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Esteri

Putin riceve Xi: interesse per il piano di pace cinese

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Rafforzare “l’interazione strategica” con la Russia, e al contempo accreditare la Cina come mediatore credibile per il conflitto in Ucraina. Questi gli intenti dichiarati dal presidente Xi Jinping all’arrivo a Mosca per la sua ottava visita dal 2013. Due obiettivi non facili da conciliare, soprattutto agli occhi di un Occidente decisamente scettico sulle reali intenzioni di Pechino. Così, mentre Kiev dice di seguire con interesse gli sviluppi, chiedendo a Xi di convincere la Russia a mettere fine alla guerra, la Casa Bianca invita gli ucraini a non accettare un eventuale cessate il fuoco, che “ratificherebbe” le conquiste territoriali dei russi e darebbe loro tempo per riorganizzarsi. La questione dell’Ucraina è tra i temi che Xi ha affrontato con il presidente russo Vladimir Putin nel primo incontro, un informale faccia a faccia al Cremlino, prima dei colloqui ufficiali di domani allargati alle delegazioni. “Guardiamo con interesse alle vostre proposte per risolvere la crisi in Ucraina”, ha detto Putin davanti alle telecamere, seduto fianco a fianco con l’ospite davanti ad un caminetto di marmo bianco decorato in oro. “Siamo aperti a negoziati”, ha aggiunto, sottolineando però che ogni soluzione dovrà tener conto del principio della “indivisibilità della sicurezza per tutti i Paesi”.

Sembra quasi un ritorno a quelle proposte sulla sicurezza europea avanzate alla Nato e agli Usa nel dicembre del 2021 che non ottennero la risposta desiderata da Mosca. Due mesi dopo scattava l’operazione militare in Ucraina. Poche ore prima, in un articolo pubblicato sul quotidiano governativo russo Rossiiskaya Gazeta, Xi aveva detto che il piano cinese in 12 punti raccoglie le “visioni” di diversi Paesi, ammettendo che trovare una sintesi “non è facile”. Ma sulle linee generali del confronto con l’Occidente, il presidente cinese non si è distanziato dalle valutazioni di Putin, affermando che la Cina condivide con la Russia la convinzione che è necessario costruire un mondo multipolare, perché “nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo Paese dovrebbe dettare l’ordine internazionale”.

Negativa su tutta la linea la reazione statunitense. Il mondo non deve essere ingannato da alcuna mossa tattica della Russia sostenuta dalla Cina, ha messo in guardia il segretario di stato Antony Blinken ribadendo l’importanza di linee di comunicazioni aperte con Pechino. “Xi e Biden parleranno al momento opportuno”, ha aggiunto poi la Casa Bianca auspicando che dopo l’incontro con lo zar il presidente cinese dovrebbe parlare anche con Zelensky “per avere il suo punto di vista. Il capo della diplomazia Usa stigmatizza poi il fatto che Xi abbia confermato la sua visita anche dopo il mandato d’arresto per Putin della Corte penale internazionale (Cpi), manifestando così il convincimento che il leader russo non debba rispondere delle atrocità in Ucraina. Un mandato, tra l’altro, a cui Mosca ha risposto aprendo un’indagine penale contro il procuratore della stessa Cpi, Karim Khan, per la sua decisione giudicata “illegale”.

Putin si mostra sicuro dell’appoggio della Cina, con cui, ha affermato in un articolo sul Quotidiano del Popolo, la Russia combatte contro le “minacce comuni”. Xi è sembrato confortarlo durante l’incontro davanti al caminetto in cui lo ha chiamato “caro amico” e ha auspicato “rapporti stretti” tra i due Paesi, spingendosi addirittura ad uno spot elettorale quando ha ricordato le presidenziali in programma tra un anno in Russia e ha sottolineato contemporaneamente “la prosperità” garantita al Paese da Putin. Ma resta un’incognita fino a dove Pechino potrà spingersi nel rafforzare ed ampliare le relazioni con il Cremlino senza che ne risentano i forti legami economici con l’Occidente. Se Putin ha sottolineato che l’interscambio commerciale tra Russia e Cina ha raggiunto “i 185 miliardi di dollari”, è anche vero che ciò rimane una frazione di quello che la Repubblica popolare ha sia con la Ue sia con gli Usa. Intanto l’Ucraina, che non ha mai respinto l’idea di una mediazione cinese, attende nell’incertezza gli esiti della visita di Xi. “La prima e principale clausola” di un accordo di pace deve essere “la resa o il ritiro delle forze di occupazione russe”, ha sottolineato il segretario del Consiglio di sicurezza Oleksiy Danilov. Più diplomatica, nel rispetto del proprio ruolo, la posizione espressa dal portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko. “L’Ucraina – ha assicurato – sta seguendo da vicino la visita del presidente cinese in Russia. Ci aspettiamo che Pechino usi la sua influenza su Mosca per farle porre fine alla guerra”.

