La violenza cieca, barbara, senza senso. È questo che risalta ad una prima lettura del racconto-denuncia di un ragazzo napoletano massacrato in un locale a Roccaraso, un bellissima e tranquilla località sciistica della provincia de l’Aquila, in Abruzzo. Alessio Nasti, questo il nome della vittima della aggressione, si è rivolto ad un avvocato per tutelare i suoi diritti. È da poco uscito dall’ospedale. Si è rovinato Capodanno, ha sfregi evidenti al volto. Ed è ancora sotto choc per il modo in cui ha subito l’aggressione. Guardate la foto che correda questo articolo. È la foto che dice più di ogni racconto. Abbiamo solo nascosto gli occhi di Alessio, per mere ragioni di privacy, ma il volto, soprattutto la fronte, vi mostra tumefazioni e punti di sutura. Ben venti punti di sutura, oltre quelli interni. Che cosa gli è successo? Chi l’ha ridotto così? “Ero con un gruppo di amici, sei di noi, in un localino a Roccaraso, il “the Connery”. Era passata la mezzanotte del 30 dicembre. Il locale era stracolmo di gente, non c’era tanto spazio per muoversi. La serata era tranquillità, c’era tanta gente, all’improvviso mi scontro involontariamente, ballando, spalla a spalla, con un ragazzo. Con tranquillità gli dico di non spingere. Di fare attenzione. Iniziamo a discutere, spingendoci entrambi con le mani, provocando un po’ di agitazione. Ad un certo punto mi son sentito un forte colpo in fronte. Mi allontano di poco, non riuscivo a vedere nulla, avevo gli occhi pieni di sangue, il volto pieno di sangue, sangue che mi scorreva ovunque. Sentivo urla e agitazione, le persone che si allontanavano. Preso dal panico esco immediatamente fuori per riprendermi, non riuscivo a capire più niente. Ero pieno di sangue, non vedevo nulla. Provo a riprendermi, torno nel locale e urlando dico che avevo bisogno delle registrazioni visto che c’erano delle telecamere” spiega Alessio ora più calmo, ma desideroso di giustizia. “I miei amici e con alcune persone del locale hanno provato a calmarmi perchè perdevo troppo sangue, mi hanno fatto sedere e fasciato in fronte perché il sangue non si fermava, scendeva come una fontana. Nonostante avessero chiamato i carabinieri e una ambulanza, non arrivava nessuno. Fuori al locale, seduto, sentivo la gente e i miei amici che dicevano di una terza persona che aveva lanciato un bicchiere di vetro contro di me quasi ammazzandomi. La diagnosi dell’ospedale è stata: trauma cranico, ferite multiple a bordi irregolari della regione frontale. Con una prognosi di 18 giorni. Durante la notte in ospedale è venuto il proprietario del locale a trovarmi accompagnato da una signora. Mi hanno detto che loro sanno chi è il ragazzo che senza alcun motivo, con crudeltà e violenza, mi ha distrutto la fronte ed ha rischiato di uccidermi o farmi perdere un occhio” è il racconto di Alessio Nasti. Il suo avvocato, Sergio Pisani, ha già svolto delle indagini difensive, ha già individuato l’aggressore che sarà chiamato in tribunale. “Chi ha agito a Roccaraso è un napoletano del Vomero come il mio assistito. Ha disattivato il suo profilo Fb dopo quell’episodio. Lo rivedremo in Tribunale” sono le dichiarazioni del legale di Nasti.