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Cronache

Ragazza uccisa con 85 coltellate, in Appello ergastolo al killer di Jessica

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Non basta l’ergastolo all’assassino per la mamma di Jessica Valentina Faoro. E’ una condanna che non e’ paragonabile alle 85 coltellate che quella notte di inizio febbraio di due anni fa le hanno portato via la figlia. Aveva appena 19 anni ed e’ stata uccisa brutalmente perche’ aveva rifiutato le avance da un uomo che aveva vent’anni piu’ di lei. Oggi quell’uomo e’ stato di nuovo condannato al carcere a vita. Si e’ concluso cosi’ il processo di secondo grado in cui Alessandro Garlaschi, il tranviere milanese ora 41enne, e’ accusato di aver brutalmente assassinato Jessica e di averne anche bruciato in parte il corpo. Omicidio avvenuto nell’appartamento di lui in via Brioschi, dove la ragazza era stata ospitata dando in cambio una mano in casa alla moglie dell’uomo. Il dibattimento, avvenuto a porte chiuse per via del rito abbreviato, e’ durato un paio d’ore. Una discussione veloce, sia perche’ si fonda principalmente sugli atti sia per le regole imposte dall’emergenza Coronavirus, e in cui l’imputato, in videoconferenza dal carcere, ha voluto rendere dichiarazioni spontanee: “chiedo scusa per quel che ho fatto. – ha detto in aula rivolgendosi ai giudici – Se mi fate uscire e mi fate ritornare a una vita normale, lavorero’ e risarciro’ il danno”.

Invece la prima Corte d’Assise d’Appello, Ivana Caputo, ha respinto l’istanza avanzata dal difensore, l’avvocato Francesca Santini, di una perizia psichiatrica per accertane la capacita’ di intendere e volere al momento del fatto e la capacita’ di stare in giudizio di Garlaschi e ha accolto la richiesta del sostituto pg Daniela Meliota. Il verdetto dei giudici e’ stato infatti la conferma dell’ergastoloinflitto in primo grado nel dicembre 2018. Confermati anche i risarcimenti provvisionali a carico dell’imputato: 50mila euro per il fratello della ragazza, 25 mila euro ciascuno per padre e madre e per il Comune di Milano, anch’esso parte civile con l’avvocato Maria Rosa Sala, 10 mila euro. I familiari sono rappresentati dai legali Eliana Capizzi, Veronica Villani e Mara Merlini. Ovviamente la difesa impugnera’ e riproporra’ la richiesta di una perizia. “Sono sollevato perche’ Jessica ha avuto giustizia – ha detto il padre Stefano Faoro dopo la lettura del dispositivo -. Speriamo che il giudizio di terzo grado non ribalti la sentenza”. La madre della giovane, che ha detto di “disprezzare” l’assassino di sua figlia, e’ convinta che “avergli dato l’ergastolo non e’ sufficiente per quel che ha fatto. Jessica ora potra’ stare tranquilla ma la tristezza c’e’ sempre e nulla potra’ ridarmi quel che ho perso”.

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Cronache

Tragedia a Napoli, giovane turista tedesca investita e uccisa da un camion dei rifiuti

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Una vacanza attesa si è trasformata in tragedia per Lisa Herbrich, turista tedesca di 27 anni, morta in seguito a un tragico incidente stradale a Napoli. L’incidente è avvenuto intorno alle 2 del mattino di lunedì, quando Lisa, mentre percorreva via Foria su una bicicletta elettrica a noleggio, è stata investita da un camion dell’Asìa, azienda di raccolta rifiuti.

Nonostante i tentativi di rianimazione effettuati dai soccorritori del 118 e il trasporto urgente prima all’ospedale Vecchio Pellegrini e poi all’ospedale del Mare, la giovane non ha superato i gravi traumi riportati, tra cui un’emorragia cranica importante. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria presso il Policlinico federiciano, in attesa degli esami autoptici che saranno cruciali per le indagini.

La polizia municipale dell’Unità Operativa Chiaia, guidata da Bruno Capuano, sta conducendo le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, avvalendosi anche delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona. Dai primi accertamenti, sembra che un improvviso cambio di direzione della ciclista possa aver reso inevitabile l’impatto con il camion che stava svolgendo la sua abituale raccolta di rifiuti.

