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Resta alta tensione Meloni-Salvini, Berlusconi media

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Ancora scintille agli estremi, cautela e passo lento al centro. E’ la fotografia del centrodestra tramortito dallo tsunami del Quirinale, che ha lasciato sul campo danni e ferite. Cova ancora, soprattutto, la tensione tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia non sembra piegarsi. Anzi, in nome della “centralita’” dei ‘patrioti, rivela alla Stampa.it l’ambizione a “essere il primo partito e dare le carte”. E in vista delle elezioni amministrative e poi delle politiche, chiede che il patto anti inciuci “stavolta sia firmato”. Il leghista incassa i “tradimenti” subiti e taglia corto: “Ora guardiamo oltre e ricostruiamo”. Ma aggiunge: “Chi vuole perdere da solo, e’ libero di farlo, noi abbiamo il dovere di provarci”. E ogni riferimento a fatti e persone non appare casuale. Un botta risposta a cui sembra immune Forza Italia, forte della moderazione (specie nei toni) che alimenta ora il tentativo di emanciparsi dagli alleati, piu’ avanti nei sondaggi ma piu’ litigiosi. La conferma e’ nella mediazione che tenta Silvio Berlusconi, immortalato ad Arcore mano nella mano con la fidanzata Marta Fascina in un’intervista al settimanale ‘Chi’ dal titolo evocativo: “Ripartiamo per il futuro del paese”. Il Cavaliere sorvola sulle liti, ridimensiona le divergenze politiche tra Giorgia e Matteo (“Senno’ saremmo un partito unico e non una coalizione”) e si candida a rifondare il centrodestra in vista del voto del 2023. “Se necessario, sono pronto a farlo senza escludere nessuno, ovviamente”, proclama. Ed e’ ultimativo sul rilancio della coalizione: “Per farlo c’e’ un solo modo: consolidare Forza Italia e creare un centro moderato che possa aggregare e allargare i suoi confini”. Quindi ribadisce i dettagli: “un centro saldamente ancorato al centrodestra e alternativo alla sinistra, che sia garante dei valori cristiani, dei principi liberali, della vocazione europeista, del metodo garantista”. Per essere piu’ concreto, tende la mano a Fratelli d’Italia ospitandola di nuovo nelle sue tv. “Mi e’ arrivato un invito alle trasmissioni Mediaset”, rivela Meloni a Massimo Giannini. Pace fatta insomma e fine del presunto bando dell’azienda del Cav nei confronti della leader, accusata di ingratitudine per aver detto che non gli deve nulla. Berlusconi inoltre esprime “totale solidarieta’” a Meloni e FdI – “di Forza Italia e mia personale” – per i vandalismi subiti nella sede di Fermo. Sullo sfondo, pero’, resta acceso il duello tra Lega e FdI che va in scena plasticamente nel Consiglio Regionale del Piemonte. Meloni attacca il ‘capitano’ a viso aperto sulla scelta fatta con il Mattarella bis: quello “non e’ scegliere l’Italia, e’ scegliere il governo”, insiste. Salvini non replica, va avanti nell’impegno di “tenere unito un rinnovato centrodestra”. Ma se la prende con chi punta a “recuperare i primi Renzi o i primi Mastella lungo la via”. E scandisce: “e’ l’esatto contrario del mio intendere la politica”. Nel frattempo resta silente il centro o i ‘centrini’ (come li definiscono con sarcasmo i piu’ critici), da giorni in movimento lento, e apparentemente costante. In particolare, la costola di Coraggio Italia che punta ad allearsi con Italia viva. Prossimo step sara’ l’assemblea di CI, prevista a marzo a Genova. Li’ forse si tireranno le fila e si definira’ chi ci sta e chi no, visto che il progetto e’ trainato da Giovanni Toti mentre lascia indifferente Luigi Brugnaro, altro fondatore del partito che lo considera ancora prematuro. “Per ora seminiamo”, si limitano a dire alcuni protagonisti nei corridoi parlamentari, convinti che simboli e regole di una futura aggregazione con i renziani si definiranno dopo le amministrative.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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