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Porto battuto e poker servito, la Lazio vede gli ottavi

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Il poker è servito. La Lazio fa quattro su quattro battendo il Porto e prenota un posto negli ottavi di Europa League. Al fischio finale i biancocelesti possono sorridere non solo per la rete di Pedro, ancora una volta uomo della provvidenza a tempo quasi scaduto per un 2-1 che vanifica il pari di Eustaquio arrivato dopo il vantaggio firmato Romagnoli, ma anche per aver mantenuto il primo posto in classifica, unica a punteggio pieno dopo quattro giornate. Il match è equilibrato da subito, nessuna delle due pensa a difendersi e a beneficiarne è lo spettacolo. La prima emozione la regala Castellanos andando in gol con un destro sul palo lungo, ma scattando da una posizione di fuorigioco.

La Lazio non riesce a sfondare, Guendouzi prima e Vecino poi ci provano da fuori, senza successo. Ma il Porto non sta a guardare rendendosi pericoloso soprattutto in contropiede prendendo spesso la Lazio alle spalle. E sono proprio i lusitani ad andare più vicini al gol quando Fabio Vieira, poco dopo la mezz’ora di gioco, trova il sinistro a giro che supera Mandas ma si infrange sul palo, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto il popolo biancoceleste. Smaltita la paura la Lazio torna a spingere trovando il gol quando ormai tutto l’Olimpico era pronto a prendersi un quarto d’ora di tregua.

La rete arriva su calcio d’angolo con Castellanos che fa da sponda e Romagnoli che insacca facendo baciare la traversa al pallone prima di gonfiare la rete. Nessun cambio all’intervallo, la ripresa si apre con il Porto a cercare il pareggio e la Lazio a difendere il risultato senza correre grandi pericoli fino al 20° del secondo tempo quando Galeno scappa sulla fascia e crossa arretrato per l’accorrente Eustaquio che, di piatto, batte Mandas per il gol del pari. La rete sblocca la ripresa, Vecino sfiora di testa il raddoppio immediato, Baroni prova a vincerla inserendo Dia e Isaksen in avanti, ma l’uomo giusto al momento giusto è ancora una volta Pedro con l’ex Barcellona che si fa trovare in area sul cross di Isaksen beffando Diogo Costa e facendo volare i biancocelesti a tempo praticamente scaduto.

Un successo, quello laziale, che permette agli uomini di Baroni di conservare il primato – unica squadra a collezionare solo vittorie in questa Europa League – e al tecnico di fare poker nelle prime quattro gare, impresa riuscita solo a Inzaghi prima di lui. Oltre che a mettere un piede e mezzo agli ottavi di finale senza passare per i playoff con la possibilità già concreta di prenotare il turno ad eliminazione diretta quando all’Olimpico, nella prossima giornata, arriveranno i bulgari del Ludogorets.

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L’Udinese risorge a Monza, 2-1 e nono posto

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L’Udinese vince a Monza e, dopo oltre un mese e mezzo, torna al successo conquistano il non posto in classifica. A decidere la sfida dell’U-Power Stadium sono Lorenzo Lucca e Jaka Bijol con due reti intervallate dal momentaneo pareggio di Georgios Kyriakopoulos. Il 2-1 finale per gli ospiti mette ancora più in difficoltà la squadra di Alessandro Nesta che resta inchiodata al penultimo posto. Dopo i pareggi contro Torino e Como, arriva l’ennesimo stop di questo campionato per il Monza, unica squadra insieme al Genoa a non aver ancora vinto in casa in questa stagione.

Chi invece può sorridere è Kosta Runjaić che allontana così le paure di una squadra in crisi e, dopo aver trovato 1 solo punto nelle ultime cinque uscite, torna da Monza con il bottino pieno. I padroni di casa tentano un approccio aggressivo alla gara ma l’Udinese non perdona proprio alla prima occasione in cui si presenta nell’area di rigore dei brianzoli: Lucca sfrutta i suoi centimetri e di testa al 5′ porta in vantaggio i bianconeri.

