Arriva il reddito di cittadinanza ed è corsa contro il tempo per erogarlo da aprile. Con la firma del decretone, che entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, parte quindi il conto alla rovescia per l’assegno contro la povertà e il reinserimento nel mondo lavorativo. È il cavallo di battaglia del M5S. Luigi Di Maio ha annunciato anche l’arrivo di 10mila ‘navigator’, tra Anpal e centri per l’impiego, per aiutare le persone in difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Il sussidio, una sorta di reddito minimo garantito, è potenzialmente “per sempre” (ma rinnovabile di 18 mesi in 18 mesi con una pausa di 1 mese) anche se secondo il suo ideatore, Pasquale Tridico, entro due cicli, quindi la massimo 3 anni, si riuscirà a trovare lavoro. Intanto entro febbraio l’Inps dovrà preparare i moduli per richiederlo. Entro settimana prossima ci sarà già il portale on line per il reddito di cittadinanza.
Luigi Di Maio. Il ministro del Lavoro che ha voluto il Reddito di cittadinanza
Ecco in sintesi requisiti e tappe per ottenere il sostegno:
DA 40 A 780 EURO AL MESE, 1.330 A FAMIGLIE NUMEROSE: il nuovo beneficio si divide tra integrazione al reddito e contributo per la casa. Va da minimo 40 euro a massimo di 780 euro al mese per un single (500 euro piu’ 280 per l’affitto), che arrivano a 1.330 euro per una famiglia con tre o piu’ figli, secondo una scala di equivalenza (0,4 per ogni maggiorenne e 0,2 per ogni minore, massimo 2,1). Per il mutuo il contributo e’ di 150 euro.
PENSIONE cittadinanza AGLI OVER 67: va ai nuclei composti da tutti over 67. In questo caso l’assegno è di massimo 630 euro per un anziano solo cui si aggiungono 150 euro per l’affitto.
A 1,3 MLN FAMIGLIE, 20% STRANIERE: la platea è di 1,3 milioni di famiglie, il 20% straniere (con permesso di lungosoggiorno e residenza in Italia da 10 anni, gli ultimi due continuativi).
TRA PALETTI ANCHE REDDITO: il tetto Isee è fissato a 9.360 euro, ma c’è un tetto al reddito familiare di 6mila euro (12.600 euro per le famiglie numerose). Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non deve superare i 30.000 euro, quello mobiliare i 6mila euro per un single, che arrivano 20mila euro se nel nucleo ci sono persone disabili. Non si devono possedere o avere in uso auto nuove o di grossa cilindrata, moto oltre i 250 cc (salvo i mezzi acquistati per i disabili) e barche. Non se ne ha diritto se si e’ in carcere o ricoverati in strutture pubbliche ne’ se disoccupati per dimissioni volontarie.
I TEMPI E LA RICHIESTA, UNA CARD A TESTA: A febbraio sara’ pronto il sito internet, a partire dal 5 marzo si potranno inviare le domande (anche alle Poste o ai Caf). Poi l’Inps, entro 5 giorni lavorativi, verifica i requisiti. I Comuni verificano residenza e soggiorno. Ad aprile (l’assegno e’ riconosciuto dal mese successivo alla domanda) arriva il reddito su normalissime carte postepay, a regime una per ogni maggiorenne in famiglia, con la propria quota del sussidio. La card si ricarica alle Poste a partire dal sesto giorno del mese.
REDDITO VA SPESO SUBITO, O TAGLIO 20%: l’assegno va speso subito, pena un taglio del 20% dell’importo il mese successivo. La card puo’ essere usata dove gia’ valeva la carta acquisti: supermercati, farmacie, parafarmacie e alle Poste per pagare le bollette di luce e gas. Si possono prelevare fino a 100 euro in contanti e si puo’ fare un bonifico per l’affitto.
PATTO PER IL LAVORO O L’INCLUSIONE: Entro 30 giorni dal riconoscimento del reddito bisogna dichiarare “l’immediata disponibilita’ al lavoro”. Negli stessi 30 giorni tutta la famiglia e’ convocata dai centri per l’impiego (se sotto i 26 anni, con disoccupati da meno di 2 anni o beneficiari di Naspi o se gia’ parte di un patto di servizio) per sottoscrivere il Patto per il Lavoro. In alternativa si firma al Comune il Patto per l’inclusione sociale. I beneficiari, tra gli impegni, devono dedicare massimo 8 ore la settimana a progetti di pubblica utilita’, che i Comuni dovranno predisporre entro luglio.
