L’Italia deve correre verso la digitalizzazione, cogliendo la sfida del Pnrr, ma al centro dell’ecosistema tecnologico deve rimanere l’uomo, la tutela dei diritti primari e della riservatezza. Si e’ discusso di rapporto tra protezione dei dati e Pnrr, digitalizzazione del Paese, data economy e intelligenza artificiale nel convegno che ha aperto in Campidoglio le celebrazioni per i 25 anni di attivita’ del Garante privacy alla presenza di ex Garanti, costituzionalisti, esperti, esponenti del mondo accademico ed imprenditoriale. Nell’incontro il presidente del Garante, Pasquale Stanzione, ha consegnato le targhe celebrative a tutti i componenti dei precedenti Collegi dell’Autorita’. Ad aprire l’evento un messaggio del presidente Sergio Mattarella. “La dimensione digitale – ha sottolineato – offre a tutti noi straordinarie opportunita’ ma ci pone il dovere di assicurare sempre, nei nuovi contesti, la tutela alla dignita’ della persona e alla sua sfera di riservatezza”. A fare gli onori di casa l’assessore capitolino Tobia Zevi, mentre il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ha affrontato il tema dello sviluppo digitale. “Il Pnrr e’ un’occasione unica per la trasformazione digitale del Paese ed e’ importante che i grandi operatori continuino a guardare all’Italia per installare data center e servizi cloud, contribuendo ad accelerare il progresso – ha spiegato -. Per far questo, una soglia prevedibile e programmatica nell’applicazione delle regole della privacy puo’ facilitare questo importante processo. Lavoriamo assieme per creare un’economia forte, digitale e resiliente”. Le sfide poste dalla rivoluzione tecnologica sono state al centro dei diversi panel. “C’e’ il rischio di un Panopticon digitale, con una pubblica amministrazione che puo’ prevedere tutto – ha affermato Giovanni Pitruzzella, avvocato generale presso la Corte di Giustizia Ue -. Il sistema europeo pone delle barriere al sistema di sorveglianza di massa che si sta sviluppando nei Paesi asiatici. Ma fino a quando possono reggere le barriere? Il ruolo del Garante e’ fondamentale per la tutela di questi diritti”. Il costituzionalista Antonio Baldassarre si e’ soffermato sui rischi per la privacy causati dall’Intelligenza Artificiale, capace di produrre algoritmi in grado di profilare una sorta di “personalita’ artificiale” che puo’ essere usata a vari scopi dalle grandi imprese dei social networks. “Saremo l’avatar di noi stessi nel mondo reale, il corpo fisico dei dati che vivono in rete”, ha affermato la vice presidente del Garante privacy Ginevra Cerrina Feroni, sottolineando che l’uomo deve restare al centro dell’ecosistema tecnologico. “Bisogna ripensare tutto; se non vogliamo che si dissolvano anche tutele e diritti, occorre fondare un nuovo diritto coerente col mondo nuovo, costruire una nuova politica ed una nuova geo-politica per gli spazi informi della Rete”. Riflettendo sul futuro dell’Italia, Cerrina Feroni ha inoltre sottolineato che “la digitalizzazione e’ la parola d’ordine di ogni piano di ripresa e lo e’ concretamente del nostro Pnrr. Come Istituzione siamo chiamati ad un ulteriore sforzo, forse ancora piu’ impegnativo, che e’ quello di accompagnare la ripresa attraverso ogni progetto innovativo che passa attraverso i dati personali dei cittadini, affinche’ questi siano sempre considerati un valore e mai un mero strumento.” “La rivoluzione digitale e’ un fatto sociale totale che ridefinisce mondi e assetti di potere – ha affermato l’ex Presidente del Garante, Antonello Soro -. I nuovi poteri privati, i gestori delle piattaforme, hanno ridisegnato i diritti. Stiamo vivendo la prima guerra ibrida e la protezione dei dati fa parte di questa strategia”.