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#RESTIAMOCONCHINONHACASA gli operatori si mobilitano per rimanere vicini ai senzatetto.

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Le città vuote, gli eroi negli ospedali che combattono per noi che dalle retrovie li sosteniamo rimanendo in casa per non vanificare il loro lavoro e i loro sacrifici, in quella frase “iorestoacasa” che può sembrare vigliacca, c’è la forza di voler combattere e di voler vincere, ma per chi una casa non l’ha mai avuta o l’ha persa è difficile unirsi alla battaglia, sembra quasi non aver senso.  Loro i senzatetto, gli homeless, quelli che invisibili vivevano sotto i portici su materassi di cartone, quelli che non volevamo vedere, quelli che una casa non l’avevano, oggi sono ancora più indifesi di prima, e sono ancora per strada, ancora invisibili. Però, chi da sempre si occupa di loro, chi ha sempre tentato di ridare dignità al popolo invisibile, chi ha sempre tentato di alleviare sofferenze e dolori ai senza tetto, senza nulla, senza futuro è ancora per strada e lanciano una campagna ricerca fondi affinché non ci dimentichi di chi ha già conosciuto  l’oblio.

Riceviamo e pubblichiamo questo appello che ci invia Arianna Mustacchia, una volontaria della Onlus il Camper che oltre alle strutture citate, rispecchia sicuramente la condizione di tutti i gruppi di volontariato, #Restiamoconchinonhacasa è il loro grido, uniamolo a quello di tutti noi che casa l’abbiamo.

“La panoramica generale è drammatica, ci troviamo, in virtu’ delle nuove normative giustamente applicate, costretti a svolgere il nostro lavoro indossando guanti e mascherine e rispettando la distanza di 1m e anche piu’ con un’utenza che non è assolutamente abituata a tutto questo e soprattutto che necessita di contatto e vicinanza. Questa distanza fisica rende la situazione ancora più complessa e il lavoro di noi operatori diventa psicologicamente più faticoso. Come dicevo al momento ci troviamo in una condizione estremamente emergenziale e da soli non riusciamo più a garantire all’utenza un ricambio continuo di mascherine che sono sempre più costose e difficili da reperire, guanti e gel igienizzante. Per questo la cooperativa ha lanciato la campagna #RESTIAMOCONCHINONHACASA  con annessa raccolta fondi. In questo momento così delicato c’è bisogno del contributo di tutti quelli che si sentono vicini al tema al fine di supportare e tutelare al meglio i senza dimora che attualmente a Napoli ne sono a migliaia. In questo periodo di forte emergenza per tutto il paese, a pagarne ancora di più le conseguenze sono i senza dimora ed è per questo che la cooperativa il Camper, insieme al comune di Napoli, ha scelto di rimodulare il servizio (nel rispetto delle norme vigenti per il contrasto del COVID-19),  mantenendo comunque  attivo il proprio supporto 7 giorni su 7 grazie alle 2 unità di strada della cooperativa il camper e l’altra unità di strada di Gasco che è noi, svolgendo un lavoro di monitoraggio, contenimento, informazione e distribuzione dei beni di prima necessità, oltre che mascherine e guanti ai senza dimora. Il centro S. Buglione è fisicamente chiuso ma si è scelto di continuare tutti i percorsi iniziati e di accoglierne nuovi da casa, garantendo all’utenza una continuità che copre tutta la settimana,  con Gesco, ha una equipe di supporto al personale comunale già presente all’interno del C.P.A. (dormitorio pubblico del comune di Napoli) e proprio in questi giorni La cooperativa il Camper con il supporto dei medici di cui sopra, sta offrendo ai senza dimora ospiti del dormitorio e agli operatori uno screening gratuito di monitoraggio per il COVID-19. La situazione attuale è ora inquadrabile in questa: da una distribuzione pasti sia in strada (nei punti di maggiore affluenza senza dimora della città) che in numerose  mense, dove gli utenti potevano accomodarsi per un tempo definito e consumare il loro pasto, OGGI sono pochissimi i servizi che ancora erogano pasti, esclusivamente d’asporto per evitare assembramenti. C’è qualche mensa che fornisce un panino a pranzo e chi il pasto completo, la sera non è previsto nulla. Diversi servizi docce e guardaroba sociale per senza dimora a seguito delle nuove disposizioni governative sono chiusi. Il quadro è veramente drammatico: non tutti i senza dimora sono consapevoli di cosa stia accadendo e soprattutto non sono assolutamente in grado di applicare le norme per il contrasto del COVID-19. Le strutture residenziali non hanno chiuso ma allo stesso tempo non possono effettuare nuove accoglienze, quindi chi “era in strada resta in strada”. I dormitori non sono abilitati a fornire accoglienza h24, questo significa che, l’utenza dal mattino alle 19.00 circa, trascorrono il loro tempo in strada, troppo spesso impossibilitati a riguardarsi e prestare attenzione al contagio, questo implica ovviamente delle complicazioni che potrebbero favorire la diffusione del contagio. molte sono le persone che si trovano spaesate e prive di punti di riferimento come quelli costituiti dai centri diurni attivi fino a 10 giorni fa sul territorio. Questo comporta il disfacimento di percorsi da noi strutturati per far riemergere le persone da alcol dipendenze, tossico dipendenze, e marginalità socio-economica. Molte sono le persone che nel giro di 10 giorni sono recidive nelle dipendenze. Abbiamo

La cooperativa il Camper Onlus, nata nel 1999 per contrastare le povertà nell’ambito dei senza dimora, che da qualche tempo allarga la prospettiva anche all’ambito migratorio poiché purtroppo va ad intrecciarsi con la condizione di senza dimora e marginalità sociale, Offre all’utenza, presso il centro S. Buglione, che ha sede in un bene confiscato alla camorra in Via Pavia,  129 attività di  di front office e back office: in partenariato con Less Onlus è attivo lo sportello immigrazione, con avvocati penalisti e civilisti si garantisce all’utenza uno sportello legale completamente gratuito, con il protocollo di intesa attivo da anni con Città della gioia Onlus e con l’associazione Marco Mascagna si offre all’utenza consulto medico e dispaccio farmaci completamente gratuito. Inoltre ci si occupa di area previdenziale e tutto quanto concerne all’autonomia economica del singolo, consulenze psicologiche e rimpatri volontari assistiti, guardaroba sociale con distribuzione pasti e coperte per le persone che vivono in strada. Fiore all’occhiello della cooperativa sono senz’altro le due unità di strada per senza dimora, in appalto con il comune di Napoli e dal 2017 grazie ai progetti PON METRO. Il servizio di unità di strada è il servizio con cui la cooperativa ha iniziato ad esister. Con l’unità di strada si avvicina e si prende in carico l’utenza non inserita in nessun circuito di accoglienza, quindi utenza a bassa soglia, quindi l’intervento dell’unità di strada è di tipo emergenziale e grazie al lavoro sinergico con il Centro S. Buglione si riescono a strutturare percorsi di recupero a 360° laddove possibile. Le equipe sono composte da psicologi, assistenti sociali, tecnici dell’accoglienza, mediatori culturali e sociologi.”

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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