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Cronache

Precipita dal decimo piano, muore bambino a Roma

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Un volo di diversi metri prima di finire sull’asfalto. Tragedia nel pomeriggio alla periferia della capitale. Un bambino di 12 anni è precipitato da una finestra al decimo piano di un palazzo di via Igino Giordani al Collatino. L’allarme è scattato intorno alle 17. Diverse le chiamate arrivate al Numero di emergenza 112. Sul posto il personale del 118 e la polizia che indaga sulla vicenda. I sanitari hanno cercato di rianimare il bimbo, poi la corsa disperata all’ospedale pediatrico Bambino Gesù dove il dodicenne è arrivato in condizioni disperate. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare. E ora la polizia indaga per far luce sull’accaduto. A quanto ricostruito, il dodicenne si trovava in casa con la babysitter ed è precipitato dalla finestra della sua cameretta finendo in un parchetto interno.

Gli investigatori sono al lavoro per stabilire come abbia fatto a cadere giù: se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario. Dolore e sgomento tra chi conosceva Valerio, un ragazzino sorridente e gentile che divideva le giornate tra la scuola e la passione per il calcio. Tanti gli scatti di viaggi e momenti felici con i genitori e la sorellina condivisi sui social dalla mamma del bambino. “Ero appena uscito dalla palestra e stavo percorrendo il parco che costeggia le ‘torri’ di via Igino Giordani quando ho sentito le urla – racconta Fabio – C’era il papà che gridava ‘Valerio, Valerio’. Stava rientrando a casa in quel momento e ha trovato il figlio per terra. Ho capito subito che era successo qualcosa di grave e mi sono avvicinato. Con altri abitanti del quartiere rimasti lì fino all’arrivo dell’ambulanza”. I genitori di Valerio si trovano ora all’ospedale Bambino Gesù. Sono sotto shock. Nelle prossime ore, appena sarà possibile, gli investigatori li ascolteranno per poter acquisire elementi utili a fare luce sulla vicenda. La dinamica dell’accaduto resta tutta da chiarire. Resta soprattutto lo strazio della famiglia e degli amici del 12enne. Una morte troppo precoce, un dramma impossibile da accettare.

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Cronache

Avvocato Pittelli resta libero, respinta istanza Dda Catanzaro

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Rimane in libertà l’avvocato Giancarlo Pittelli, ex parlamentare, condannato dal Tribunale di Vibo Valentia a 11 anni di reclusione nell’ambito del processo Rinascita Scott. La seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro ha infatti rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei suoi confronti avanzata dalla Dda del capoluogo calabrese. Tra le ragioni che hanno portato il collegio a non accogliere la richiesta vi è il fatto che a Pittelli è stato ritenuto concorrente esterno del sodalizio di ‘ndrangheta orbitante intorno alla famiglia Mancuso fino a dicembre 2019 e ‘non vi sono elementi da cui desumere la permanenza, ad oggi, da parte di Pittelli’ e di un concreto, specifico consapevole e volontario contributo alla consorteria. Nell’ordinanza si specifica che quella che difetta è la prova di una attuale, perdurante pericolosità sociale di Pittelli – difeso dal professore Franco Carlo Coppi e dagli avvocati Guido Contestabile, Sergio Rotundo, Giandomenico Caiazza e Francesco Gambardella – nel suo ruolo di concorrente esterno.

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Fieg, destinare a giornali quota risorse per cinema e spettacolo

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“Riteniamo sia da superare la periodicità degli interventi di sostegno e potenziamento delle pagine culturali dei quotidiani con un’integrazione della norma che renda strutturale la previsione degli interventi per gli anni successivi al 2025” e che si debba “destinare una percentuale minima, di almeno il 2%, delle risorse destinate annualmente al sostegno del cinema degli spettacoli dal vivo per ampliare l’offerta culturale dei quotidiani, così da assicurare la necessaria copertura informativa al complesso dell’attività di cinema, spettacoli e cultura”. Lo ha detto il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, intervenendo in Commissione Cultura della Camera dove sono in corso le audizioni sul decreto Cultura. Riffeser ha comunque giudicato il decreto “un primo provvedimento sperimentale che può sicuramente dare un contributo al settore molto in difficoltà com’è quello della carta stampata e che ha indotto molti editori a ridurre foliazioni e contenuti”.

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Cronache

Madre Trentini: Alberto una pedina, è ostaggio di Caracas

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“Siamo molto provati. Non sento mio figlio da due mesi, da quando lo hanno portato via. Lui ora è ostaggio di quel Paese, ma è solo una pedina. Bisogna forzare il silenzio su questa vicenda, forse l’interrogazione parlamentare ha cominciato a smuovere le coscienze”. Così al telefono con la madre di Alberto Trentini, Armanda. Il cooperante italiano è stato arrestato in Venezuela lo scorso 15 novembre e da allora non si hanno più notizie.

“Dal 15 novembre scorso, quando Alberto è partito, siamo nel silenzio. Sessanta giorni, e sessanta notti, senza avere una notizia, io e mio marito siamo nell’angoscia”, continua la madre di Alberto Trentini. “Mio figlio – spiega – era solito durante ogni sua missione mandarci un messaggio e la localizzazione del luogo in cui arrivava. Questa volta non abbiamo saputo niente. E’ un figlio speciale, siamo disperati. E’ speciale per tutto quello che ha fatto in questi anni, aiutando gli altri. Mi diceva sempre che la più grande soddisfazione era vedere il sorriso delle persone che aiutava, gente, i caminantes in fuga dal Venezuela che arrivavano da loro con le scarpe sbriciolate”.

 

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