Dopo IKONE’ alla Fiorentina, e’ la volta di BOGA all’Atalanta. Il mercato di riparazione e’ gia’ aperto, e la Dea di Gianpiero Gasperini ha centrato un obiettivo inseguito a lungo. Cosi’ la ‘finestra’ invernale del mercato entra nel vivo, con la promessa di riassestare le gerarchie del campionato, nonostante gennaio del 2022 non sia ancora cominciato. Saranno molte le trattative, ma quasi tutte all’insegna del risparmio e quindi della caccia ai prestiti o di chi si svincola a giugno (in Serie A sono ben 115) e quindi giocatori per i quali non possono essere fatte richieste esagerate. Ma c’e’ chi preferisce guardare comunque fuori dai confini, ed e’ il caso della Roma, che segue giocatori in scadenza di contratto.
Ecco allora il forte interessamento per GRILLITSCH, 26enne nazionale austriaco e centrocampista in procinto di lasciare l’Hoffenheim: ad amici avrebbe gia’ confidato che sta per trasferirsi “nella capitale italiana”. In realta’ il primo obiettivo del ds giallorosso Thiago Pinto era lo svizzero ZAKARIA, che pero’ sembra aver scelto di passare da un Borussia all’altro, ovvero dal Moenchengladbach al Dortmund. Cosi’ ora per la Roma l’alternativa a Grillitsch e’ un inglese, MAITLAND-NILES dell’Arsenal, il cui nome sarebbe stato fatto da Mourinho. Per l’alternativa a Karsdorp sulla destra si provera’ a prendere uno fra Max AARONS (Norwich), Benjamin HENRICHS (Lipsia) e Marcus PEDERSEN (Feyenoord). Il Napoli ha chiesto KUMBULLA (per i partenopei l’alternativa e’ GATTI del Frosinone, che piace anche alla Juve), REYNOLDS dovrebbe andare all’Hull City (Serie B inglese), mentre MANCINI e ZANIOLO sono stati sondati dal Tottenham, ma avrebbero fatto sapere di voler rimanere a Trigoria, e per questo la societa’ dovrebbe prolungare i loro contatti.
E a proposito di Tottenham, il dirigente degli Spurs Fabio Paratici si e’ fatto avanti con la Juventus, suo ex club, per avere KULUSEVSKI e MCKENNIE, e l’affare puo’ andare in porto se da Londra metteranno sul piatto 70 milioni di euro. Per RAMSEY prende invece corpo l’ipotesi di tornare all’Arsenal. E in entrata? La Juve cerca un attaccante che pero’ dovrebbe essere low cost in attesa di provare il colpo VLAHOVIC nella prossima estate. Un’idea e’ quella di prendere in prestito AUBAMEYANG, in uscita dall’Arsenal dove ha problemi con il tecnico Mikel Arteta. Ma si puo’ fare soltanto se non ci sara’ l’obbligo di riscatto. Per DE LIGT c’e’ il pressing del Barcellona, ma anche in questo caso e’ tutto rimandato alla prossima estate, intanto la dirigenza bianconera dovra’ risolvere la grana dei rinnovi dei contratti di DYBALA e CUADRADO.
A Napoli tiene banco il caso INSIGNE, al quale la societa’ ha offerto un rinnovo quadriennale da 3,5 milioni di euro piu’ bonus mentre la richiesta e’ di 5 milioni a salire. Logico quindi che, al momento, non ci siano le condizioni per arrivare a un accordo. Oltretutto sul ‘simbolo’ del Napoli e’ forte il pressing del Toronto, che vuole una ‘star’ italiana e ad Insigne ha fatto una proposta doppia rispetto a quella del Napoli, ovvero 7 milioni all’anno. Il calciatore ci sta pensando seriamente. Il Genoa sembra rimasto ai tempi di Preziosi, perche’ ci sara’ l’ennesima rivoluzione: via CAICEDO (che, nonostante i problemi fisici, piace all’Inter), GHIGLIONE, SABELLI, EKUBAN e FARES, dentro (almeno cosi’ spera la dirigenza dei liguri) ORSOLINI, IZZO, MIRANCHUK e CASTILLEJO. Piace anche STRAND LARSEN, norvegese che gioca in Olanda nel Groningen. Brutte notizie dall’Argentina per il Milan, che stava lavorando per prendere, in estate, la nuova stella del River Plate, l’attaccante 21enne JULIAN ALVAREZ. Sembra invece che il ragazzo abbia deciso di andare al Bayern Monaco. (ANSA). CLN 26-D
Mentre si attende stasera la sfida tra Jannik Sinner e il russo Daniil Medvedev, Grigor Dimitrov raggiunge il tedesco Alexander Zverev nell’altra semifinale del torneo Atp Masters 1000 di Miami. Sul cemento della Florida il 32enne bulgaro n.12 al mondo è riuscito infatti a eliminare ai quarti il n.2 del ranking, il 20enne spagnolo Carlos Alcaraz: 6-2 6-4 il punteggio finale.
