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RestiAMO al SUD fa tappa a Palinuro, la perla del Cilento

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Come non poter desiderare ancora il Cilento Blu, ed ancora Palinuro, con le sue meravigliose spiagge ed il mare sempre cristallino, che brilla al sole e bagna una terra benedetta.

Virgilio, gigante tra i giganti della narrazione di ogni epoca, ne parla nel capolavoro dell’Eneide, perché il fascino senza tempo di questo luogo magico ha sempre travolto tutti. Non a caso, ancora dopo millenni, in tantissimi conoscono il mito del naufragio e della morte di Palinuro, nocchiero di Enea, il cui nome si è così fuso per sempre con il promontorio che si tuffa nel mare, dopo essersi aperto come una zampata che tenta di fendere in eterno questo splendido tratto di Tirreno. Secondo il mito romano, grazie al sacrificio di questa vita, così come preteso dal dio Nettuno, l’eroe troiano poté proseguire il suo viaggio fino ai lidi laziali, dove poi sposerà Lavinia, figlia del re Latino e così contribuire alla nascita dell’Impero.

Invero, tutto il panorama circostante sembra essere stato concepito per far da sfondo ad ambientazione di poemi, canti e poesie. Del resto siamo in Cilento, e la bellezza qui regna sovrana in ogni dove da sempre. Dalla Macchia mediterranea, la costa calcarea lasica o cesellata dal vento, si getta a strapiombo o degrada dolcemente nel mare limpidissimo, creando una festa di colori che culminano nel turchese acceso.

Scegliere dove sostare per brevi o le lunghe giornate di mare è davvero un dilemma, poiché ogni metro di questo luogo merita di essere vissuto fino in fondo. Incantano e rapiscono i sensi le celebri spiagge come l’Arco Naturale, la Marinella e Le Saline. La Baia del Buon Dormire è un vero tesoro naturale, nascosta in uno spaccato di promontorio che la protegge come in un eterno abbraccio. 

Grazie alle varie offerte di tour in barca, è possibile partire dal porticciolo cittadino e raggiungere altre meraviglie come la Grotta delle Ossa, la Grotta del Sangue, la Grotta d’Argento e non da ultimo la locale Grotta Azzurra. Esperienze uniche, ossigeno per l’anima.

Di sera il centro storico offre locali per tutti i gusti ed uno shopping vario, alla mano o ricercato, dove non mancano anche presenze di antiquari importanti. Dai tanti ristoranti si propagano gli odori della dieta mediterranea, declinata nella celebre tradizione culinaria locale, ricca di tanti prodotti tipici a chilometro zero. Piatti che esaltano i sapori del territorio, un autentico viaggio del gusto tra la generosità del mare e della terra di questo angolo di paradiso. 

Per chi non vuole andare a letto presto e vivere la notte in mondo intenso, può raggiungere tante oasi di divertimento come “Le Dune Beach Club” o “La Suerte”, il caratteristico locale sviluppato attorno ad un castello dalle linee medioevali, che si perdono in un giardino esotico su cui si riflettono i colori sgargianti dell’illuminazione della discoteca.

Cosa volere di più. Palinuro è un’altra tappa irrinunciabile del nostro meraviglioso Sud.

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Prima Stella Michelin a ‘Il Ristorante – Niko Romito’ a Tokyo

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A soli otto mesi dal debutto nella capitale giapponese, ‘Il Ristorante – Niko Romito’ al Bulgari Hotel Tokyo ha ottenuto una Stella Michelin durante la cerimonia della Guida Michelin Tokyo 2024, che si è svolta oggi presso il National Art Center Tokyo. Una collaborazione – quella tra lo chef abbruzzese e la celebre maison di gioielleria italiana, che è iniziata nel 2017 e oggi Il Ristorante – Niko Romito è presente a Pechino, Shanghai (entrambi con una Stella Michelin), Dubai (due Stelle Michelin), Milano, Parigi e Roma. L’obiettivo dello chef titolare del Ristorante Reale a Castel di Sangro, tre stelle Michelin e “centro pulsante di ricerca e stimoli creativi”, è quello di portare nel mondo le ricette più rappresentative di tutta Italia, riscritte secondo i canoni di semplicità, essenza, purezza e leggerezza.

“È una profonda emozione ricevere questo premio, dalla guida più prestigiosa del mondo e in una delle più importanti capitali mondiali della gastronomia – ha detto Niko Romito – Credo fortemente in questo progetto, per scrivere i nuovi codici della cucina italiana e della ristorazione di lusso. Una fase di continua crescita e sono particolarmente onorato e orgoglioso di vedere che la nostra visione e i nostri valori siano stati premiati in un Paese la cui cultura gastronomica è così profonda”. Ottimismo condiviso da Mauro Alosio, Resident Chef de Il Ristorante – Niko Romito del Bulgari Hotel Tokyo, e già Chef presso il Bulgari Hotel Shanghai, che lo scorso novembre ha confermato una stella Michelin per il sesto anno consecutivo. “Questa Stella Michelin è un grande onore. Rinnoviamo la nostra determinazione e il nostro impegno a ricercare l’eccellenza, per rappresentare al meglio la filosofia dello chef Niko Romito a Tokyo”.

