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Qatar e mazzette all’Europarlamento, l’avvocato della Kaili: se rilasciata resterà in Belgio

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 “In caso sia rilasciata resterà in Belgio e combatterà fino a quando non sarà riconosciuta la sua innocenza. Il suo cuore sta letteralmente sanguinando per la sua bambina di 22 mesi che è sola e che può contare solo sull’anziano nonno”. È quanto afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos, legale dell’eurodeputata del Pasok Eva Kaili, accusata nell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate che ha terremotato il Parlamento europeo di cui era vicepresidente. “Eva Kaili in carcere sta vivendo un incubo , una catastrofe perché è innocente – dice il legale -. L’unica persona che l’ha visitata nel giorno di Natale è stato il padre”. “Secondo il mandato di arresto, le accuse sono corruzione di pubblico ufficiale, riciclaggio e associazione criminale. Ciò che posso dire è che sono molto vaghe – spiega l’avvocato dell’ex vicepresidente dell’Eurocamera – e che non sono fondate su circostanze vere, ma solo sul fatto che il denaro è stato trovato sotto lo stesso tetto che Eva Kaili divideva con il compagno”. Dimitrakopoulos ribadisce che “la custodia preventiva alla quale è sottoposta sia sbagliata perché non ci sono gravi indizi di colpevolezza, non era una latitante e non avrebbe potuto cancellare le prove dell’indagine. In ogni caso – aggiunge il legale – la sua posizione è che la rimozione decisa dalla presidente Metsola sia corretta mentre c’è un’indagine in corso”. L’avvocato, ripercorrendo la vicenda, nell’intervista spiega: “Ha sempre votato secondo coscienza, né Panzeri né il padre della sua bambina hanno mai influenzato il suo voto. La creazione di relazioni commerciali con il Qatar è stata una politica centrale dell’Unione europea. L’Europa ha bisogno del gas del Qatar per non rimanere al freddo. Dopo che il presidente del consiglio europeo Charles Michel ha visitato il Qatar e ha avuto colloqui ai massimi livelli ufficiali, dopo che il presidente Metsola ha incontrato ufficialmente un ministro del Qatar, dopo che Joseph Borrell, rappresentate Ue per gli affari esteri, ha pubblicamente supportato le relazioni commerciali con il Qatar, è ipocrita sostenere che Kaili aveva un’agenda personale con il Qatar”.

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Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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