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Rai, primavera calda tra cambi al vertice e nomine

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Torna a scaldarsi il clima attorno alla Rai, con l’attacco del centrodestra nei confronti di Lucia Annunziata per la parolaccia scappatale nel corso dell’intervista alla ministra Eugenia Roccella e i sindacati che avviano una “grande mobilitazione” per denunciare le carenze nella gestione interna e le ingerenze della politica. Una primavera che si annuncia rovente quella della tv pubblica, anche perché si dovrebbe chiudere a breve il processo di costituzione della Commissione di Vigilanza, che ancora non ha un presidente a quasi sei mesi dall’avvio della legislatura. Non solo: aprile potrebbe essere il mese del cambio alla guida di Viale Mazzini. Bisognerà aspettare l’approvazione del bilancio aziendale per capire come intenderà muoversi la premier Giorgia Meloni.

L’8 aprile il documento verrà presentato al consiglio di amministrazione (che si riunirà anche prima: il 23 marzo per un aggiornamento sulla vicenda Rai Way e il 29 marzo), poi verrà approvato presumibilmente nella seconda metà del prossimo mese. Da allora ogni data sarà buona per il nuovo incontro tra l’ad Carlo Fuortes e la presidente del Consiglio, dopo il quale si capirà il futuro dell’ex sovrintendente dell’Opera di Roma. L’ipotesi più accreditata è quella dell’arrivo alla guida di Viale Mazzini per l’ultimo anno di mandato di un dirigente interno di lungo corso come Roberto Sergio, affiancato da Giampaolo Rossi come direttore generale, poi destinato ad assumere il timone dell’azienda nel prossimo mandato.

Il possibile cambio al vertice dovrebbe produrre presumibilmente una serie di avvicendamenti alla testate e alle direzioni di genere, in parte dovuti al pensionamento di alcuni dei titolari e in parte ad un riequilibrio politico. E’ possibile che un primo intervento arrivi già a maggio, quando dovrebbe scadere il mandato di Antonio Di Bella alla guida della strategica Direzione Approfondimento, che si occupa dei talk, il cui mandato è stato prorogato di un paio di mesi fino al 16 maggio, quando dovrebbe andare in pensione. In uscita ci sono anche Giuseppina Paterniti, alla direzione per l’Offerta Informativa, oltre che la presidente di Rai Com Teresa De Santis e l’amministratore delegato Angelo Teodoli. Tutte caselle che dovrebbero essere riempite in tempi rapidi, forse prima del possibile valzer di poltrone alle testate, che potrebbe includere anche il Tg1 dove vengono dati in lizza per la successione di Monica Maggioni, che potrebbe andare alla guida di una direzione di genere o guidare un programma serale, sia Gian Marco Chiocci, ora direttore dell’AdnKronos, che Nicola Rao, ora alla guida del Tg2.

Tra i possibili spostamenti, che includerebbero anche la direzione Radio Rai se Sergio arrivasse al settimo piano di Viale Mazzini, anche quello di Stefano Coletta, nel mirino della maggioranza dopo le polemiche sul festival di Sanremo, che potrebbe lasciare la guida dell’Intrattenimento Prime Time a Marcello Ciannamea. Anche sui conduttori impazzano le voci di avvicendamenti, che al momento sembrano solo tali, come l’arrivo di Massimo Giletti al posto di Fabio Fazio. Quello che appare, invece, probabile è che per allora ci sarà una Commissione di Vigilanza pienamente operativa, perché la prossima settimana dovrebbe essere eletto il presidente che spetta al Movimento 5 Stelle indicare: i nomi in corsa sono quelli di Riccardo Ricciardi, Barbara Floridia, Chiara Appendino e Stefano Patuanelli. Intanto, i sindacati lanciano l’allarme sia per la carenza di risorse e per l’incertezza del piano industriale, sia per le ingerenze della politica, avviando le procedure di raffreddamento in vista di “una grande mobilitazione”. Una protesta alla quale fa sapere di aderirà anche il sindacato dei dirigenti.

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Epstein, svelate le sue ultime ore in carcere prima della morte per suicidio

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Agitato, incapace di dormire. Jeffrey Epstein la sera prima di togliersi la vita in carcere aveva tagliato corto una riunione con i suoi avvocati per fare una telefonata alla sua famiglia. A una delle guardie aveva detto che stava chiamando sua madre, morta però 15 anni prima. A ricostruire gli ultimi giorni del finanziere accusato di traffico sessuale di minorenni è l’Associated Press, che ha chiesto e ottenuto attraverso il Freedom of Information Act 4.000 pagine di documenti relative alla permanenza in carcere di Epstein. Carte che rivelano come il finanziere cercò di contattare un altro pedofilo di alto profilo: Larry Nassar, il medico delle ginnaste americane condannato per abusi sessuali su decine di atlete. La missiva è tornata al carcere dove Epstein si trovava quando il finanziere era già morto.