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La giornata del ragù: una proposta di legge di Tommaso Pellegrino

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Una proposta di legge per istituire la Giornata del Ragù Napoletano: l’ha presentata Tommaso Pellegrino, consigliere regionale e  capogruppo di Italia Viva alla Regione. “Il ragù rappresenta la tradizione napoletana e campana, è tradizione, identità, famiglia e trasmette tante emozioni come amore, gentilezza. Penso – ha detto Pellegrino – che noi oggi dobbiamo valorizzare tutto ciò che rappresenta il patrimonio culturale e identitario dei nostri territori”.

Nella Sala Caduti di Nassirya del Consiglio regionale della Campania, con Pellegrino anche l’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo e fondatori e content creator di Casa Surace che ha portato avanti sui social  le tradizioni del Sud come il ragù. La proposta di legge prevede di istituire la ‘Giornata celebrativa del Ragù Napoletano’ nella terza domenica di novembre di ogni anno e, dice Tommaso Pellegrino, “mi auguro  che a breve venga calendarizzata in commissione Cultura”.

 

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Guida Michelin, per l’Italia un bottino di stelle: la Campania è la regione con gli chef migliori

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Non era mai successo in 69 edizioni di Guida Michelin Italia: essere nell’Olimpo dei ristoranti tre stelle Michelin da cinque anni, veder chiudere il proprio ristorante dove è partita la rivoluzionaria idea di cucina di “Cook the mountain”, ripartire da una nuova sede e riconquistare nel medesimo anno le ambitissime tre stelle Michelin. E’ successo oggi sul palco del Teatro Grande di Brescia con Atelier Moessmer Norbert Niederkofler che si aggiunge alla schiera dei ristoranti tristellati, quelli che valgono un viaggio in Italia secondo il giudizio degli ispettori della “rossa”. “E’ stato più emozionante della prima volta, quasi un ottovolante in pochi mesi. – ha detto Norbert Nierderkofler, premiato anche con la Stella Verde – Il mio lavoro è fatto per i giovani e l’Atelier vuole essere un think tank per costruire il loro futuro. Non è più solo un ristorante, è molto di più per la formazione delle nuove generazioni. Ho 62 anni, l’età media della mia brigata è meno della metà.

Quattro passi: 3 stelle Michelin

Mantra del nostro lavoro è il rispetto, per la persona, per la natura, per la montagna. Solo così c’è futuro, con la sostenibilità, e l’Italia ha tanti valori da esprimere e preservare”. Ma le grandi sorprese non si fermano qui. Salgono a 13 i ristoranti tre stelle Michelin in Italia con il riconoscimento a “Quattro passi” a Nerano che riporta in Campania il titolo dei titoli per chi segue il mondo della cucina, dopo il fermo per lavori del Don Alfonso 1890 della famiglia Iaccarino.

“La Campania ha tanta biodiversità e sono dovuto andare fuori per comprendere quanto valga questo per poi tornare come chef patron”, ha detto Fabrizio Mellino del Quattro Passi. La geografia della guida”rossa” guarda dunque – e finalmente secondo molti addetti ai lavori – più a Sud. Oltre alle due new entry si confermano tristellati: Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), Uliassi a Senigallia (Ancona), e Enrico Bartolini al Mudec a Milano.

Molti di loro sono all’estero per la “Settimana della cucina italiana nel mondo”, ma al teatro è tutto uno scambio di abbracci, selfie, e pacche sulle spalle tra Norbert Niederkofler, Enrico Crippa, Antonino Cannavacciuolo, Riccardo Monco di Enoteca Pinchiorri. Chicco e Boco Cerea di Da Vittorio, Massimo Bottura di Osteria Francescana, Heinz Beck de La Pergola, Mauro Uliassi, Massimiliano Alajmo, Nadia e Giovanni Santin (Dal Pescatore). Fanno finalmente capolino anche le donne chef: c’è Cristina Bowerman del ristorante stellato Glass Hostaria che accoglie nella schiera delle stellate Casa Mazzucchelli (Aurora Mazzucchelli) che riconquista la Stella Michelin, Ada (Ada Stifani) a Perugia e Wood (Amanda Eriksson) alle pendici del monte Cervino. “Una edizione memorabile” ha commentato Marco Do dell’ufficio comunicazione Michelin. Il firmamento conta 395 ristoranti stellati (13 tre stelle con due novità, 40 due stelle con 5 novità e 342 ristoranti con 26 novità), ma non tutti brindano. Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano e Bracali a vicino Grosseto perdono una delle due stelle.

E sono dieci i ristoranti che hanno perso l’unica stella: La fermata ad Alessandria, La bottega del 30 a Castelnuovo Berardenga; Pietramare Natural Food a Isola Capo Rizzuto, Il Cascinale nuovo a Isola d’Asti, Tano passami l’Olio a Milano, Ma.ri.Na a Olgiate Olona, Cielo a Ostuni, La Terrazza a Roma, Casa Vicina a Torino, Pierino Penati a Viganò.

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