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Renzi denuncia i pm dell’inchiesta Open che han chiesto il processo per lui, Boschi, Lotti e Carrai

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I pm di Firenze che indagano sulla fondazione Open hanno chiesto il processo per Matteo Renzi e per altre dieci persone, tra cui i parlamentari Maria Elena Boschi e Luca Lotti e l’imprenditore Marco Carrai. Non si e’ fatta attendere la risposta del leader di Italia Viva che, ricevuta la notifica della richiesta di rinvio a giudizio, ha risposto a stretto giro firmando una formale denuncia a carico del procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo e dei due magistrati titolari delle inchiesta, l’aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi: secondo il senatore avrebbero violato l’articolo 68 della Costituzione sulle prerogative dei parlamentari, una legge relativa a questo articolo e commesso abuso d’ufficio. I magistrati che hanno passato al setaccio i flussi di denaro finiti nella fondazione, nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, contestano, a vario titolo, i reati di finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze, corruzione, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’accusa e’ che Open avrebbe agito come una vera e propria articolazione di partito, e in particolare della corrente del Pd legata a Matteo Renzi. Nelle casse dell’ente dal 2014 al 2018 sarebbero ‘scivolati’ 3,5 milioni di euro in violazione delle norme sul finanziamento ai partiti. Il leader di Iv, considerato dai pm direttore di fatto di Open, e’ accusato di finanziamento illecito ai partiti in concorso con l’ex presidente, Alberto Bianchi, con i componenti del cda, Carrai, Lotti e Boschi e con l’imprenditore Patrizio Donnini. Contestazioni senza fondamento per il leader di Italia Viva: “Io non ho commesso reati, spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso”, afferma, aggiungendo che si tratta di “un processo sulla politica” e annunciando che il 5 aprile pubblichera’ un libro “con tutti i tentativi di dossieraggio, per esempio dei servizi, contro di me”. Subito dopo la richiesta di rinvio a giudizio Renzi ha denunciato i tre magistrati inquirenti alla procura di Genova, competente ad indagare sulle toghe toscane. A suo avviso “non sono credibili” ed “hanno violato tre leggi. Chiedo che siano processati perche’ hanno violato la legge”, ha aggiunto, ricordando il procedimento disciplinare del Csm contro Creazzo per abusi sessuali e l’accusa a Nastasi di aver inquinato la scena del crimine della stanza di David Rossi. Mentre di Turco, l’ufficio stampa del leader di IV ricorda che fu lui a volere l’arresto dei genitori di Renzi poi annullato. Il reato di finanziamento illecito ai partiti contestato a Renzi rappresenta solo un aspetto dell’inchiesta fiorentina. Dovra’ difendersi anche dall’accusa di corruzione Luca Lotti, all’epoca dei fatti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica): per la procura si sarebbe adoperato affinche’ in Parlamento venissero approvate disposizioni normative favorevoli al concessionario autostradale Toto Costruzioni spa. In cambio di queste attenzioni Lotti avrebbe ottenuto finanziamenti per Open. In particolare, sostengono i pm il gruppo Toto avrebbe versato al presidente della fondazione, avvocato Alberto Bianchi, 800.000 euro a fronte di una prestazione professionale fittizia. Di questa somma, Bianchi avrebbe poi versato 200.000 euro a Open e altri 200.000 al Comitato per il Si’ al referendum sulla riforma costituzionale. Per questi fatti oltre a Lotti sono accusati di corruzione Bianchi, l’imprenditore Patrizio Donnini e Alfonso Toto referente di Toto Costruzioni. Sempre Lotti poi si sarebbe adoperato su disposizioni normative in materia di accise sui tabacchi lavorati in favore della British America Tobacco, ricevendo in cambio tra l’altro finanziamenti a Open per oltre 250.000 euro. L’udienza preliminare davanti al gup di Firenze e’ fissata per il 4 aprile 2022.

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I cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare con Mattarella e Meloni

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla terrazza del Pincio per celebrarere i cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare. Il cielo di Roma e’ stato scenario di una parata di velivoli dell’Aeronautica militare. Ben 74, tra elicotteri, giganti dell’aria per il trasporto di uomini e mezzi, aerei per il trasporto di malati, caccia intercettori e da combattimento, hanno sorvolato, secondo un ordine di schieramento in cielo, la zona – la Terrazza del Pincio e piazza del Popolo – dove si svolgeva la celebrazione per il primo centenario dell’Aeronautica. E poi la chiusura con i tre sorvoli, uno dei quali in formazione a rombo, delle Frecce Tricolori che hanno colorato il cielo di verde, bianco e rosso, mentre dalla folla saliva verso di loro l’applauso, come in una sorta di reciproco abbraccio.

