La presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo (foto Imagoeconomica in evidenza), ha adottato un provvedimento temporaneo per gestire il passaggio verso il processo penale telematico. La transizione prevede un doppio binario fino al 31 marzo per consentire l’adattamento delle aule e delle competenze necessarie all’implementazione della nuova app voluta dal ministero della Giustizia. L’obiettivo è rendere il processo penale più rapido ed efficiente, superando criticità e sfruttando i fondi del PNRR per rilanciare la macchina giudiziaria.
«Grazie all’ufficio del processo, abbiamo registrato un significativo aumento delle definizioni in sede civile e penale, raggiungendo gli obiettivi del PNRR per il 2024 e riducendo i tempi di definizione dei procedimenti penali», ha spiegato Garzo in un’intervista al Mattino.
Garzo ha evidenziato le problematiche che stanno rallentando l’introduzione del processo telematico, tra cui:
- difficoltà nel deposito delle liste testi;
- gestione dei documenti durante le udienze;
- assenza di strumenti per espungere atti dai fascicoli;
- problematiche nel flusso di firma per le sentenze collegiali;
- mancanza di cablaggio integrale nelle aule e insufficienza di dotazioni informatiche.
La presidente ha sottolineato che queste criticità devono essere superate per garantire l’operatività della riforma.
Il provvedimento firmato da Garzo consente di prorogare l’uso esclusivo della nuova app al 31 marzo, garantendo nel frattempo la celebrazione dei processi con modalità tradizionali. La presidente auspica che, grazie a correttivi mirati e a un confronto tra i vertici degli uffici e gli operatori, la transizione al processo telematico possa avvenire senza intoppi.
«Se non si superano le attuali criticità, il sistema rischia il fallimento. Stiamo lavorando affinché ciò non accada», ha dichiarato.
Oltre alle sfide tecnologiche, il Tribunale di Napoli deve affrontare problemi cronici legati agli organici. Attualmente mancano oltre 30 giudici e il personale amministrativo presenta carenze significative. «La situazione è allarmante, soprattutto per quanto riguarda cancellieri, commessi e personale ausiliario», ha affermato Garzo.
Sul fronte dell’arretrato, i fascicoli non sono stati ancora smaltiti, ma l’ufficio del processo ha permesso di accelerare le definizioni sia in sede civile che penale, migliorando i tempi e rispettando gli obiettivi del PNRR.
Dopo aver gestito l’emergenza Covid, la presidente Garzo guarda al futuro con ottimismo. «L’emergenza è stata superata grazie alla collaborazione con avvocati, università e associazioni locali. Ora, attraverso protocolli di intesa, puntiamo a favorire il ricorso a misure alternative e a garantire il diritto di difesa e la ragionevole durata del processo, come previsto dalla Costituzione».
La riforma del processo penale telematico rappresenta una sfida complessa, ma necessaria per modernizzare la giustizia e rispondere alle esigenze dei cittadini.