Opzione donna, Ape Social, lavoratori precoci. E, per i prossimi tre anni, anche la sperimentazione di ‘quota 100′. Sono tutte le modalita’ per l’uscita anticipata contenute nel decreto su reddito e pensioni che il governo sta finendo di mettere a punto, e che potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri gia’ giovedi’ prossimo, anche se c’e’ chi non esclude che ci possa essere uno slittamento ancora di qualche giorno. Previste anche diverse modalita’ per raggiungere quota 100, dal cumulo delle diverse gestioni previdenziali alla possibilita’ di ‘coprire’ i buchi con la ‘pace contributiva’.
Ecco in sintesi conferme e novita’ dell’ultima bozza:
PENSIONE CON QUOTA 100, SI CUMULANO PIU’ GESTIONI: Per il triennio 2019-2021 si potra’ andare in pensione anticipata con 62 anni di eta’ e almeno 38 di contributi. Per arrivare ai 38 anni di contribuzione si potranno cumulare in modo gratuito i versamenti a casse previdenziali diverse, secondo le regole gia’ previste per la pensione anticipata e per quella di vecchiaia. C’e’ invece un divieto di cumulo, sul fronte del reddito: chi esce con quota 100 potra’ avere introiti aggiuntivi per massimo 5mila euro frutto di lavoro autonomo occasionale.
NON VALE PER CHI GIA’ IN PIANI DI USCITA ANTICIPATA: non potra’ usufruire di ‘quota 100′ chi sia gia’ inserito in un piano per l’esodo dei lavoratori anziani (la cosiddetta ‘isopensione’, per l’uscita fino a 4 anni in anticipo) o chi si e’ avvantaggiato di agevolazioni all’uscita attraverso i fondi bilaterali. Sempre i fondi bilaterali potranno anche finanziare un ulteriore ‘scivolo’ fino a 3 anni per uscire con quota 100.
PRIMA FINESTRA APRILE, USCITE SCUOLA SCATTANO A SETTEMBRE: previste diverse ‘finestre’ per l’uscita anticipata. La decorrenza, una volta raggiunti i requisiti, e’ di tre mesi per i lavoratori privati e di sei mesi per chi lavora nella pubblica amministrazione, che dovra’ anche presentare domanda sei mesi prima. Le uscite per chi abbia gia’ raggiunto ‘quota 100′ sono quindi previste dal primo aprile nel privato e dal primo luglio nel pubblico. Per il comparto della scuola, comprese le universita’, le uscite scattano invece con l’avvio del nuovo anno scolastico/accademico, quindi da settembre.
TFS DOPO ANNI PER PUBBLICI, ANTICIPO CON PRESTITO: ai dipendenti pubblici in uscita con quota 100 il trattamento di fine servizio verra’ corrisposto al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Ma e’ prevista la possibilita’ per le pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con le banche per l’erogazione anticipata. Si tratterebbe di un prestito con tassi di interesse a carico del lavoratore ma con limiti prefissati dalle convenzioni.
FINESTRA 3 MESI ANCHE PER ANTICIPATE E PRECOCI: con il decreto si blocca l’aumento di 5 mesi dei requisiti per la pensione anticipata. Si potra’ quindi andare indipendentemente dall’eta’ con 43 anni e 1 mese di contributi se uomo e 42 anni e 1 mese se donna. Anche in questo caso si introducono le finestre di tre mesi, previste anche per i lavoratori precoci, che potranno continuare a loro volta ad andare in pensione con 41 anni di contributi. Di fatto il vantaggio e’ di due mesi.
PACE CONTRIBUTIVA: Anche questa misura e’ sperimentale per tre anni. Si potranno riscattare in tutto o in parte i periodi non coperti da contribuzione per i quali non sussista obbligo contributivo (come ad esempio il congedo parentale facoltativo, ndr), fino a 5 anni. Sara’ possibile solo per chi e’ interamente nel sistema contributivo. (A