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Protesta no vax, il Viminale: ora basta, tolleranza zero con i violenti

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Un conto alla rovescia che si consuma in un clima avvelenato, fatto di polemiche, minacce e vere e proprie aggressioni fisiche. Il Green pass diventa domani obbligatorio per scuole, treni, aerei e bus a lunga percorrenza e la tensione e’ altissima per possibili blitz del popolo del “no”, pronto a bloccare stazioni e aeroporti, blindati dalle forze dell’ordine. Un tam tam partito da alcuni giorni via social ma che sembra ormai avere assunto le caratteristiche di una vera e propria strategia organizzata. Il mezzo per diffondere odio e minacce e’ Telegram, un servizio di messaggistica dove, in diversi canali, vengono pubblicati numeri di telefono privati, centralini delle istituzioni (compreso quello di palazzo Chigi), fino agli indirizzi di casa di medici e virologi, nemici giurati dei no vax. Il Garante della privacy e’ intervenuto ricordando che “diffondere senza consenso dati personali” e’ “un atto illecito che puo’ determinare anche l’applicazione di pesanti sanzioni”. Ad essere preso di mira anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Un altro infame da giustiziare”, “e’ necessario il piombo”, “devi crepare”, il tenore delle frasi comparse nelle ultime ore nelle chat. Non si scompone il titolare della Farnesina, al quale e’ arrivata solidarieta’ bipartisan: “il clima d’odio e le minacce di questi vigliacchi non fermeranno la campagna vaccinale”, ha detto. Ma le persone minacciate aumentano ogni giorno: oggi e’ stata la volta anche del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dell’ex premier Romano Prodi, mentre sono otto le persone identificate e denunciate finora dalla Digos di Genova per leintimidazioni via social all’infettivologo Matteo Bassetti. Altissima, come detto, l’attenzione del Viminale. Gia’ da ieri e’ stato messo in atto un giro di vite sui controlli, soprattutto delle stazioni, con centinaia di agenti a presidio, dopo che il popolo del “No pass” ha annunciato di volere bloccare la circolazione dei treni. I manifestanti si sono dati appuntamento in almeno 53 citta’: dalle 14:30 le iniziative annunciate contro il certificato verde che da domani diventa obbligatorio per salire a bordo dei treni ad Alta velocita’, Intercity e Intercity notte. Il Viminale annuncia il pugno di ferro. “Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web”, afferma il ministro Luciana Lamorgese condannando le minacce contro esponenti di Governo, politici, medici e giornalisti, che “sono oggetto di indagini”. “Non saranno ammesse illegalita’ in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete per domani”, aggiunge. C’e’ chi assimila queste iniziative al terrorismo, come il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Quando vengono bloccati i treni, quando vengono malmenate le persone, per me e’ terrorismo”, afferma mentre i sindacati sono compatti nel condannare qualsiasi iniziativa violenta. “Auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta. Serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti” e “sostenere la campagna vaccinale”, affermano unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Quello di domani sara’, quindi, un “crash test” per il pass, che allarga il suo utilizzo anche alla scuola. Una seconda fase che potrebbe essere il preludio ad un utilizzo ancora piu’ ampio, come ad esempio negli uffici pubblici. Proprio oggi il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ha annunciato che per accedere alle sedi comunali sara’ necessario avere il Green pass o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. La Federazione italiana pubblici esercizi chiede una “estensione progressiva” del certificato in caso di aumento dei contagi ma parte dei sindacati si dice contrario. Una posizione criticata dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi per il quale le organizzazioni di categoria preferiscono “gettare la palla nel campo del governo, e dire ‘se volete e ve la sentite imponete con una legge l’obbligo vaccinale. E’ una fuga dalla responsabilita’”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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