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Neuromed, progetto Platone: l’Intelligenza Artificiale per ridisegnare prevenzione e terapia in medicina

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L’Intelligenza Artificiale per ridisegnare prevenzione e terapia in tutti i campi della medicina. A Caserta il bilancio del Progetto Platone traccia un percorso chiaro per il futuro: superare la medicina uguale per tutti, disegnare una prevenzione e una cura specifiche per ogni paziente

Un sistema che si affiancherà al medico, una piattaforma informatizzata versatile, utilizzabile sia nella pratica clinica che nella ricerca futura. È l’eredità che lascia il Progetto Platone, nato dalla collaborazione tra I.R.C.C.S. Neuromed, Casa di Cura Montevergine, Maticmind, CIRA e CNR IBBR. Questa mattina, nel Polo di Ricerca Neurobiotech a Caserta, si è tenuta la manifestazione di chiusura del progetto, con la presentazione dei risultati e con le ampie prospettive che l’iniziativa ha aperto.

“È stato un bellissimo viaggio – dice Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione e professore di Igiene e Salute Pubblica all’Università dell’Insubria di Varese e Como e Coordinatrice del progetto – Con Platone eravamo partiti da ipotesi che inizialmente sembravano quasi fantastiche. Il nostro sogno era sviluppare una piattaforma software che consentisse ai medici di fare predizioni del rischio per le tre patologie cronico-degenerative più importanti (malattie cardiovascolari, tumori e malattie neurodegenerative) attraverso algoritmi di intelligenza artificiale. Volevamo non solo personalizzare il rischio, ma anche sviluppare percorsi di prevenzione personalizzati per ogni individuo”.

Ma nei settori delle tecnologie avanzate il tempo corre veloce. E oggi Platone ha tradotto quel sogno in una serie di studi scientifici nei quali la persona non viene più inserita in grandi categorie (ad esempio fumatori e non, diabetici e non, obesi e non). Ogni individuo viene invece identificato da una enorme quantità di dati, fino a che viene rivelato nella sua unicità. La sua storia clinica, le decisioni da prendere per la prevenzione futura, le terapie, saranno specificamente “sue”. Al centro di tutto questo c’è l’enorme quantità di dati raccolti dalla Rete di Ricerca Clinica Neuromed.

Licia Iacoviello

“La piattaforma – spiega Iacoviello – ci ha permesso di analizzare una grande quantità di dati dei pazienti. Sulla base di essi, i sistemi sviluppati nell’ambito del progetto hanno individuato elementi che altrimenti sfuggirebbero alla clinica tradizionale. L’intelligenza artificiale, grazie alla sua capacità di elaborare i dati con modalità e velocità che noi non avremmo mai potuto raggiungere, ci ha svelato caratteristiche completamente nuove. E non è tutto: l’intelligenza artificiale tratta tutti i fattori in modo uguale, non ha idee preconcette, non formula ipotesi a priori. È così che possiamo usarla per cercare connessioni che non avremmo immaginato prima”.
Guardando al futuro, è importante sottolineare che questo è solo un primo passo. Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono in continua evoluzione. Ciò che sta emergendo dai risultati di Platone non è un prodotto finito, ma un sistema che continua ad evolversi. Più dati vengono inseriti nel sistema, più la macchina può imparare cose nuove, affinando l’algoritmo con variabili nuove, migliorando la precisione delle previsioni.

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Fotografata in Hd la diversità genetica dei primati

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Dai gorilla agli scimpanzé, dai macachi agli oranghi: è un’inedita fotografia ad alta risoluzione della diversità genetica dei primati, quella che emerge da dieci studi scientifici, di cui otto pubblicati su Science e due su Science Advances. I loro risultati offrono nuovi spunti utili non solo a migliorare gli sforzi di conservazione di queste specie (sempre più minacciate da cambiamenti climatici, perdita di habitat, bracconaggio e traffici illegali), ma anche a capire meglio l’origine genetica di molte malattie umane. Lo studio principale dello speciale, guidato da Lukas Kuderna dell’Istituto di biologia evolutiva in Spagna, ha esaminato in particolare il genoma di oltre 800 esemplari provenienti da Asia, America, Africa, Madagascar e appartenenti a 233 specie di primati (quasi la metà di tutte quelle esistenti sulla Terra), quadruplicando di fatto il numero di genomi di primati ad oggi disponibili.

Questa mole di dati ha permesso di datare meglio il momento in cui si sono separate le strade evolutive di scimpanzé e umani (la divergenza sarebbe avvenuta tra 9,0 e 6,9 milioni di anni fa, dunque prima rispetto a quanto stimato in precedenza). Inoltre ha consentito di individuare oltre 4 milioni di mutazioni che influiscono sulla composizione degli aminoacidi e possono alterare la funzione delle proteine, provocando malattie negli umani. Grazie a questo nuovo catalogo genomico è stato infine dimezzato il numero di ‘innovazioni genomiche’ che si credevano esclusive degli esseri umani. Diventa così più facile identificare le mutazioni non condivise con i primati che potrebbero di conseguenza essere uniche per l’evoluzione umana e le caratteristiche che ci rendono umani.

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