Ancora caldo, temperature quasi estive e tanta voglia di essere felici in questo ultimo week end di Settembre 2021, che sembra essere il miglior buon auspicio per un ritorno tanto atteso alla normalità, anche se tenere la guardia alta rappresenta ancora la vera priorità.
In questi giorni il cielo si è mantenuto limpido oltre ogni aspettativa, e con un sole così brillante il richiamo del mare si è sentito in tutta la sua potenza. Una incitazione ad essere ancora liberi, liberi di poter ammirare tanta infinita bellezza, proprio qui, in questa fascia del Tirreno Centro Meridionale, non distante da Roma e Napoli, e vicinissimi alla Costa d’Ulisse, dove l’isola di Ponza rappresenta una meta dal fascino esotico unico. Il territorio dell’omonimo Comune,abitato da circa quattromila anime, si estende alle isole di Palmarola, Gavi e Zannone, tutte appartenenti all’Arcipelago Pontino che si completa con le altre magnifiche Ventotene e Santo Stefano, queste ultime appartenenti al Comune di Ventotene e situate più a Sud ed in direzione Est, a metà strada su di una unica linea ideale, che termina con l’isola di Ischia.
L’isola principale, con i suoi otto chilometri quadrati, sembra attenderci nel mare come ad un appuntamento sospeso da sempre. Raggiunta ed abitata forse dagli Ausoni già nel 1500 A.C., quindi dai Greci e poi dai Romani, la presenza di questi ultimi è ancora oggi testimoniata da resti di ville, cisterne, da una necropoli e dalla galleria di età Augustea, scavata nel tufo e lungacentosettanta metri, capace di condurre dal porto alla spiaggia di Chiaia di Luna, tra le mete più ambite dell’isola. Un tempo sicuro porto romano, appunto con la sua forma a falce di luna, incastonata in un mare caraibico, questa spiaggia è tanto bella da lasciare a bocca aperta.
Abbandonata a causa delle incursioni dei Saraceni che si protrassero fino alla fine del Medio Evo, Ponza fu ripopolata da52 famiglie ischitaneche ivi vi giunsero nel XVII Secolo. Man mano l’isola crebbe e si ammodernò grazie alle attenzioni dei Borbone (XVIII Secolo), e da tal periodo non ha più conosciuto momenti di oblio. Ancora oggi, chiunque qui giunge, non riesce più a resistere e a rinunciare alla struggente bellezza di questo paradiso, dove il mare splende con tutti i più bei colori e sfumature che può donare ai nostri occhi, mentre la Macchia mediterranea addolcisce le terre emerse, spesso delimitate da scogliere a picco e da incursioni di roccia calcarea,dalle quali emergono spiagge sabbiose o rocciose, archi naturali, grotte e faraglioni, che completando un’opera naturale senza pari.
Anche l’impronta Borbonica ha dunque lasciato segni di un passato che qui diventa attuale poesia, laddove finanche una storica colonia penale, quella appunto del “Bagno Vecchio”, oggi si presenta come una incantevole spiaggetta, riparata e con un fondo sassoso dal quale splendono colori marini dai riflessi cristallini. Raggiungibile dal porto e a piedi, custodisce un tesoro nel tesoro: la necropoli romana. Del resto l’attuale impronta del porto, che nasce sul solco di quello greco, fu oggetto di un’ampia risistemazione urbanistica, appunto voluta nell’intero arcipelago ponziano, dal re Ferdinando IV di Borbone, che anche qui realizzò opere edili ed infrastrutture ancor oggi apprezzate per la loro futuristica visione. Dai palazzi amministrativi ai locali commerciali, che si uniscono in un’unica e dolce linea urbana, senza sfarzi o inutili eccessi, perfettamente sistemati in una armonica e gentile estensione, spiccano i colori pastello, vere e proprie note cromatiche che si adagiano e si mescolano perfettamente in una pittura vivente.