Alla fine la fumata bianca per l’approvazione del piano strategico della Federcalcio è arrivata. Tutti favorevoli, o quasi, al nuovo pacchetto di norme economico-finanziarie che prevederanno obblighi più stringenti per i club. Perché a una Serie A che si inserisce tra i “sì”, c’è anche una Serie B che si astiene. “Un’astensione costruttiva”, l’ha definita il presidente della cadetteria, Mauro Balata. Una decisione che non sI spiega il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
“Abbiamo ricevuto richieste di riforme, le facciamo, condividiamo i principi e poi ci si astiene…”, la replica del n.1 della Federcalcio. La B, intanto, dal canto suo solleva le criticità nella differenziazione di norme che il piano strategico adotta tra Serie A e B, mentre dalla Federcalcio continuano a ribadire come non vi sia alcuna disparità perché storicamente si sono sempre usati criteri differenti tra le due massime leghe. Nel pacchetto di principi e parametri economici deliberati oggi, infatti, gli indicatori di liquidità, indebitamento e del costo del lavoro allargato saranno ammissivi per la Serie B e C, mentre per la A la si è optato per un allineamento verso la disciplina Uefa. A questo la Figc, da piano strategico, ha aggiunto un’architettura di maggiori controlli durante l’anno per garantire una gestione sostenibile dei club con sanzioni (ancora da definire) previste nell’arco della stagione in caso di violazioni. Un risultato che Gravina definisce “un successo nell’ottica del risanamento economico-finanziario del calcio italiano”, parlando di “impegno mantenuto”.
Come detto a favore è stato anche il parere della Serie A che fa sapere come il suo voto sia stato mosso da un fattore di coerenza con le proposte portate alla Federcalcio sul tema delle norme economico-finanziarie e per senso di dovere istituzionale. Non arretra, però, sul tema di una richiesta di maggiore autonomia e l’aspettativa, ora, è che quando presenterà il progetto alla Figc ci sia condivisione. “Proseguiremo questo percorso e ci aspettiamo l’entusiasmo di tutti nel riceverlo e vederlo perché una Lega più forte avvantaggia tutto il calcio italiano”, ha sottolineato il presidente della Serie A, Lorenzo Casini.
In posizione d’attesa Gravina che aspetta di conoscere i contorni della richiesta nonostante definisca il percorso che la A vuole intraprendere “molto complesso”. “Saremmo felici di conoscere i contorni di questa autonomia – ha detto il presidente della Figc – Certo, il modello Premier tanto decantato non mi sembra che calzi sulle aspettative della Serie A ma probabilmente ci sfugge qualcosa. In consiglio federale ho detto che non c’è contrasto, nessuna contrapposizione”. A fare da sfondo il caso Acerbi-Jesus con Gravina “umanamente vicino” ai due calciatori, “ma quando vedrò Francesco lo abbraccerò”. “I verdetti della giustizia vanno accettati – conclude – e noi crediamo ad Acerbi perché chi indossa la maglia azzurra ha certi valori”.
Filippo Volandri, capitano di Davis azzurro, ha telefonato a Raul Brancaccio per esprimergli la vicinanza personale e di tutto il tennis italiano, in qualita’ di direttore del settore tecnico maschile della Federtennis. Ieri il giocatore napoletano aveva denunciato il tifo contro del pubblico di casa per scommesse live, nell’incontro perso al Napoli Cup Atp Challenger 125.
Il fenomeno, si sottolinea dalla federazione, è noto da tempo: il caso di scommettitori che ‘interferiscono’ col tifo sui giocatori per indirizzare le loro puntate non si è verificato solo a Napoli, e a Napoli non solo contro Brancaccio. Per questo il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha sentito il presidente del tennis club di Napoli, Riccardo Villari, e l’Atp per attivare tutte le misure in grado arginare questi casi.
In particolare l’Atp attiva la sua task force dedicata, in caso di palese presenza di scommettitori live sugli spalti: il tennis club napoletano ha invece già contattato le forze dell’ordine per eventuali interventi, che in caso il “tifo” superino i limiti possono spettare anche all’arbitro e al supervisor del torneo, per fermare comportamenti considerati “intollerabili”