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Politica

Puglia, il centrosinistra attende la scelta di Decaro: ma resta il nodo Vendola

Alla festa dell’Unità di Bisceglie il centrosinistra punta all’investitura di Decaro come candidato governatore. Ma il nodo Vendola resta irrisolto e prende corpo il piano B con altri nomi Pd.

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Il centrosinistra pugliese attende l’appuntamento di domani a Bisceglie, dove alla festa regionale dell’Unità saliranno sul palco la segretaria Pd Elly Schlein e l’eurodeputato Antonio Decaro. La coalizione vorrebbe incoronare l’ex sindaco di Bari come candidato governatore, ma Decaro non ha ancora sciolto la riserva.

Il nodo Vendola

Decaro chiede che Nichi Vendola, leader di Avs ed ex governatore, non si candidi al consiglio regionale. Ma Avs ha ribadito che Vendola correrà. Una condizione che rende il quadro complicato: Decaro considera la presenza di Vendola incompatibile con la sua candidatura, mentre Schlein insiste perché l’eurodeputato accetti l’investitura senza dettare condizioni all’alleato.

Il piano B dei democratici

Il rischio del “gran rifiuto” è concreto. Nel Pd circolano ipotesi alternative, alimentate anche da un sondaggio Yoodata: Decaro al 67% contro Mario D’Attis (Fi), Francesco Boccia al 60%, Raffaele Piemontese al 56%. Si fanno anche i nomi di Loredana Capone (57%), del senatore M5s Mario Turco (56%) e, più di recente, di Michele Laforgia, sostenuto da M5s e Sinistra italiana alle comunali di Bari.

I contatti e i possibili rinvii

Nelle ultime ore sono continuati i contatti tra le squadre di Decaro e Avs. A Bisceglie l’appuntamento resta confermato, ma l’esito non è scontato. Possibile un rinvio della decisione: non ci sono scadenze burocratiche immediate e restano margini di trattativa.

Le ombre politiche

Decaro, nel suo ultimo comunicato, ha fatto capire che un passo indietro è possibile: “Non sono né indispensabile, né tantomeno insostituibile”. Intanto, in ambienti dem, c’è chi legge la sua fermezza come una mossa tattica, in vista di future sfide interne alla leadership Pd o addirittura come primo passo per candidarsi a federatore del centrosinistra in chiave politiche 2027.

Domani, sul palco di Bisceglie, la partita potrebbe conoscere una svolta. Ma il muro contro muro con Avs lascia ancora aperti tutti gli scenari.

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Politica

Schlein vede Prodi e rilancia la rotta del Pd

Schlein incontra Prodi dopo l’assemblea Pd a Bologna. Ruffini riunisce 600 persone a Roma per i comitati Più Uno e richiama lo spirito dell’Ulivo.

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Dopo l’assemblea degli amministratori Pd a Bologna, Elly Schlein ha fatto visita a Romano Prodi. «Io ascolto sempre con grande attenzione il Professore», ha spiegato in tv, raccontando l’incontro e sottolineando il valore dei messaggi lanciati da Prodi sul Corriere: servono idee coraggiose e leadership capaci di parlare al Paese senza inseguire radicalismi.

La rotta del Pd secondo Schlein

In tv la segretaria dem ha ribadito la linea del partito: mettere al centro i problemi concreti, puntare su misure come asili nido gratis e trasporto pubblico gratuito, valorizzare il lavoro già svolto dai sindaci. «Quando la sinistra mette al centro i problemi, torna la fiducia e torna a vincere», ha spiegato Schlein.

La novità del centrosinistra: nasce Più Uno

Sempre ieri si è svolta a Roma la prima assemblea dei promotori dei comitati Più Uno di Ernesto Maria Ruffini. Prodi ha detto di «seguire con interesse» il progetto, che punta a diventare un movimento nazionale: oltre 600 i partecipanti arrivati da tutta Italia, 300 comitati già nati in tutte le regioni.

In prima fila diversi protagonisti della politica: Vincenzo Spadafora, Chiara Gribaudo, Bruno Tabacci, Elio Vito e Giuseppe Sangiorgi.

Ruffini: «Non siamo la stampella del centrosinistra»

Ruffini ha chiarito che Più Uno non vuole essere una nuova gamba del campo largo né un partito personale. «Il Pd non può delegare a un soggetto esterno il compito di rappresentare il riformismo», ha detto.

Il suo obiettivo è più ambizioso: tornare allo spirito dell’Ulivo. «Era la straordinaria idea del moderno centrosinistra, capace di superare le appartenenze e restituire un orizzonte comune. Quella intuizione consentì di battere la destra due volte, con Romano Prodi».

Un richiamo politico e culturale che arriva proprio mentre la segretaria dem cerca di consolidare la rotta del Pd, con l’attenzione vigile del Professore.

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Politica

Manovra, solo il 10% degli emendamenti sopravvivrà: scontro su casa, dividendi e compensazioni fiscali

Sulla Manovra sono stati presentati 5.742 emendamenti ma ne passerà meno del 10%. Priorità di Forza Italia su casa e affitti brevi, tensioni su dividendi e compensazioni fiscali.

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Il copione è noto: alla Manovra arrivano migliaia di emendamenti, ma due vincoli incomprimibili li travolgono. Il primo è il calendario: la legge di Bilancio va approvata entro il 15 dicembre in Senato e il 31 dicembre alla Camera. Il secondo è il rispetto dei saldi: la Manovra da 18,7 miliardi non può costare un euro in più senza coperture, come ha ribadito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Per questo sopravviveranno meno del 10% dei 5.742 emendamenti presentati, con il M5S in testa per numero di proposte (1.700).

La scrematura: solo 414 emendamenti “segnalati”

La prima selezione arriva il 18 novembre, quando si definiranno i 414 emendamenti prioritari:

  • 238 per la maggioranza,

  • 176 per le opposizioni.

Saranno i prossimi giorni a stabilire quali misure difendere in aula.

La casa al centro della battaglia politica

Forza Italia, per voce del vicepremier Antonio Tajani, ha già indicato la priorità assoluta: la difesa della casa. L’obiettivo è cancellare l’aumento della cedolare secca al 26% per gli affitti brevi della prima casa, riportandola al 21%.

Secondo la relazione tecnica, la misura vale circa 100 milioni di gettito, sostituibili con tagli di spesa o micro-interventi.

Dividendi e norme Ue: un nodo difficile da sciogliere

Molto più complicato intervenire sulla stretta fiscale sui dividendi:

  • gettito atteso 1 miliardo,

  • norma necessaria per adeguarsi a una sentenza della Corte di Giustizia Ue.

Forza Italia propone la rivalutazione volontaria dell’oro da investimento, ma la proposta dovrà superare il vaglio della Ragioneria generale dello Stato.

Crediti fiscali e compensazioni: Lega e FI cercano modifiche

Lega e Forza Italia lavorano insieme per ammorbidire la stretta sulle compensazioni tra crediti fiscali e debiti previdenziali, che renderebbe inutilizzabili alcuni crediti, compresi quelli del Superbonus 110%.

La Lega spinge per:

  • ampliare la rottamazione,

  • aumentare la tassazione su banche e assicurazioni con un +4% dell’Irap (invece del +2% previsto), destinando il ricavato alle forze dell’ordine.

Le misure comuni: editoria e imprese

Fratelli d’Italia e Forza Italia convergono sul sostegno all’editoria, con nuove risorse per il Fondo unico e per il credito d’imposta alle imprese del settore.

Il quadro resta complesso: la maggior parte degli emendamenti è destinata a cadere, mentre la battaglia politica si concentra su pochi dossier sensibili — casa, dividendi, crediti fiscali — che metteranno alla prova l’unità della maggioranza.

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Politica

Metro Capodichino pronta al 95%: Salvini la definisce «modello di sostenibilità». Apertura tra fine 2026 e inizio 2027

La stazione della metro di Capodichino è completata al 95%. Salvini la indica come modello di sostenibilità. Possibile apertura tra fine 2026 e inizio 2027, in attesa delle autorizzazioni comunali.

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La stazione della metro di Capodichino è completa al 95%. L’apertura sarà una svolta epocale: Napoli entrerà nell’élite delle metropoli in grado di collegare aeroporto e centro storico in soli 9 minuti. Dopo la “porta dell’acqua” (Municipio) e la “porta del ferro” (Garibaldi), Capodichino diventerà la “porta dell’aria” della Linea 1.

Salvini: «Napoli è un modello per il trasporto su ferro»

Durante il sopralluogo, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sottolineato il valore strategico dell’opera: «Questo è il vero Green Deal». Ha ringraziato operai, tecnici e progettisti e ha definito la stazione «bellissima», con scale elicoidali gialle e standard elevati di sicurezza e innovazione.

I tempi di consegna e i nodi tecnici

Paolo Carbone, presidente di Metropolitana Spa, ha spiegato che si attendono alcune autorizzazioni del Comune per il passaggio della navetta da Poggioreale. L’incidente che ha colpito quella stazione ha rallentato l’iter. Considerando che anche la stazione Tribunale è pronta, Capodichino potrebbe aprire tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Le criticità del sistema ferroviario

Salvini ha richiamato l’attenzione anche su altre fragilità, come la Circumvesuviana: «Si può far di meglio». L’assessora comunale Chiara Marciani ha ribadito il valore strategico della nuova fermata, ricordando che pochissime città al mondo offrono un collegamento porto-aeroporto-stazione su un’unica linea metropolitana.

Un investimento più ampio sul ferro

A breve si concluderà la gara per la progettazione della Linea 10, da Afragola a Di Vittorio, con un investimento complessivo da 1,2 miliardi, una svolta per l’area Nord della città.

Una stazione iconica

Realizzata da Webuild per Metropolitana di Napoli Spa e Comune, la stazione Capodichino ha richiesto un investimento di 130 milioni. L’opera, firmata dall’architetto Ivan Harbour dello studio londinese Rshp, si ispira al Pozzo di San Patrizio: un ambiente circolare a 50 metri di profondità con ascensori panoramici e scale elicoidali.

La copertura metallica da 450 tonnellate richiama un hangar ed è caratterizzata da un design innovativo simile a una ragnatela d’acciaio. Nel progetto rientrano anche tre pozzi di servizio profondi 50 metri, collegati alla sub-tratta Capodichino-Poggioreale e alla futura stazione Di Vittorio, fondamentali per completare l’anello della metropolitana.

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