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Cronache

Qualità vita: Bergamo su podio, giù Milano, Firenze e Roma. Napoli e Reggio Calabria le ultime

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Per la prima volta in 35 anni, Bergamo si aggiudica il primo posto nell’indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore. La provincia lombarda, salita dal quinto posto del 2023, conquista il titolo grazie a eccellenti risultati in categorie come l’Indice di Sportività.
Dietro Bergamo si posizionano Trento e Bolzano, presenze ormai consolidate nel podio. Nella top 10 spiccano altre province del Nord-Est come Monza e Brianza (4ª), Cremona (5ª), Udine (6ª), Verona (7ª) e Vicenza (8ª). Bologna, unica grande città metropolitana nella top 10, scende al 9° posto rispetto al 2° del 2023. Chiude la classifica delle prime dieci Ascoli Piceno, new entry e vincitrice per la categoria “Giustizia e sicurezza”.

Le grandi città metropolitane perdono posizioni

Il 2024 non sorride alle grandi città: Milano scende al 12° posto, pur mantenendo la leadership in “Affari e Lavoro”. Firenze, pur retrocedendo al 36° posto, guida l’Indice della Qualità della vita delle donne. Peggio ancora per Roma (59ª), Torino (58ª) e Napoli, che si piazza al 106° posto, appena sopra l’ultima in classifica: Reggio Calabria.

Il Sud tra difficoltà e timidi miglioramenti

Il Meridione si conferma in fondo alla classifica, con un dominio delle province del Sud nelle ultime posizioni: Catania (83ª), Palermo (100ª), e Cosenza (102ª) sono alcuni degli esempi. Tuttavia, emergono segnali positivi: il Pil pro capitecresce in città come Palermo e Caltanissetta, mentre si registra un aumento delle presenze turistiche in aree come Enna e Isernia.

Prospettive future

Nonostante le difficoltà del Sud, il miglioramento di indicatori come l’attrattività economica, l’accessibilità abitativa e la bassa inflazione potrebbe favorire uno sviluppo più equo nei prossimi anni. Nel frattempo, il Nord continua a consolidare la sua posizione di eccellenza, guidato da realtà dinamiche e ben amministrate come Bergamo, nuova regina della qualità della vita.

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Resta in cella ex boss collaboratore di giustizia Vincenzo Sarno

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Resta in carcere l’ex boss e collaboratore di giustizia Vincenzo Sarno: sono stati entrambi convalidati dai giudici di Brescia e Napoli i provvedimenti di fermo per tentato omicidio e omicidio notificati rispettivamente dalla Dia di Brescia e dalla Squadra Mobile di Napoli. Secondo gli inquirenti, malgrado “pentito”, stava riorganizzando l’omonimo clan del quartiere Ponticelli di Napoli, che una volta gestiva con i suoi fratelli, ed era pronto a tutti per riprendersi l’egemonia degli affari criminali della zona. A Sarno, e ad altri due suoi complici, viene contestato dalla Dda di Brescia il tentato omicidio di un ex collaboratore di giustizia, Domenico Amato, che nel 2022 si trovava in una località protetta di una delle province della Lombardia.

Per costringerlo a uscire di casa e colpirlo, è l’ipotesi degli investigatori, il commando decise di incendiare la sua vettura. Per fortuna il tentativo non andò a segno: l’obiettivo del raid, forse intuendo che si trattava di un agguato, rimase barricato in casa. Due giorni fa, a Massa Carrara, Sarno ha ricevuto anche un decreto di fermo, emesso dalla Dda di Napoli e notificato dalla Polizia di Stato, per un altro fatto di sangue, un cold-case risalente al 1996: si tratta dell’omicidio di Gerardo Tubelli, assassinato il 5 gennaio 1996, nella sua abitazione di Cercola (Napoli). Si tratta di un agguato che gli inquirenti inquadrano nella guerra di camorra tra i Sarno e il gruppo Maione/Tubelli, quest’ultimo legato all’Alleanza di Secondigliano. Secondo la Dda in quel gruppo di fuoco c’era anche Vincenzo Sarno.

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Guasto sulla linea Alta Velocità a Bologna: treni bloccati e ritardi fino a 100 minuti

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Mattinata di forti disagi per i viaggiatori dell’Alta Velocità ferroviaria, a causa di un guasto a un deviatoio nei pressi della stazione sotterranea di Bologna. Il problema ha causato rallentamenti significativi sulla linea, con ritardi pesanti per diversi treni diretti verso sud, in particolare da Milano a Roma e Napoli.

Treni bloccati e ritardi fino a 100 minuti

Per circa due ore, la circolazione ha subito forti rallentamenti. Alcuni convogli non hanno potuto essere deviati sulla linea di superficie e sono rimasti fermi per lungo tempo, accumulando ritardi fino a 100 minuti. Gli altri treni, invece, sono stati deviati, ma hanno comunque subito rallentamenti consistenti.

Situazione risolta, ma persistono i disagi

Il problema è stato risolto alle 10.50, permettendo ai treni di riprendere il loro percorso regolare. Tuttavia, gli effetti del blocco si stanno ancora facendo sentire, con code di ritardi che impattano sulla regolarità del traffico ferroviario anche nelle ore successive.

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Pubblica amministrazione, 650 licenziati all’anno: 1 su 3 assente ingiustificato

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Tra il 2018 e il 2023 sono stati circa 15mila i dipendenti della pubblica amministrazione incappati in sospensioni o licenziamenti. La maggior parte dei provvedimenti, il 30%, nel comparto sanità (4.666 provvedimenti disciplinari gravi) e nel gruppo Ministeri-Agenzie (4.181, 27%). Seguono: i comuni con 3.138 sospensioni e licenziamenti, pari al 20% del totale; le scuole (1.625, 11%), la categoria enti pubblici vari (4%), le regioni (3%) e, infine, le università e le province, ferme entrambe a quota 2%. E’ quanto emerge da un’analisi di Centro Studi Enti Locali basata sugli ultimi dati messi a disposizione dal ministero per la Pubblica Amministrazione. E nel 2023 come nell’anno precedente i licenziati sono stati circa 650: prima causa (35%) le assenze ingiustificate dal servizio: dipendenti che non hanno comunicato che non si sarebbero presentati a lavoro, che hanno giustificato la loro assenza con un certificato medico falso o che attestava una malattia inesistente .Al secondo posto, c’è la categoria licenziamenti connessi a dei reati, che rappresenta il 33% del totale e ancora, nel 26% dei casi, l’inosservanza di disposizioni servizio, la negligenza, le false dichiarazioni o un comportamento scorretto verso superiori, colleghi e utenti.

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