È un inizio in salita per gli uomini di Nesta che, assorbito il colpo, provano nuovamente a fare la gara nella metà campo avversaria, con un possesso palla avvolgente e diversi tentativi dalla distanza di fronte alla solidità difensiva dell’Udinese. A servire l’involontario assist per far breccia nel muro bianconero è il cambio di modulo dei friulani a inizio ripresa: Runjaic passa alla difesa a 3 e i suoi uomini si trovano impreparati a reggere l’urto dei padroni di casa, che dopo appena due minuti sfondano in area di rigore e trovano l’1-1 con Kyriakopoulos.

La partita si infiamma e regala più emozioni: il Monza sfiora il vantaggio, ma subisce in contropiede il gol del sorpasso ospite, firmato da Bijol. Questa volta il colpo è più duro da digerire, Nesta prova allora a mettere la sua squadra a trazione anteriore, ma le speranze di risollevare l’ennesima serata storta si infrangono sulla traversa colpita da Dany Mota. Cinque minuti di recupero non bastano ai brianzoli per raggiungere il pareggio. L’Udinese sale a 20 punti mentre per il Monza la classifica inizia a farsi più buia: 10 punti, uno solo in più del Venezia fanalino di coda e due in meno di Como e Verona.

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Baseball: Juan Soto ai Mets, 15 anni per 765 milioni di dollari

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La superstar del baseball dominicano Juan Soto ha accettato di unirsi ai New York Mets con un contratto record della durata di 15 anni ed un compenso di 765 milioni di dollari. Sia ESPN che il sito web ufficiale della Major League Baseball hanno riportato la notizia. E’ il contratto più ricco nella storia dello sport professionistico nordamericano. Eclissa quello da 700 milioni di dollari in 10 anni che i Los Angeles Dodgers hanno firmato con la star giapponese Shohei Ohtani l’anno scorso. Secondo ESPN il contratto di Soto con i Mets potrebbe in realtà valere più di 800 milioni, bonus compresi. Soto, nativo di Santo Domingo, segna un momento cruciale per la franchigia del Queens, che, accarezzato nella scorsa stagione il sogno di tornare alla World Series per la prima volta dal 2015, punta adesso a costruire una squadra in grado di contendere il titolo per le prossime stagioni.

Soto, 26 anni compiuti lo scorso 25 ottobre, è un battitore di straordinarie abilità e intelligenza. Dopo aver debuttato a 19 anni e 207 giorni il 20 maggio del 2018 con i Washington Nationals, Soto ha vinto 5 Silver Slugger Award, un titolo di battuta (nel 2020), e per 4 volte ha ricevuto la convocazione per l’All-Star Game. Nel 2019 ha vinto, da protagonista, una World Series con i Washington Nationals e, tra 2021 e 2024, è finito per due volte nella top-3 MVP, della National League prima e dell’American League poi. Nella stagione appena conclusa è stato determinante nel primo titolo in 15 anni conquistato dai New York Yankees (il pennant American League), piegando i Cleveland Guardians a suon di fuoricampo (3 in cinque partite), l’ultimo dei quali determinante nella decisiva gara cinque.

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Fumata grigia in Lega Serie A, 13 voti per Simonelli

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Fumata grigia per il nuovo presidente della Lega Serie A. Nella prima votazione in assemblea infatti il candidato Ezio Simonelli (foto imagoeconomica in evidenza) ha ottenuto 13 voti, rispetto ai 14 necessari da statuto come quorum per l’elezione. Tra le altre, sei sono state le schede bianche e un voto è andato a Mario Draghi. Non ci sarà tuttavia una seconda votazione nella giornata di oggi da parte dei club: il tema dell’elezione del nuovo presidente sarà quindi oggetto di una nuova assemblea, che deve essere però ancora convocata.

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