LAVORO OVUNQUE MA SOLO DOPO 18 MESI E CON AIUTO – Il governo le definisce norme anti-divano. Nei primi 12 mesi di fruizione e’ congrua una offerta di lavoro “entro 100 chilometri di distanza dalla residenza” o “comunque raggiungibile in cento minuti con i mezzi pubblici”. Se si tratta di seconda offerta il limite sale a 250 km, la terza offerta va accettata in tutta Italia, con una compensazione delle spese di trasferimento (3 mesi di reddito).
POSSIBILI DUE NO, MA DOPO 12 MESI OBBLIGO ACCETTARE LAVORO: dopo il primo anno non si potra’ piu’ rifiutare alcuna offerta ‘congrua’ (dunque entro 250 km,) pena la decadenza.
REDDITO ANCHE ALLE IMPRESE, DOPPIO BONUS AL SUD: chi assume un beneficiario del Rdc riceve un incentivo da 5 a 18 mesi di reddito. Per donne e disoccupati da lungo tempo c’e’ una mensilita’ extra. Meta’ dell’importo va a enti di formazione o agenzie per il lavoro se il beneficiario trova occupazione grazie a questi canali. Lo sconto scatta a patto che l’impresa aumenti il numero di dipendenti. L’incentivo si somma al bonus Sud per i nuovi assunti under35. A chi apre una attivita’ in proprio viene riconosciuto un bonus di 6 mesi di reddito.
Si allontana l’obiettivo di crescita fissato dal governo all’1% per quest’anno, e trovare le risorse per la manovra 2025 diventa sempre più complicato. La doccia gelata sulle stime del governo arriva durante le audizioni sul piano strutturale di bilancio in Parlamento: per Bankitalia il Pil del 2024 si fermerà allo 0,8%, e anche per l’Ufficio parlamentare di bilancio l’obiettivo dell’1% diventa più incerto. C’è il contesto esterno, con l’economia mondiale che si raffredda, e c’è la spinta propulsiva post Covid che in Italia si è esaurita. Il quadro indebolito pesa sulla composizione della manovra, e la Banca d’Italia avverte sulle prossime mosse: rendendo strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro si mette a rischio l’equilibrio sulle pensioni.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sempre ritenuto “realistico” l’obiettivo dell’1%. Ma dopo la revisione dei conti economici trimestrali pubblicata venerdì scorso dall’Istat, la Banca d’Italia ha provveduto ad una “correzione meccanica” al ribasso di due decimi di punto percentuale, che comprime il Pil allo 0,8%. Nell’audizione in Parlamento l’Istat spiega che l’Italia è tornata ad una crescita da zerovirgola. “Siamo tornati a una fase di stato stazionario o ‘steady state’ con tassi di crescita abbastanza contenuti che stentano a dimostrare la situazione di un’economia che si sviluppa in forma consistente”, ha detto il direttore per la contabilità dell’Istat, Giovanni Savio, spiegando come “si sono spente” alcune “spinte propulsive” post Covid, e “quindi dobbiamo attendere che ci siano altre forze” a spingere il Pil. Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia, prova a diradare le nubi parlando dei conti che in corso d’anno “mostrano un andamento incoraggiante”. Ma non basta, e dunque “il programma delineato nel Psb non è esente da rischi”.
Primo, perché il piano conta sulle maggiori entrate attese per il 2024, “con l’assunzione implicita che siano interamente permanenti”. Secondo, perché data “l’elevata incertezza” del quadro macro, “anche piccoli scostamenti dai piani di bilancio potrebbero rendere difficoltoso riportare” il deficit sotto il 3% nel 2026. Inoltre, invita a riflettere sull’intenzione di rendere strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro: “Verrebbe meno l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni” che “caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza”.
Anche per la Corte dei Conti il governo ha davanti a sé un arduo compito. Il percorso del Psb è “impegnativo” e nella manovra “saranno necessarie scelte difficili sull’allocazione delle risorse”, spiegano i giudici contabili al Parlamento. Non si potrà fare a meno, però, di pensare alla sanità, perché per tagliare le liste d’attesa e i tempi al pronto soccorso è indispensabile investire “per superare le carenze di personale, soprattutto infermieristico, che rappresenta al momento il principale deficit”. Inoltre bisogna dare certezza e stabilità al settore della previdenza, “dopo gli interventi temporanei che lo hanno contrassegnato negli ultimi cinque anni”, cercando di “garantire una maggiore flessibilità in uscita”.
