Piu’ trasparenza nei rapporti tra aziende e sanita’, per ridurre il rischio di fenomeni di corruzione, grazie a un registro pubblico, consultabile dai cittadini, dove saranno rese note le erogazioni in denaro, beni e servizi. Ha avuto il via libera definitivo, con l’approvazione in commissione Affari sociali della Camera, il cosiddetto ‘Sunshine act’, la legge in materia di trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. “Si tratta – spiega il relatore Nicola Provenza (M5s) – di uno storico traguardo” perche’ questo provvedimento “potra’ contribuire ad aumentare la fiducia dei cittadini nella scienza e nella medicina, oltre che dare un impulso importante per rendere piu’ indipendenti gli studi scientifici”. Dagli appalti per la costruzione di ospedali fino ai servizi, nei decenni passati la mancanza di una strategia di prevenzione ha lasciato margine a fenomeni di corruzione anche nel settore della salute. Tanto che l’Autorita’ Nazionale Anticorruzione (Anac) si e’ ripetutamente occupata di sanita’ fino a istituire, nel 2016, un protocollo d’intesa con il Ministero della Salute per la Prevenzione della corruzione in ambito sanitario. Ma nel 2020, secondo Libera, ancora il 13% degli episodi corruttivi, segnalati nei tre anni precedenti, aveva riguardato il settore della sanita’. Il via libera alla legge da parte della Commissione, in sede legislativa, arriva dopo una prima approvazione alla Camera e la successiva modifica del Senato. Cavallo di battaglia del Movimento Cinquestelle, la legge e’ stata approvata dopo un iter durato quattro anni e vede come primo firmatario Massimo Enrico Baroni, oggi deputato di Alternativa. L’obiettivo e’ quello di rendere trasparenti i rapporti tra circa 290mila aziende che operano nel settore sanitario e piu’ di un milione di operatori della salute. Prevede la creazione, sul sito internet del Ministero della salute, di un registro pubblico telematico, denominato “Sanita’ trasparente” che sara’ liberamente accessibile per la consultazione da parte dei cittadini. Questo registro, precisa Baroni, prevede “distinte sezioni, che presenteranno tutti i dati risultanti da regalie, remunerazioni o benefici per chi opera nella sanita’, che l’industria sanitaria sara’ obbligata a dichiarare”. L’obbligo di dichiarazione sara’ esclusivamente in capo all’azienda, mentre l’operatore sanitario non avra’ alcun tipo di adempimento. Il sistema delle comunicazioni sara’ sottoposto a vigilanza e ad un regime sanzionatorio con multe in caso di omessa dichiarazione e ogni anno il Ministero della Salute dovra’ trasmettere al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni. Inoltre, come gia’ avviene in altri ambiti della Pubblica amministrazione, sottolinea Provenza, e’ stato introdotto il whistleblowing, “ossia la possibilita’ di segnalare dall’interno, con adeguate tutele, le condotte poste in essere in violazione del provvedimento all’esame”. Si stima che il 5% del Fondo sanitario nazionale viene eroso dalla corruzione, concludono i deputati pentastellati in Affari Sociali, secondo i quali la legge “migliorera’ il rapporto tra operatori della salute con i cittadini e aiutera’ a prevenire i fenomeni corruttivi”.