“Come possiamo difendere la città se perfino la figlia del sindaco ci attacca tirandoci oggetti?”. È l’attacco di Ed Mullins, il capo dell’associazione dei poliziotti, al suo nemico storico, Bill de Blasio, il papà della ragazza fermata nel corso delle proteste.
New York ha vissuto la quarta notte consecutiva di incidenti e saccheggi che da Brooklyn si sono estesi anche alla parte meridionale di Manhattan, ma a tenere banco politicamente è il breve arresto – nella notte tra sabato e domenica – di Chiara de Blasio. Era in un gruppo di cento manifestanti che avevano bloccato un tratto di Broadway a sud di Union Square. È uno degli incroci più affollati della Grande Mela, tra la libreria Strand e la pizzeria Ribalta del ristoratore napoletano Rosario Procino. La polizia ha chiesto ai ragazzi di arretrare. Loro si sono rifiutati. Qualcuno ha lanciato oggetti. A quel punto sono scattati gli arresti. Chiara ha dato l’indirizzo di Gracie Mansion, la residenza municipale, dove vive, ma non ha detto di essere la figlia del sindaco.

Papà Bill ha evitato altre polemiche coi suoi agenti, limitandosi a dire che la figlia (che è di colore) vuole vivere in un mondo migliore. Ed è andato a riprendersi la sua amata figlia nella stazione della polizia, L’attacco di Ed Mullins, però, lascia il segno non per  la polemica sindacale degli agenti col sindaco, ma per le modalità dello scontro sul contenimento dei disordini scatenato da Trump con le sue accuse ai governatori di essere incapaci di “dominare” la situazione. Mullins, infatti, insinua che de Blasio abbia rinunciato a usare le unità più attrezzate e agguerrite, “consentendo così alla polizia di fare il suo lavoro” perché sapeva che c’era la figlia in piazza. Una insinuazione più che un messaggio sindacale del capo dell’associazione dei poliziotti. Una insinuazione divenuta anche un caso mediatico perché conteneva numerosi dati personali di Chiara De Blasio, dall’indirizzo al numero dei documenti d’identità. Violazioni gravi che Twitter ha cancellato e ha sospeso l’account di Mullins per violazione delle regole di uso del sito.

In effetti il ricorso a forze poco armate, se ha facilitato la gestione delle proteste diurne (alcuni agenti si sono anche inginocchiati ai memorial per il nero ucciso a Minneapolis), non è valso ad evitare i saccheggi notturni di gioiellerie e negozi di grandi firme, da Chanel a Tory Burch. Ma non era proteste per un mondo migliore, come molti dei manifestanti sicuramente hanno pensato. Erano operazioni bene organizzate.Da delinquenti, banditi, che usano queste occasioni come scudo per le loro scorribande da sciacalli.