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Cronache

Protesta dei medici, 2 giorni di sciopero a gennaio

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Nell’ultimosciopero nazionale, dello scorso 23 novembre, si e’ registrata un’adesione del 90%, con la chiusura di sale operatorie e ospedali semi-deserti. Ora, a meno di un mese da quella protesta, i medici del Servizio sanitario nazionale scendono nuovamente sul piede di guerra ed annunciano due nuove giornate di sciopero per gennaio 2019. Segno che il malcontento della categoria non accenna a placarsi, anzi. Ben poco e’ cambiato dallo scorso novembre, denunciano i camici bianchi: appare infatti tuttora al palo la richiesta di rinnovo del contratto di lavoro fermo da 10 anni e “deludente” e’ definita anche l’ultima manovra economica. Lo sciopero proclamato dall’intersindacale della categoria medica, spiega il presidente del maggiore dei sindacati della dirigenza medica, l’Anaao-Assomed, Costantino Troise, “avverra’ probabilmente nella seconda meta’ di gennaio. Incroceremo le braccia perche’ chiediamo piu’ dignita’ per la nostra professione: il contratto e’ ancora fermo e si parla di assunzioni per tutte le categorie ma non per quella medica. Abbiamo chiesto un incontro al ministro della Salute Grillo per fare il punto, dopo lo sciopero di novembre, ma ad oggi non siamo stati convocati”. E le prospettive non appaiono migliori con l’ultima manovra economica: “In realta’ – afferma Troise – la manovra non risolve alcunche’ ed il miliardo in piu’ di cui si parla per la Sanita’ non e’ aggiuntivo poiche’ gia’ previsto dal precedente governo”. Ed ancora: “Una sentenza della Corte Costituzionale del 2015 definisce illegittimo il blocco contrattuale prolungato, ma ad oggi nulla si e’ mosso. Quindi – annuncia Troise – valuteremo anche iniziative di carattere giudiziario nei confronti di chi intende disattendere la sentenza della Corte, dal ministero alle Regioni”. Inoltre, le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Ssn giudicano “deludente” la manovra e chiedono sostanziali modifiche al Senato “in nome della sanita’ pubblica e del lavoro dei suoi professionisti”. Anche “l’esiguo incremento del numero dei contratti per la formazione specialistica post laurea – avvertono i sindacati medici – e’ da considerare largamente insufficiente a compensare l’esodo pensionistico che investira’ il Ssn nei prossimi anni. E in definitiva, non si vedono le risposte attese alle richieste avanzate prima e dopo lo sciopero dello scorso novembre”. Niente e’ previsto, denunciano, per le assunzioni e niente per aumentare i livelli retributivi bloccati al 2010. Al contrario, secondo i sindacati, “continua, in barba al cambiamento promesso, un finanziamento presente e futuro del Fondo sanitario irrisorio ed aleatorio, legato ad incrementi del PIL per gli anni 2020 e 2021 inverosimili, ed una campagna di criminalizzazione verso i medici pubblici, sottoposti a video sorveglianza e penalizzazioni nelle loro attivita’ libero professionali”. La Legge di Bilancio 2019 “appare cieca nel non vedere il baratro in cui la sanita’ pubblica sta precipitando e sorda nel non ascoltare i tanti segnali di allarme”, denunciano i camici bianchi parlando di “pericoloso abbassamento dei livelli di assistenza” per i cittadini. L’auspicio, conclude l’intersindacale, e’ che “il governo del cambiamento manifesti responsabilita’ e sensibilita’, che i precedenti governi non hanno dimostrato”.

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Penalisti Napoli a Gratteri: evitare schemi inadatti a città

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“Comprendere le specificità di ogni singolo territorio e di ogni stagione, evitando di riproporre schemi e visioni che mal si attaglierebbero a una realtà come quella napoletana” ed, evitando di fare “tabula rasa del passato”, “comprendere e governare la complessità, estirpando attraverso un lavoro certosino e chirurgico le sacche di malaffare e delinquenza che ancora impediscono ai cittadini l’esercizio di tutti i loro diritti costituzionalmente garantiti”. E’ quanto la Camera Penale di Napoli chiede al neo procuratore Nicola Gratteri attraverso una nota nella quale viene anche ricordato “l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dai suoi predecessori: il procuratore Giovanni Melillo e la facente funzioni di procuratore Rosa Volpe”.