Il paese è un gioiellino che accoglie i turisti con i suoi caratteristici vicoletti, in un susseguirsi di case dai colori di sovente chiari e con il tetto a botte, tra le quali trovano alloggio anche tante botteghe d’artigianato e locali tipici, con i loro profumi ed il suono dell’allegria dei fortunati avventori che animano giorni e notti indimenticabili.
I fondali marini sono spettacolari, come quello che unisce Ponza a Zannone. Ambitissimi dai sub, oltre ed essere ricchissimi di flora e fauna, custodiscono anche veri e propri oggetti preziosi, dal valore inestimabile come le antiche navi romane, o i relitti delleimbarcazioni affondate durante la Seconda Guerra Mondiale, testimonianze di vita e di morte in un angolo di Eden che sembra stridere contro ogni umana violenza o debolezza, di qualsiasi epoca e di qualsiasi storia.
Partendo con qualsiasi tipo di imbarcazione anche dal porticciolocittadino, si possono ancora raggiungere altri suggestivi approdi, come la spiaggia Lucia Rosa, così chiamata per essere punto privilegiato da dove ammirare fantastici tramonti, oppurela Baia di Cala Feola, con fondo sabbioso, al cui fianco destro, a completare un quadro già bellissimo, ci si imbatte nelle meravigliose piscine naturali. Una tappa obbligata per chi raggiunge questa parte di isola.
Alla spiaggiadel Frontone, così chiamata per la caratteristica fascia di parete rocciosa bianca, che si staglia ampia e lunga prima di gettarsi in acqua, raggiungibile sia a piedi che dal mare con piccole imbarcazioni, che possono essere all’uopo noleggiate,alla sera, dopo i piaceri del mare, si può godere di un lungo aperitivo o lasciarsi trasportare in serate danzanti sotto il cielo stellato. Un luogo che definire esclusivo è dire poco.
Tra le spiagge raggiungibili soltanto via mare, troviamo la romantica Cala del Core, così chiamata per la caratteristica roccia a forma di cuore, forgiata dalla forza del magma. Un ennesimo segno di forza vitale e pulsante, giunto fin dal centro della Terra.
Le Grotte di Pilato, interamente scavate nella roccia non lontano dalla zona portuale, oggi tutte con fondale ricoperto d’acqua, pertanto raggiungibili solo con natanti, sembrano condurre direttamente in un’altra dimensione. Realizzate dai Romani come vasche per allevare pesci, o strutture da utilizzare per il benessere dei fortunati ospiti, contribuiscono a creare un’atmosfera incantata, sospesa nel tempo e nello spazio. Perché in questa piccola terra che affiora come una perla nel Tirreno, tutto sembra ormai lontanoe non c’è posto per ogni tipo di dolore o di affanno.
Cala il sole su Ponza e le ultime imbarcazioni a vela sembrano voler sfidare la notte solcando ancora il mare fino a superare l’orizzonte, che ora si accende di arancione, poi di rosso e di viola, fino a cedere il passo al firmamento sospeso in un oceano blu illuminato dalla Luna. Adesso ogni sentimento è finalmente libero di respirare, ogni routine è lontana, ogni inquietudine si perde nel cielo. Tutto è dove deve essere, e da Ponza non si riesce più ad andare via.
Da 20 anni a questa parte si respira un’aria più pulita in Europa, ma nonostante ciò la maggior parte della popolazione vive in zone in cui le polveri sottili (PM2.5 e PM10) e il biossido di azoto (NO2) superano ancora i livelli di guardia indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: il Nord Italia, in particolare, è tra le regioni con le concentrazioni più alte. Lo dimostra uno studio pubblicato su Nature Communications dall’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal) e dal Centro nazionale di supercalcolo di Barcellona (Bsc-Cns). I ricercatori hanno sviluppato dei modelli di apprendimento automatico per stimare le concentrazioni giornaliere dei principali inquinanti atmosferici tra il 2003 e il 2019 in oltre 1.400 regioni di 35 Paesi europei, abitate complessivamente da 543 milioni di persone. Per lo studio sono stati raccolti dati satellitari, dati atmosferici e climatici e le informazioni riguardanti l’utilizzo del suolo, per ottenere una fotografia più definita rispetto a quella offerta dalle sole stazioni di monitoraggio. I risultati rivelano che in 20 anni i livelli di inquinanti sono calati in gran parte d’Europa, soprattutto per quanto riguarda il PM10 (con un calo annuale del 2,72%), seguito da NO2 (-2,45%) e dal PM2.5 (-1,72%).