 

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Forte scossa di terremoto nella notte in Molise, paura e gente in strada da Campobasso a Napoli

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La paura torna a farsi sentire in Molise: nella terra del dramma di San Giuliano di Puglia, quando nel 2002 morirono in 29 tra bimbi e maestra nel crollo della scuola Iovine, si registra una nuova scossa di terremoto, breve ma intensa. Epicentro a Montagano, alle ore 23:52 di ieri, a pochi chilometri da Campobasso, 4.6 di magnitudo con ipocentro a una profondità di 23 chilometri. Da giorni il sottosuolo molisano è nervoso, e si registrano tante piccole scosse nettamente avvertite dalla popolazione. E i molisani, a Campobasso come a Montagano, stavolta hanno reagito con attimi di panico. Gente che è scappata in strada, che dormirà nelle auto, che si è portata via valige con vestiti.

La scossa, che sembra non aver prodotto danni a parte qualche calcinaccio caduto, è stata avvertita nettamente nelle zone limitrofe, in provincia di Isernia e nell’Alto Casertano, a Napoli, ma anche nel Beneventano e in tutto l’Abruzzo, così come nel Basso Lazio e nella vicina Puglia. “Da un primo giro di ricognizione, la situazione sembra per fortuna buona: non si segnalano danni particolari. Le verifiche dovranno essere fatte in modo più approfondito, ovviamente. Molti sono scesi in strada: c’è stata tanta paura, ma abbiamo subito aperto la nostra struttura polivalente per chi volesse dormire fuori casa”.

Così il sindaco di Montagano, Giuseppe Tullo. “La scossa è stata avvertita molto forte. Le scuole della zona, Petrella, Matrice, e la nostra materna saranno chiuse”, ha detto il primo cittadino. E scuole chiuse anche nel capoluogo, come deciso dal sindaco Roberto Gravina. “A Campobasso – ha fatto sapere il primo cittadino, impegnato nei vari sopralluoghi durante la notte – i Vigili del fuoco al momento non segnalano danni a persone o cose. Analoga la situazione anche all’ospedale Cardarelli, dove non sono segnalati danni di alcun tipo”. Il direttore del Dipartimento della Protezione civile del Molise, Manuel Brasiello, che sta monitorando la situazione dalla Sala operativa di Campochiaro (Campobasso), ha dichiarato che “in via precauzione si sta valutando, comune per comune, la necessità di chiudere le scuole. Siamo in stretto contatto con Lugi D’Angelo, direttore operativo nazionale del Dipartimento di Protezione civile: la situazione è monitorata e vediamo come evolve”.

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Scossa di terremoto fortissima in Molise, paura anche a Napoli

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Violenta scossa di terremoto in Molise. Epicentro in provincia di Campobasso, tra Montagano e Limosano. La magnitudo è tra 4,6 e 5,1 della Scala Richter. Stime poi verificate dall’INGV in 4,6 della scala Richter. Al momento non si hanno notizia di danni o vittime. Ma l’intensità della scossa e l’ipocentro, a circa 20 km di , richiedono verifiche sul territorio da parte della Protezione civile. La scossa è stata avvertita fino a Napoli, dove molti cittadini hanno telefonato anche alle forze dell’ordine.

 

La forte scossa di terremoto è stata avvertita anche nell’Aquilano, in tutto il Molise, nel Sannio e, come già detto, anche ai piani alti della città di Napoli. Al momento in Molise non si hanno notizia di danni a cose e persone. I vigili del fuoco, a mezz’ora dalla scossa, fanno sapere di non aver ricevuto alcuna richiesta di soccorso. Solo telefonate di persone preoccupate alle sale operative sul territorio. La scossa avvertita a Napoli in maniera nitida è frutto delle onde sussultorie del terremoto in Molise. Lampadari fermi ma case che hanno tremato a Napoli. Ma nessuna paura, solo preoccupazione. C’è solo apprensione per quanto accaduto in Molise. Per fortuna, però, anche dalla zona di Campobasso non arrivano notizie gravi.

Qualche crepa sui muri segnalata in alcuni comuni, a Campobasso scene di panico in strada, traffico in aumento, grande spavento, persone in pigiama e persino con valigia al seguito. È la conseguenza della scossa che poco prima della mezzanotte ha colpito la provincia molisana con epicentro Montagano (Campobasso) e che è stata avvertita in tutta la regione e nel vicino Abruzzo fino a Pescara e nella costa adriatica. In questi momenti alcuni sindaci stanno decidendo la chiusura delle scuole per domani.

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