L’Upb punta il dito, oltre che sull’incertezza del quadro macro, anche sulla carenza di informazioni sulle coperture perché, al di là di 9 miliardi in deficit, il Psb fornisce solo indicazioni “generiche”. Gli enti locali, ancora non toccati da alcuna nessuna ipotesi di taglio per reperire risorse, mettono le mani avanti. Per i Comuni qualunque richiesta di contributo per il risanamento della finanza pubblica diventerebbe “estremamente gravosa”. Mentre le Regioni vogliono rassicurazioni sul tema “per ora congelato” della riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3, che avrebbe un impatto di circa un miliardo sull’addizionale delle regioni a statuto ordinario e di circa 400 milioni per quelle a statuto speciale. Dubbi ai quali risponderà domani il ministro Giorgetti che chiuderà il ciclo di audizioni sul Psb in Parlamento.
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L’ex cinema Odeon cambia volto e diventa un nuovo polo del beauty targato Rinascente. Si chiamerà Rinascente Odeon beauty hall lo spazio che verrà inaugurato a maggio 2027 nella struttura dello storico ex cinema-teatro meneghino. Saranno Kryalos Sgr, in qualità di gestore del Fondo Aedison e Rinascente a ristrutturare l’edificio, con un investimento complessivo di 40 milioni di euro. Ulteriori dieci milioni arriveranno dai brand che saranno presenti nello spazio, per un totale compreso tra i 50 e i 55 milioni. Sono attesi oltre 3 milioni di visitatori e un turnover di circa 80 milioni di euro già dal primo anno di apertura. La superficie di oltre tremila metri quadrati sarà occupata dai corner di oltre 300 brand, cabine estetiche e circa 700 metri quadrati destinati al food, con un bar al piano terra e un ristorante posizionato al terzo piano.
Il progetto architettonico sarà curato dallo studio Marco Costanzi Architects, mentre della riqualificazione si occuperà la società di progettazione integrata Progetto Cmr. A mitigare i dispiaceri dei milanesi affezionati, non mancherà uno spazio riservato al cinema. Come ha spiegato l’amministratore delegato di Rinascente Pierluigi Cocchini, infatti, il piano interrato sarà destinato all’apertura di 4 o 5 nuove sale. “A oggi non abbiamo ancora definito né operatore né offerta”, ha chiarito. “Auspichiamo di trovare un operatore di qualità che possa pianificare una programmazione per il maggior numero di fruitori”, ha aggiunto. Il progetto non coinvolgerà comunque solo l’ex area del cinema, ma anche anche gli spazi e le vie adiacenti per dare vita al Rinascente-district tra via Santa Radegonda, via Agnello e corso Vittorio Emanuele.
La nuova apertura porterà con sé anche il restyling del piano terra del main building di Rinascente, che sarà completamente dedicato agli accessori, all’orologeria di lusso e gioielleria. Lo spazio porterà a circa 350 nuove assunzioni nel primo anno, seguite da ulteriori ampliamenti fino a un totale di fino a 600-650 nuovi posti nei suoi primi tre anni di vita. La riqualificazione darà a Rinascente a un’ulteriore spinta nei comparti beauty, accessori e gioielli, per cui ci si aspetta un raddoppio del giro d’affari già nel primo anno. Il segmento beauty dovrebbe passare da 45 a 80 milioni di fatturato, per poi crescere a oltre 100, mentre gli accessori che oggi valgono circa 200 milioni, dovrebbero posizionarsi a oltre 350 milioni. Guardando al 2024 il gruppo è fiducioso di chiudere l’anno con un nuovo record di fatturato, dopo aver superato il miliardo di euro nel 2023.
L’Agcom ha approvato lo schema di regolamento che disciplina le modalità tecniche e di processo per l’accertamento della maggiore età degli utenti (age assurance, ovvero “garanzia dell’età”, talvolta indicato come “age verification”). Lo fa sapere l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni spiegando che lo schema di regolamento è notificato alla Commissione europea per l’ultimo vaglio. La normativa vigente – anche specificamente riferita al ruolo dell’Autorità – richiama l’esigenza di meccanismi di age verification, stabilendo che i minori hanno diritto ad un livello più elevato di protezione dai contenuti che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale anche introducendo misure più rigorose nei confronti di ogni servizio della società dell’informazione. Al fine di garantire il requisito della riservatezza “rafforzata”, le specifiche dell’Autorità prevedono un sistema di verifica dell’età che utilizzi il modello del “doppio anonimato”, in cui non si deve consentire ai fornitori di prova della maggiore età di sapere per quale servizio viene eseguita la verifica dell’età, che due prove di maggiore età provengono dalla stessa fonte di prova dell’età, che un utente ha già utilizzato il sistema di verifica. Il sistema proposto dall’Autorità prevede l’intervento, per la fornitura della prova della maggiore età, di soggetti terzi indipendenti certificati, attraverso un processo di verifica dell’età che prevede due passaggi logicamente separati: identificazione e autenticazione della persona identificata, per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato (cioè, la fornitura di contenuti pornografici tramite sito o piattaforma web).