. Gli elementi preliminarmente acquisiti orientavano le indagini nei confronti di una filiera distributiva realizzata da un “vendor” -ovvero un soggetto che curava la distribuzione sul mercato on line- che, utilizzando il nickname “@Gymmay”, gestiva un canale Telegram dedicato alla vendita delle monete false.
In particolare, emergeva che gli acquirenti, accedendo al canale Telegram, dopo aver pagato in Bitcoin
le monete contraffatte, per un corrispettivo corrispondente al 50% del valore nominale, ricevevano plichi
postali spediti con vettori privati operanti a Massafra (TA). Le attività investigative consentivano di
focalizzare un gruppo criminale radicatoin quell’area della provinciajonica, dedito alla gestione di una zecca clandestina, realizzata all’interno di un fondo commerciale insistente nel centro cittadino, norché alle complesse attività di vendita online e spedizione delle monete contraffatte ivi prodotte.

Nel prosieguo delle indagini, la PG del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria (1^ Sezione Operativa Roma eSezione Criptovalute), supportata da Europol, nonostante sulle spedizioni risultassero indicati nominativi di fittizi mittenti, riusciva a “de-anonimizzare* i soggetti coinvolti: in tal modo.
coniugando l’uso di particolari tecniche investigative, tra cui l’analisi delle transazioni effettuate sulla blockchain, alle tradizionali attività d’indagine, si perveniva all’individuazione di un gruppo criminale i cui componenti, avvalendosi delle capacità tecnico-metallurgiche di alcuni (due sodali risultano impiegati nell’indotto metallurgico locale) e delle notevoli competenze tecnico-telematiche di altri. riuscivano a realizzare un complesso sistema finalizzato all’anonimizzazione delle transazioni, alla ricezione dei pagamenti in criptovalute ed alla successiva trasformazione dellestesse in moneta corrente. Gli accertamenti svolti hanno complessivamente consentito di ricondurre al sodalizio criminale la realizzazione di n. 60 spedizioni di monete false in Italia e all’estero (Svizzera e Francia), per un totale di circa 90.780 Kg, ovvero nr. 102.000monete da 2 euro.
Le indagini hanno, altresi, consentito di ricostruire analiticamente l’intera filiera di approvvigionamento dei particolari materiali metallici utilizzati per la collazione della moneta bimetallica da2 euro (piattelli ottonati- oring), risalendo a inconsapevoli ditte metallurgicheoperanti nelle aree di Arezzo. Brugherio (MB) e Modena, che avevano rifornito il gruppo di un quantitativo di materiale complessivamente compatibile con il peso dellespedizioni effettuate.
Si individuavano, inoltre, altri due soggetti, localizzati a Gubbio (PG) e Guidonia Montecelio (RM). partecipi del medesimo gruppo criminale e dediti alla gestione del “secondo anello distributivo” di
monete false realizzato su propri canali Telegram dedicati. utilizzando i rispettivi nickname
“@Hey/SIDE”‘ e “@,HeyCLEOPATRA”.
Si acclarava che l’ambiente virtuale sul quale venivano effettuati gli scambi era proprio la piattaforma
di messaggistica Telegram, diventata la nuova frontiera per i cybercriminali che la utilizzano, spesso preferendola al Darkweh per la sua agevole fruibilità e “impermeabilità”, per la commissione dei più
svariati crimini.


Gli approfondimenti investigativi operati su tale piattaforma, hanno consentito di riscontrare che le transazioni illecite venivano frequentemente effettuate mediante un servizio di escrow e pagate in criptovalute. Questa modalità di scambio, che prevede un intermediario (l’Eserow) tra venditore e acquirente. si è rivelata una tecnica sofisticata per mantenere l’anonimato delle parti coinvolte.
E’ stato cosi possibile risalire, mediante l’analisi dei waller Bitcoin utilizzati dall’Excron e il monitoraggio di numerosi canali Telegram ealtri Social Network, come Facebook, Instagram e TikTok.
quale soggetto che svolgeva il ruolo di intermediario-garante della transazione e che, oltre ad operare per il gruppo di Massafra, si rivelava essere uno dei più attivi nel panorama Telegram italiano; emergeva che il citato Escrow, identificato in un soggetto operante in Ginosa Marina (TA), nel complesso. si era reso garante di operazioni di all’identificazione dell’Eserow @Saulgoodmanreal, compravendita per oltre / milione di euro, realizzando un compenso oscillante tra il 2% e il 4% rispetto all’ammontare della transazione.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, nei confronti del soggetto identificato quale “Escrow”, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di criptovalute riconducibili al profitto del reato di riciclaggio fino all’importo di bitvcoin 2,19588495, corrispondente alla somma di euro 74.819.29.
Non può non sottolinearsi la peculiarità dell’indagine anche sotto il profilo dellanovità delle tecniche investigative utilizzate le quali hanno consentito di disvelare come, attraverso il ruolo cruciale svolto dall’Escrow nei trasferimenti illeciti di valuta virtuale su Telegram, si realizzi un sofisticato sistema di
riciclaggio di denaro all’interno di un mercato parallelooperante nel web.
Va, infine. precisato che nei confronti di tutti i soggetti indagati vale la presunzione di innocenza finoa sentenza definitiva di condanna.