“Non ci sfugge ovviamente – scrive la Camera Penale in una nota – e sarebbe ipocrita da parte nostra non farne cenno, che la storia e soprattutto talune dichiarazioni pubbliche del neo-procuratore destano qualche perplessità, poiché in taluni casi agli antipodi con quell’idea di diritto penale liberale e democratico di cui i penalisti (e soprattutto le camere penali) sono da sempre strenui sostenitori”. La Giunta della Camera Penale di Napoli, nella nota, ricorda, anche, “il rapporto sovente turbolento che il neo-procuratore ha avuto con gli avvocati calabresi” i quali “in più di un’occasione, sono stati costretti a dar vita a condivisibili iniziative di protesta e di denunzia finalizzate a portare a conoscenza dell’opinione pubblica alcune innegabili torsioni avvenute, specie nei processi di criminalità organizzata, nei vari Tribunali della Calabria”.

“Vogliamo essere onesti fino in fondo, – dicono i penalisti napoletani – avremmo preferito un profilo diverso alla guida della Procura napoletana” ma “al di là dei nostri desiderata, – spiegano i penalisti – crediamo che, pur nella profonda differenza di vedute e di orientamenti culturali che certamente permarranno e con i diversi ruoli e responsabilità di cui ciascuno è portatore, il dott. Gratteri possa, abbandonando auspicabilmente alcune posture del recente passato non del tutto in linea con il ruolo di ‘capo’ della prima Procura italiana, svolgere egregiamente il suo difficile compito nell’interesse di tutti i cittadini. Noi penalisti – come sempre – vigileremo e ci impegneremo fattivamente perché ciò accada”, concludono i penalisti.

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Bus giù dal cavalcavia a Mestre, il sindaco di Venezia Brugnaro parla di almeno 20 morti

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Un bus è precipitato dal cavalcavia Vempa a Mestre in provincia di Venezia. Ci sono molte vittime, morti e feriti, secondo i primi soccorritori arrivati sul posto. Il sindaco di Venezia Brugnaro ha parlato di “almeno 20 morti”, oltre ai feriti, molti dei quali gravi. Tra le vittime anche dei bambini. Brugnaro ha anche parlato di “immane tragedia” per la comunità e disposto il lutto cittadino. E’ stata interrotta, sempre dalle prime informazioni, anche la linea ferroviaria. Il bus sarebbe dell’azienda di trasporti Actv e si è incendiato dopo l’impatto.  Sono stati mobilitati tutti gli ospedali della zona.

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Spacciatori creativi: nascondevano 24 chili di droga nel camino

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Nascondevano la marijuana nel camino, 15 chili da una parte e 9 dall’altra. La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato tre persone per il reato di detenzione ai fini di spaccio di circa 24 chili marijuana.

Un’operazione congiunta tra Squadra Mobile della Questura di Caserta e Commissariato di P.S. di Santa Maria Capua Vetere, finalizzata al contrasto dello spaccio di stupefacenti, ha permesso di effettuare perquisizioni in un’azienda del Comune di San Tammaro, al cui interno vi era il sospetto vi fosse conservata una grossa quantità di sostanza stupefacente.

In particolare, durante le ricerche, all’interno di un camino di un locale adibito a cucina, gli investigatori hanno trovato nascoste 15 grandi buste con all’interno marijuana, del peso di 15 chili. L’attività di ricerca ha inoltre consentito di trovare, in un capannone adiacente, 5 ventilatori, utilizzati per disperdere il forte odore prodotto dalla sostanza stupefacente durante l’essiccazione.

Il gestore dell’azienda agricola, un quarantenne della provincia di Caserta con precedenti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza psicotropa ed è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Ulteriori perquisizioni sono state effettuate presso l’abitazione di due coniugi di nazionalità albanese di 35 e 29 anni, residenti in San Tammaro, ove sono stati ritrovati circa 9 chili di marjuana nascosti nel camino dell’abitazione. I coniugi sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre la donna agli arresti domiciliari.

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