L’autocarro e la bicicletta sono stati sequestrati per ulteriori analisi, mentre il conducente del camion è stato sottoposto a test per valutare il suo stato psicofisico al momento dell’incidente.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo cordoglio: «Siamo profondamente addolorati per questo tragico incidente e ci stringiamo ai familiari della vittima in questo momento di grande dolore. Speriamo che le indagini possano presto chiarire le dinamiche e le eventuali responsabilità.»

Lisa Herbrich, che aveva già visitato Napoli e l’Italia per motivi di studio, era tornata in città con alcuni amici per una breve vacanza. La sua morte ha scatenato una vasta ondata di solidarietà, specialmente tra la comunità ciclistica. Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival, ha sottolineato il deterioramento delle condizioni di sicurezza stradale per i soggetti più vulnerabili e ha annunciato l’intenzione di richiedere un’audizione alla Prefettura di Napoli. Inoltre, è prevista l’apposizione di una bici bianca nel luogo dell’incidente, in memoria della giovane studentessa.

Questo tragico evento riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale nelle grandi città italiane e sull’importanza di garantire un ambiente sicuro per tutti gli utenti della strada, in particolare per i ciclisti e i pedoni, frequentemente esposti a rischi elevati.

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Peculato e truffa, arrestato primario a Cagliari

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Avrebbe effettuato prestazioni di intra moenia in un ambulatorio dell’ospedale in cui lavorava ma senza versare poi all’azienda sanitaria quanto previsto dalla normativa. Il primario del reparto di urolgia dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Antonello De Lisa, 64 anni è stato arrestato dai carabinieri e adesso si trova ai domiciliari. Il medico e docente universitario, molto conosciuto non solo in Sardegna, è accusato di peculato e truffa. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas di Cagliari e sono partite circa due mesi fa. A seguito di alcune perquisizioni negli uffici del medico, su richiesta del pm Nicola Giua Marassi che coordina le indagini, è arrivato un primo provvedimento del Gip con la sospensione del primario dalla professione ospedaliera. De Lisa ha continuato in queste settimane a insegnare. Adesso si sono modificate le esigenze cautelari e per il medico sono scattati gli arresti domiciliari.

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Torino, 18 misure cautelari nei confronti di anarco-insurrezionalisti per il corteo del 4 marzo ‘23

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4 marzo 2023, corteo non autorizzato per solidarietà ad Alfredo Cospito: tensione altissima, danni ad autovetture e vetrine, lancio di bombe carta… Oggi maxi operazione della Polizia di Stato di Torino nell’ambito di un’articolata indagine della Digos coordinata dalla locale Procura della Repubblica che ha portato alla denuncia di n.75 militanti anarco-antagonisti, ed ha eseguito a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo, anche in collaborazione con gli omologhi uffici di Polizia, nr.18 misure cautelari. Sì va dagli arresti domiciliari, all’obbligo e/o divieto di dimora e/o aell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. nei confronti di militanti anarchici per i reati di devastazione, violenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale.

I fatti risalgono alla manifestazione nazionale anarchica in solidarietà ad Alfredo COSPITO, a causa della sua detenzione in regime di 41 bis, svoltasi a Torino il 4 marzo 2023, allorquando circa 1000 libertari hanno data vita ad un corteo, non preavvisato, in un’area del centro cittadino, nel corso del quale si sono verificati gravi atti di intemperanza con lanci di bombe carta e corpi contundenti contro le Forze dell’Ordine ed il danneggiamento diffuso di numerose vetrine di esercizi pubblici, banche, arredo urbano, monumenti, autovetture private, cagionando danni quantificati in oltre 630.000 euro.
Nella circostanza sono anche rimasti feriti due operatori di Polizia, di cui uno con prognosi di 100 giorni.
Si rammenta altresì che la mattina del 4 marzo, in occasione dell’arrivo a Torino dei numerosi manifestanti provenienti da diversi contesti territoriali e dall’estero, erano stati organizzati controlli preventivi della Digos, dei Reparti Mobili, della Polaria, della Polizia Stradale, di Frontiera e Ferroviaria, a seguito dei quali erano stati accompagnati in Questura nr. 37 libertari, trovati in possesso di numeroso materiale (caschi, maschere antigas, martelli, piedi di porco, frombole, bastoni, bombe carta, petardi, aste, scudi, coltelli, accette e materiale per travisarsi) nr. 28 dei quali poi denunciati per porto abusivo di oggetti atti ad offendere e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Si fa presente che tutti i predetti indagati sono presunti innocenti fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.
Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari.

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