Continua a leggere

Economia

Inps, la sfida della digitalizzazione

Pubblicato

del

Il miglioramento dei servizi passa attraverso la digitalizzazione delle procedure in cooperazione con tutte le realtà – dalle imprese ai cittadini, dai consulenti del lavoro ai patronati – che forniscono e ottengono dati dalle piattaforme dell’Inps. Che promette per il futuro anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per intercettare le esigenze e fornire risposte ad hoc alle esigenze di cittadini e imprese. Così, con un focus sulla ‘interoperatività’ dei servizi pubblici, l’Inps ha festeggiato i suoi 125 anni chiamando ad un confronto con i vertici delle proprie direzioni anche gli attori della digitalizzazione del Paese. Che hanno delineato le novità in arrivo. Come il Wallet, una sorta di portadocumenti elettronico.

“A gennaio-febbraio – ha detto Vincenzo Fortunato che guida il comitato interministeriale per la transizione digitale – sarà pronto e pubblicizzato il wallet. Avrà all’interno la Carta di Identità elettronica ma anche la tessera sanitaria digitale, licenza di guida, carta europea della disabilità”. E sarà un esempio di interoperabilità nel quale, ad uno strumento unico, contribuiranno più amministrazioni. L’Inps ha raccontato il suo impegno. “Il 2020 ha cambiato il paradigma – ha detto Massimiliano D’Angelo, direttore tecnologie informatica e innovazione dell’Inps – è cambiato l’utente, che rimanendo chiuso in casa è diventato esigente in tema di fruibilità di servizi. Da lì una riorganizzazione interna e una interlocuzione costante con gli stakeholder, anche per eliminare il tabù del si è sempre fatto così. L’Istituto non è più erogatore di servizi, ma ente in grado di mettere il proprio patrimonio di dati al servizio anche di altre Amministrazioni per consentire loro di erogare servizi”.

Un concetto che è stato calato nella concretezza dal direttore delle Entrate Inps Antonio Pone e dalla direttrice degli ammortizzatori sociali, Maria Sciarrino. La qualità dei dati che vengono scambiati e diventano servizi condivisi con le altre amministrazioni e realtà che si interfacciano lasciano ora intravedere anche una nuova sfida. Quella dell’intelligenza artificiale alla quale l’Inps sta lavorando. La logica è quella della proattività: “Non pensiamo solo all’intelligenza generativa, al deep learning, ma anche al cognitive, su cui bisogna lavorare – è stato spiegato – Il consulente digitale delle pensioni è il punto di sintesi tra un approccio proattivo e un modello interattivo basato sull’intelligenza artificiale. Come si fa? Andando ad analizzare la storia dell’utente attraverso algoritmi dell’intelligenza artificiale”. Il tema dell’intelligenza artificiale sarà sul tappeto della presidenza italiana del G7 il prossimo anno e ora è sul tavolo del confronto europeo per definire regole.

