Ancora droni, oltre 300. Ancora attacchi massicci russi contro l’Ucraina. Le nuove sanzioni imposte dall’Ue alla Russia e la minaccia del presidente Donald Trump di aumentare la pressione su Vladimir Putin per costringerlo a sedersi seriamente al tavolo delle trattative al momento non sembrano sortire alcun effetto. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky propone a Mosca un nuovo round di colloqui di pace la prossima settimana, precisando che “lo slancio dei negoziati deve essere rafforzato”.
Negli ultimi mesi, la Russia ha infatti intensificato gli attacchi aerei a lungo raggio contro le città ucraine, così come gli assalti e i bombardamenti in prima linea, sfidando in questo modo gli avvertimenti del tycoon. Ma mentre lo zar intensifica la sua strategia guerrafondaia con un conseguente strascico di morte, Mosca, da parte sua, ha dovuto sospendere brevemente la circolazione dei treni nella regione meridionale di Rostov dopo un attacco con droni da parte di Kiev, oltre settanta sono stati abbattuti, che hanno causato il ferimento di un ferroviere.
Ad essere presa pesantemente di mira dalla ferocia russa è stata invece Odessa, nel sud del Paese, dove si è registrato almeno un morto e diversi feriti, fra cui un bambino, stando alla ricostruzione del sindaco della città, Gennady Trukhanov, e del capo dell’amministrazione militare regionale, Oleg Kiper che hanno riferito di palazzi e condomini danneggiati dai raid. Fuoco a volontà anche nella regione di Dnipropetrovsk, con almeno due vittime, mentre alcune strutture civili come un ambulatorio, una scuola, un centro comunitario e diverse abitazioni private sono state sventrate. A denunciare la pioggia di missili e droni, è stato ancora una volta Zelensky che ha parlato di oltre 300 velivoli senza pilota d’attacco e oltre 30 missili di vario tipo.
“Le regioni di Donetsk, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Sumy, Kherson, Volyn, Zaporizhzhia, Mykolaiv, Odessa e Zhytomyr sono state colpite”, ha precisato il leader ucraino, aggiungendo che “infrastrutture critiche sono state danneggiate a Sumy con migliaia di famiglie rimaste senza elettricità. Il governo ucraino – ha aggiunto Zelensky – sta “collaborando con i Paesi europei al di fuori dell’Unione europea affinché aderiscano” ai regimi sanzionatori previsti dal 18mo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Dal Wall Street Journal arriva intanto l’indiscrezione che l’amministrazione Trump potrebbe ridistribuire le forniture di armi agli alleati, preparandosi in futuro a dare priorità ai Paesi che sono disposti a fornire armi all’Ucraina, compresi i sistemi di difesa aerea Patriot, provenienti dalle loro scorte.
In particolare, l’amministrazione Usa avrebbe spostato la Germania al primo posto nella lista per ricevere i Patriot, il che consentirebbe a Berlino di trasferire all’Ucraina i due sistemi di cui dispone, riporta il giornale che cita tre funzionari statunitensi. La promessa degli Stati Uniti di sostituire rapidamente i Patriot tedeschi è il primo esempio in cui il Pentagono facilita le consegne di armi all’Ucraina da quando il presidente Trump ha annunciato all’inizio di questo mese di essere favorevole all’invio di ulteriori armi. Allo stesso tempo, la mossa ha anche evidenziato la difficoltà di fornire i Patriot e altre armi a Kiev, poiché la produzione in Occidente fatica a tenere il passo con le richieste di aiuto dell’Ucraina.