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Ex modella di Playboy fa causa a Bill Cosby, stuprata 50 anni fa

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Una ex modella di Playboy, Victoria Valentino, accusa Bill Cosby di averla drogata e stuprata più di 50 anni fa. La donna ora ottantenne fa causa a Cosby grazie alla nuova legge della California che rimuove i limiti per presentare accuse legali nei casi di molestie sessuali. “Secondo me queste donne non sono vittima di violenza sessuale, sono vittime dell’avidità”, afferma un portavoce di Cosby.

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Senegal: scontri dopo condanna Sonko, nove morti

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Nove persone sono state uccise in Senegal nelle violenze scoppiate ieri dopo la condanna a due anni di reclusione del capo dell’opposizione Ousmane Sonko, candidato alla presidenza e minacciato di ineleggibilità. Lo rende noto il ministro dell’Interno, Antoine Diome. “Abbiamo preso atto con rammarico della violenza che ha portato alla distruzione di proprietà pubbliche e private e, purtroppo, a nove morti a Dakar e Ziguinchor”, ha detto il ministro alla televisione nazionale.

Diome ha inoltre confermato che le autorità hanno limitato l’accesso ai social network nel Paese, come osservato ad esempio per Facebook, WhatsApp e Twitter. “Preso atto della diffusione di messaggi odiosi e sovversivi sui social, lo Stato del Senegal in tutta sovranità ha deciso di sospendere temporaneamente l’uso di alcune applicazioni digitali”, ha affermato il ministro facendo un appello alla calma e assicurando che lo Stato sta adottando “tutte le misure di sicurezza necessarie”. Il servizio di monitoraggio internet Netblocks ha dichiarato di aver osservato una “situazione che assomiglia a quella vista nel 2021”.

Sonko, terzo alle elezioni presidenziali del 2019 e il più feroce oppositore del presidente Macky Sall, è stato condannato ieri da una camera penale a due anni di carcere per “corruzione di giovani”, un reato che consiste nel promuovere “la dissolutezza di un minore di 21 anni”. Alla luce del codice elettorale del Senegal, la decisione sembra comportare l’ineleggibilità di Sonko. Il leader d’opposizione era assente quando la sentenza è stata pronunciata. Si presume che sia stato bloccato dalle forze dell’ordine nella sua abitazione di Dakar, “sequestrato” secondo lui. Nella capitale e in diverse altre città del Paese sono scoppiati disordini già prima della deliberazione. L’Università di Dakar ha preso l’aspetto di un campo di battaglia.

Gruppi di giovani si sono scontrati con sassi contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni. Diversi autobus della facoltà di Medicina, del dipartimento di Storia e della principale scuola di Giornalismo del Senegal sono stati incendiati e gli uffici saccheggiati. Saccheggi di beni pubblici, negozi e distributori di benzina sono stati segnalati a Dakar e nei suoi sobborghi, ma anche a Ziguinchor, dove sono morte diverse persone, a Mbour, Kaolack e Saint-Louis.

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Usa rispondono a Mosca su New Start, sospesi dati e visti

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L’amministrazione Biden prende nuove contromisure in risposta alle violazioni del New Start sul nucleare da parte della Russia. Fra queste la revoca dei visti agli ispettori russi e il negare le richieste in corso per nuovi ispettori. E’ quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato, nella quale si precisa che gli Stati Uniti non hanno fornito il 30 marzo il loro aggiornamento biennale dei dati dopo che la Russia non ha fornito i suoi dati. Il trattato Start richiede alla Russia e agli Stati Uniti un ampio scambio di database a marzo e settembre di ogni anno.

“Le contromisure sono in linea con la legge internazionale. Sono proporzionate, reversibili e le norme le consentono per indurre uno stato a tornare a rispettare i suoi obblighi”, afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando di aver “notificato alla Russia le contromisure in anticipo e di aver espresso il desiderio e la prontezza” a rimuoverle e “adottare pienamente il mandato se la Russia torna a rispettarlo. Gli Stati Uniti restano pronti a lavorare in modo costruttivo con la Russia per riprendere l’attuazione del New Start”. Il presidente russo Vladimir Putin ha promulgato alla fine di gennaio la legge per la sospensione del New Start, l’ultimo trattato bilaterale con gli Stati Uniti sulla limitazione delle armi nucleari.

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