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Cronache

Razzie a casa di anziani dove entravano spacciandosi per addetti della azienda ecologica, in pochi mesi hanno rubato 200 mila euro tra Marche e Lazio

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Fingevano di dover controllare la raccolta differenziata, spacciandosi per addetti della locale azienda servizi o per carabinieri, e ripulivano le case soprattutto di anziani, facendo razzia di denaro, oggetti d’oro e altri gioielli. Nel giro di quattro mesi, tra maggio e agosto 2018, una gang composta da un uomo e tre donne – tra cui madre e figlia, di 51 e 28 anni, -, italiani di origine rom, residenti a Teramo, avrebbe racimolato un bottino di 200mila euro tra Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Lazio. I quattro, pregiudicati, sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Numana, Compagnia di Osimo (Ancona), in base a un ordinanza di custodia emessa dal gip di Ancona Carlo Cimini su richiesta del pm Daniele Paci. Uno degli elementi decisivi per seguire la pista giusta è stata la vitiligine che alcune vittime e altri testimoni hanno notato sulle braccia di una delle ladre.

Le indagini sono iniziate dopo un colpo messo a segno a Numana il 20 giugno scorso ai danni di un 77enne che si era visto sottrarre valori per circa 20mila euro, tra cui anche orologi. Approfondendo le investigazioni i militari sono risaliti a una scia di 20 furti compiuti con la stessa modalita’ anche fuori regione. Alcune vittime sono cadute in depressione per la vergogna del raggiro o per essere state depredate di oggetti di valore affettivo come fedi nuziali. I malviventi, a parte il caso di una 63enne, hanno preso di mira over 70 tra cui pure due ultranovantenni di Ancona e di Giulianova (Teramo). La modalita’ operativa della banda era sempre la stessa, secondo la ricostruzione degli inquirenti: si spostava, colpiva una o due volte, e ritornava in giornata a Teramo. La donna piu’ giovane, da sola o insieme a un’altra complice, si presentava nelle abitazioni come addetta di un’azienda servizi. Mostrando una sorta di agenda con le indicazioni per la raccolta differenziata, faceva domande ‘tecniche’ per distrarre i padroni di casa. Nel frattempo, una o due altre donne, penetravano nell’abitazione e setacciavano le stanze prelevando tutti i valori che trovavano; mentre l’unico componente maschile dalla gang faceva da palo all’esterno. Nelle Marche i furti sono stati compiuti in provincia di Ancona (sette nel capoluogo e poi a Numana, Jesi e Osimo), a Porto Recanati (Macerata), Ascoli Piceno e Porto San Giorgio (Fermo). In Abruzzo la banda e’ entrata in azione a Ortona, Francavilla al Mare (Chieti), e Giulianova (Teramo). In Molise ha colpito a Campobasso. In Emilia Romagna due raid a Cervia (Ravenna) e, in Lazio, un furto a Ferentino (Frosinone)

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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