Le riduzioni più importanti di PM2.5 e PM10 sono state osservate nell’Europa centrale, mentre per NO2 sono state riscontrate nelle aree prevalentemente urbane dell’Europa occidentale. Nel periodo di studio, il PM2.5 e il PM10 sono risultati più alti nel Nord Italia e nell’Europa orientale. Livelli elevati di NO2 sono stati osservati nel Nord Italia e in alcune aree dell’Europa occidentale, come nel sud del Regno Unito, in Belgio e nei Paesi Bassi. L’ozono è aumentato annualmente dello 0,58% nell’Europa meridionale, mentre è diminuito o ha avuto un andamento non significativo nel resto del continente. Il complessivo miglioramento della qualità dell’aria non ha però risolto i problemi dei cittadini, che continuano a vivere per la maggior parte in zone dove si superano i limiti indicati dall’Oms per quanto riguarda il PM2.5 (98%), il PM10 (80%) e il biossido di azoto (86%). Questi risultati sono in linea con le stime dell’Agenzia europea dell’ambiente per 27 Paesi dell’Ue, basate sui dati provenienti dalle stazioni urbane. Inoltre, nessun Paese ha rispettato il limite annuale di ozono durante la stagione di picco tra il 2003 e il 2019.
Lo studio ha infine esaminato il numero di giorni in cui i limiti per due o più inquinanti sono stati superati simultaneamente. E’ così emerso che nonostante i miglioramenti complessivi, l’86% della popolazione europea ha sperimentato almeno un giorno all’anno con sforamenti per due o più inquinanti: le accoppiate più frequenti sono PM2.5 con biossido di azoto e PM2.5 con ozono. Secondo il primo autore dello studio, Zhao-Yue Chen, “sono necessari sforzi mirati per affrontare i livelli di PM2.5 e ozono e i giorni di inquinamento associati, soprattutto alla luce delle crescenti minacce derivanti dai cambiamenti climatici in Europa”.
Il mese di febbraio 2024 è stato il piu’ caldo mai registrato al mondo, parte di una serie di nove record mensili consecutivi, con temperature ben al di sopra della norma in Europa. Lo ha annunciato Copernicus. La temperatura degli oceani, insolita da quasi un anno, contribuisce in gran parte a questa straordinaria serie. Secondo il bollettino mensile dell’Osservatorio europeo si e’ raggiunto un nuovo record assoluto, sommando tutti i mesi, con 21,06 C registrati a febbraio sulla superficie dei mari (escluse le zone vicine ai poli).