Un tema che sarà traattato anche dal piano triennale sul quale sta lavorando l’Agid, l’Agenzia italiana per il digitale. E l’Italia, ha ricordato Fortunato, spesso è avanti agli altri. Ad esempio gli obiettivi del Pnrr sulla sostenibilità digitale, tanto che a fine anno l’Italia sarà pronta dovendo rispettare le scadenze del piano, mentre gli altri Paesi, che non hanno questo obbligo non saranno in grado di ‘interagire’ con le innovazioni introdotte. Certo non sono tutte rose e fiori: se l’Inps si pone all’avanguardia sulle scelte e sulle innovazioni – ha spiegato Enrica Massella di Agid, sottolineando l’importanza delle indicazioni contenute nel piano triennale – ci sono ancora amministrazioni che fanno resistenza, anche alla condivisione dei dati. Ma il futuro sembra comunque tracciato, tanto da pensare ed ipotizzare che l’intelligenza artificiale, se basata su dati ‘corretti e reali’ non sia solo in grado di intercettare i nostri bisogni, ma anche di ricordarci come beneficiare e quali sono i nostri diritti.

Continua a leggere

Economia

Sulle bollette lo stop Ue, ‘mercato libero è target Pnrr’

Pubblicato

del

La proroga del mercato tutelato dell’energia non sarà possibile. L’Unione europea spegne gli ardori dell’opposizione e della Lega e limita nettamente un eventuale intervento correttivo del governo per ovviare al liberi tutti sulle bollette elettriche. Il tema è che la graduale liberalizzazione del mercato dell’energia è un obiettivo che l’Italia stessa ha messo nero su bianco nel Pnrr. Non solo. E’ incluso nella terza rata, per la quale Bruxelles ha già erogato, lo scorso ottobre, i 18,5 miliardi previsti. Un cambio in corsa, sebbene la Commissione abbia dimostrato in più occasioni di venire incontro alle esigenze del governo, questa volta è quasi impossibile.

C’è un dato, inoltre, sul quale l’Ue la vede in maniera nettamente diversa da una parte della maggioranza: il mercato libero dell’energia, non è così dannoso. “La graduale eliminazione dei prezzi regolamentati dell’energia elettrica, che mira ad aumentare la concorrenza sul mercato, è una pietra miliare che fa parte del più ampio pacchetto di leggi sulla concorrenza incluso nel Pnrr”, ha spiegato una portavoce della Commissione, secondo la quale inoltre “i prezzi dell’elettricità sul mercato libero sono significativamente più bassi rispetto al mercato regolamentato, a vantaggio dei consumatori e delle imprese”.

La posizione dell’esecutivo europeo non è arrivata come un fulmine a ciel sereno a Roma. A Palazzo Chigi erano consapevoli di quanto previsto, peraltro già dal governo Draghi, nel Piano di Ripresa e Resilienza. “Il governo si farà comunque carico della tutela dei soggetti vulnerabili garantendo che il passaggio al mercato libero preveda comunque le opportune cautele”, ha spiegato il senatore di Fdi Andrea De Priamo. Uno spazio di manovra i Paesi membri ce l’avrebbero, ma solo per le aziende. Solo pochi giorni fa la Commissione, dopo aver consultato i 27, ha approvato una proroga di sei mesi del Quadro temporaneo di aiuti di Stato, per consentire agli Stati membri Ue di continuare a concedere aiuti limitati contro gli elevati prezzi dell’energia. In via generale tuttavia, per le categorie cosiddette non vulnerabili si va verso il mercato libero.

“La nostra idea, dati alla mano, è che la liberalizzazione farà diminuire i prezzi. Mi pare che il ministro Pichetto abbia lavorato bene. Poi bisogna rispettare gli impegni presi con l’Europa, con il Pnrr”, ha spiegato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani poco prima che si pronunciasse Palazzo Berlaymont. I contatti tra Bruxelles e Roma in queste ore non sono mancati. E non mancheranno neppure nei prossimi giorni. Ma che la via ormai sia strettissima lo si capisce dalle parole di chi aveva gridato battaglia contro la liberalizzazione. “Il portavoce della Commissione evidentemente non conosce la materia e neanche il Pnrr”, ha tuonato Massimiliano Donà, dell’Unione Nazionale Consumatori. “Lavori in corso, lavori in corso. È un momento di difficoltà economica per tante famiglie”, ha invece spiegato Matteo Salvini puntando il dito sugli esecutivi precedenti a quello Meloni: sull’energia elettrica è stata “una scelta, ahimè, fatta da governi di sinistra precedenti a cui stiamo cercando di porre rimedio”. E anche nell’opposizione l’intervento di Bruxelles è arrivato come una doccia fredda. “nel caso delle bollette la responsabilità è del M5S”, ha attaccato Carlo Calenda.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto