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Cronache

Pubblica amministrazione, rapporto Anac sul whistleblowing: oltre 2 casi al giorno

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Oltre due segnalazioni di illeciti al giorno, con un trend in crescita, specialmente dal Meridione, da parte per lo piu’ di dipendenti pubblici, in particolare per appalti illegittimi. E’ quanto emerge dal IV rapporto annuale sul whistleblowing dell’Anac, presentato stamane nella sede dell’Autorita’ anti-corruzione dal presidente Raffaele Cantone. Il rapporto, illustrato dal magistrato Anna Corrado, parte dalle cifre assolute: nel 2018 l’Anac ha ricevuto 783 segnalazioni (65 al mese), piu’ del doppio rispetto alle 364 del 2017. Nei primi sei mesi del 2019 ne sono giunte gia’ 439 (73 al mese). L’82% delle segnalazioni arriva tramite l’app protetta lanciata da Anac a febbraio 2018, le altre per lettera cartacea. Nel 2019 aumentano le segnalazioni da Sud e isole (dal 41,3% del 2018 al 51,7 al 30 giugno scorso), in flessione il Centro (da 22,9 a 20,1), in calo dal Nord (da 32,1 a 26%). Piu’ di un whistleblower su due e’ un dipendente pubblico; il 14,2% lavora o collabora per un fornitore della Pa o un dipendente di societa’ controllate o partecipate (14%). I dirigenti sono poco piu’ del 5%. ‘Parlano’ sempre piu’ anche militari e forze dell’ordine: nel primo semestre 2019 sono gia’ giunte 15 segnalazioni (4,2%). In tutto il 2018 erano state 11. Ma cosa segnalano i whistleblower italiani? I casi piu’ frequenti rimangono gli appalti illegittimi (22,6%). In calo corruzione, cattiva amministrazione e abuso di potere (dal 24,1% del 2018 al 18,7 del 2019). A seguire, concorsi illegittimi (12,3%), cattiva gestione delle risorse pubbliche o vicende di danno erariale (11,5%) e i conflitti di interessi (9%). Oltre un terzo delle segnalazioni arrivano da Regioni ed enti locali (38,3%), ma sono in netto aumento la voce ministeri, enti previdenziali, autorita’ indipendenti, agenzie pubbliche o simili salite dal 17,6 al 27,7%. “Migliora il livello della qualita’ delle segnalazioni: non c’e’ piu’ una logica ‘egoistica’, ma sempre di piu’ si segnala per colpire fatti di legittimita’ che danneggiano la Pa – ha detto Cantone -. Questo e’ importante e smentisce chi a suo tempo aveva criticato la legge: dovevano volare gli stracci, ma non li ha visti volare nessuno. Si sta anzi creando l’idea che girare la testa non e’ solo connivenza ma e’ complicita’”. In generale, ha aggiunto, “il quadro e’ positivo, sono stati fatti passi in avanti rilevanti, e’ un istituto che sta prendendo piede”. Parte delle segnalazioni all’Anac viene archiviate, ma crescono quelle che vengono inviate per approfondimenti penali o contabili: nel 2018, 20 sono finite in Procura e 19 alla Corte dei Conti. Nei primi sei mesi del 2019 gli invii alla Procura sono gia’ stati 33, quelli alla Corte dei Conti sono 29. Alcuni esempi? Le pressioni per riammettere un concorrente escluso da una gara in una Regione del Centro, o l’uso illegittimo di permessi sindacali (un Comune del nord), la nomina illegittima del comandante dei vigili sempre di un Comune del Nord, una presunta cattiva gestione (con tanto di favoritismi politici) che avrebbe portato al mancato recupero di esposizioni debitorie in un ente pubblico nazionale, e poi assunzioni senza selezione e senza requisiti, false attestazioni della presenza in servizio in un ministero o presunti concorsi truccati in una Asl del Sud. “Vorremmo introdurre lo strumento del whistleblowing anche in altri ambiti, anche alle Camere: in Parlamento non esiste. Lo proporro’ alla commissione Giustizia”, ha affermato la presidente della commissione Giustizia della Camera Francesca Businarolo (M5s), gia’ relatrice alla Camera della legge 179/2017 che norma questo istituto. “Sono felicissima di leggere questi dati. Vanno nella direzione che auspicavamo”, ha aggiunto la parlamentare.

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Cronache

Monfalcone, trovati morti due cigni a Marina Julia: sospetto di influenza aviaria

Due cigni trovati morti sulla spiaggia di Marina Julia a Monfalcone. Il Comune invita i cittadini alla prudenza: in corso analisi veterinarie per verificare la presenza di influenza aviaria.

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Il Comune di Monfalcone (Gorizia) ha lanciato un appello ai cittadini dopo il ritrovamento di due cigni senza vita sulla spiaggia di Marina Julia. Nei giorni scorsi, altri esemplari erano stati rinvenuti morti lungo le coste tra Grado e Lignano, alimentando timori legati a una possibile diffusione di influenza aviaria.


L’appello del Comune: “Non toccare gli animali e tenere lontani i propri cani”

L’amministrazione comunale invita la popolazione “a mantenere la massima prudenza e a non toccare cigni o altri animali selvatici trovati morti, a tenere lontani gli animali domestici e a contattare tempestivamente i servizi di pronto intervento”.
Le analisi sui campioni prelevati sono in corso presso la sezione veterinaria dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina per accertare la possibile presenza del virus.


Il sindaco Fasan: “Situazione sotto controllo, ma serve cautela”

Stiamo monitorando costantemente la situazione – ha dichiarato il sindaco Luca Fasan – e invitiamo tutti i cittadini a non avvicinarsi alla fauna selvatica morta per tutelare la propria sicurezza e quella degli animali domestici. I due cigni sono stati rimossi ieri sera dagli operatori autorizzati, nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza previste”.


Attesa per i risultati delle analisi veterinarie

Solo gli esiti delle verifiche sanitarie potranno confermare o escludere la presenza di influenza aviaria nei cigni trovati morti. Intanto, il Comune assicura che il monitoraggio proseguirà nei prossimi giorni, invitando la cittadinanza alla collaborazione e alla prudenza per prevenire eventuali rischi sanitari.

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Cronache

Giovani e alimentazione: in Italia 1 adolescente su 5 è in sovrappeso, serve educazione alimentare mirata

In Italia un adolescente su cinque è in sovrappeso. A Roma, esperti del CREA, della Fondazione Aletheia e del Policlinico Gemelli discutono come promuovere una corretta educazione alimentare tra i ragazzi.

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Un adolescente su cinque in Italia è in sovrappeso o soffre di obesità, una condizione che rappresenta una vera emergenza sanitaria e sociale. A preoccupare gli esperti è la fascia di età adolescenziale, particolarmente vulnerabile ma spesso trascurata dalle campagne di educazione alimentare, che si concentrano soprattutto sui bambini.


L’incontro a Roma: “Il nostro cibo, i nostri ragazzi”

Di questo si è discusso a Roma durante l’incontro “Il nostro cibo, i nostri ragazzi”, organizzato dal Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) in collaborazione con la Fondazione Aletheia e la Fondazione Policlinico Gemelli.
Protagonisti della giornata sono stati gli studenti della rete nazionale degli istituti agrari di Roma e provincia, che hanno dialogato con nutrizionisti e ricercatori su cibo, salute e fake news alimentari.


Il ruolo del Crea e l’impegno con le scuole

“Come Crea, ente nazionale di riferimento per l’alimentazione – ha spiegato Andrea Rocchi, presidente dell’ente – intendiamo impegnarci sui ragazzi con un approccio di educazione tra pari, facendo squadra con partner autorevoli come la Fondazione Aletheia e le scuole agrarie”.
Accanto a lui, anche il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, che ha sottolineato l’importanza di riportare i giovani “a un rapporto autentico con il cibo e la terra”.


“La scuola è il cuore della prevenzione”

Per Riccardo Fargione, direttore della Fondazione Aletheia, la scuola ha un ruolo determinante nel promuovere abitudini sane:

“La scuola è cruciale per avvicinare le giovani generazioni a uno stile di vita equilibrato, anche attraverso il ruolo delle mense scolastiche. La salute si coltiva sin da piccoli, e da lì si gettano le basi per una vita lunga e sana”.


L’obiettivo: creare una generazione più consapevole

Dall’incontro è emersa una convinzione comune: solo partendo dall’educazione dei bambini e adolescenti si può costruire una società più attenta alla salute e alla sostenibilità alimentare.
Promuovere una dieta equilibrata, attività fisica regolare e informazione scientifica diventa quindi la chiave per invertire una tendenza che, secondo gli esperti, rischia di pesare sempre di più sul futuro delle nuove generazioni.

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Cronache

Tragedia sulle strade: tre morti nello scontro sulla Val Brembana, weekend nero in Italia

Tre morti e diversi feriti nello schianto sulla Statale 470dir vicino Bergamo. Altri incidenti gravi in Lombardia e nel resto d’Italia: weekend segnato da vittime sulle strade.

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Tre persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite in un gravissimo incidente avvenuto questa mattina sulla Statale 470dir della Val Brembana, nel tratto della Tangenziale Sud di Bergamo, all’altezza di Stezzano. Due auto si sono scontrate frontalmente, coinvolgendo anche una terza vettura.


Tre vittime, tra cui due giovani

Secondo le prime informazioni, un sorpasso azzardato potrebbe aver causato l’impatto.
Sul posto i soccorritori del 118 hanno constatato il decesso del conducente 23enne e di un uomo di 64 anni.

Il passeggero della vettura condotta dal giovane, un 21enne, è stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale Papa Giovanni XXIII ed è deceduto nel pomeriggio.

Un altro uomo di 64 anni è ricoverato in codice rosso ma non sarebbe in pericolo di vita. Due donne che si trovavano sulla terza auto hanno riportato ferite lievi.


Traffico bloccato e indagini in corso

Il tratto stradale è stato riaperto nel pomeriggio, dopo i rilievi tecnici per ricostruire l’esatta dinamica. La polizia locale e i carabinieri stanno raccogliendo testimonianze e verificando la presenza di eventuali telecamere.


Altro frontale nel Milanese: un morto

Sempre oggi, nel pomeriggio, un altro incidente mortale si è verificato a Ossona, in provincia di Milano. Due auto si sono scontrate frontalmente: il conducente di una delle vetture è morto sul colpo, mentre una famiglia di quattro persone sull’altro veicolo è rimasta ferita in modo non grave.


Un bollettino drammatico nel weekend

Gli incidenti di oggi aggravano un bilancio già pesante:

  • venerdì lungo l’A22 a Nogarole Rocca è morta Stefania Palmieri, 36 anni, incinta al nono mese

  • sabato a Caprino Veronese un motociclista ha perso la vita scontrandosi con un furgone

  • sempre sabato sera a Pieve di Cento è morta una studentessa di 18 anni investita sulle strisce

Un fine settimana segnato da lutti e un nuovo campanello d’allarme sul tema della sicurezza stradale, mentre l’Italia affronta un trend di mortalità ancora troppo alto sulla rete viaria.

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