Dal Centro Nazionale Meteomont arrivano i consigli per evitare di trovarsi coinvolti in valanghe in montagna: le recenti nevicate, scrivono i carabinieri, localmente ancora in corso ed associate a vento forte, determinano attualmente e per i prossimi giorni un ulteriore aumento del pericolo valanghe su tutti i settori alpini. Fortemente sconsigliate le uscite escursionistiche ed alpinistiche al di fuori delle piste battute e segnalate. Attendere qualche giorno dopo le perturbazioni affinchè il manto nevoso si stabilizzi. Pericolo moderato ma in diminuzione alle alte quote dei settori liguri, emiliani ed abruzzesi. Seguire attentamente l’evoluzione dei prossimi giorni anche attraverso l’app METEOMONT CARABINIERI. In dettaglio:
– ALPI. Le diffuse ed abbondanti nevicate delle ultime 24 ore, localmente ancora in corso, associate con quelle dei giorni precedenti e con un forte vento, hanno determinato un ulteriore aumento del pericolo valanghe su tutti i settori alpini, con gradi diversificati a seconda delle cumulate registrate al suolo, delle quote e della posizione geografica. Dalle Alpi Marittime a quelle Lepontine, dalle Retiche alle Giulie, in generale, il grado di pericolo sale a FORTE 4 alle alte quote al di sopra dei 1700/1900 mslm, per problemi connessi principalmente alla NEVE FRESCA, localmente anche ai LASTRONI DA VENTO, mentre al di sotto di tali quote sale a MARCATO 3, per problemi connessi alla NEVE BAGNATA.
In generale, le uscite escursionistiche al di fuori delle piste battute e segnalate, sono sconsigliate alle alte quote delle Alpi. Attendere qualche giorno che il manto nevoso si stabilizzi. Fortemente limitate le attività a quote inferiori. Previste localmente in alta quota ulteriori nevicate nel corso della settimana. Seguire con attenzione l’evoluzione giornaliera e settimanale delle condizioni di stabilità del manto nevoso.
In alta quota il problema è legato alle nevicate in atto o più recenti, il cui sovraccarico progressivo prodotto sul manto nevoso preesistente è il fattore cruciale. Possibili valanghe di medie e, in taluni casi, di grandi dimensioni, a lastroni e a debole coesione asciutte, spontanee e provocate con debole sovraccarico, a tutte le esposizioni, per presenza di strati deboli nel manto nevoso e mancanza di coesione tra le particelle di precipitazione recenti. Pericolo presente durante le nevicate residuali ancora in corso e fino ad alcuni giorni dopo le nevicate. In caso di ulteriori nevicate pericolo stazionario. Avvertenze: fare attenzione ai cambiamenti minimali delle condizioni meteorologiche (es: il cambiamento dell’umidità e della temperatura dell’aria) che influenzano le condizioni della neve fresca. In alcuni casi il pericolo di caduta è più importante del pericolo di seppellimento. Attenzione ai pendii ripidi !
A quote inferiori il problema è legato all’indebolimento del manto nevoso per la presenza di acqua che si infiltra per fusione o per pioggia. Possibili valanghe di medie e, in taluni casi, anche di grandi dimensioni, a lastroni ed a debole coesione di neve bagnata, principalmente spontanee, a tutte le esposizioni (al di sotto dello zero termico o della quota limite della nevicata). Durata del pericolo da ore ad alcuni giorni, possibile una rapida perdita della stabilità. Avvertenze: l’inizio della pioggia, la formazione di pallottole e chiocciole di neve e piccole valanghe a lastroni bagnati o valanghe di neve bagnata a debole coesione sono precursori di un ciclo di valanghe spontanee a lastroni di neve bagnata. Un elevato sprofondamento dello scarpone è un altro segnale di progressivo inumidimento del manto nevoso. Valutare ed evitare le abituali zone di scorrimento ed accumulo delle valanghe di neve bagnata.
– APPENNINO, pericolo valanghe di grado MODERATO 2 alle alte quote dei settori LIGURI,EMILIANO ed ABRUZZESE, per NEVE BAGNATA, ma in progressiva e rapida diminuzione. Da seguire con attenzione l’evoluzione sui settori liguri (Alpi ed Appennino) nel corso della settimana.
Per le necessarie ed indispensabili informazioni locali, di dettaglio e di approfondimento, da seguire con attenzione nel corso della settimana, nonché per interpretare con correttezza i termini, le simbologie, i problemi e le situazioni tipo sopra riportate ed indicate nei bollettini valanghe nel rispetto degli standard europei EAWS, si consiglia di consultare il sito e l’app METEOMONT CARABINIERI.