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Ambiente

Ponte sullo Stretto, ok della Valutazione ambientale ma il Quirinale blocca norma antimafia del decreto Infrastrutture

La Presidenza della Repubblica chiede lo stralcio della norma sui controlli centralizzati. Intanto arriva il via libera ambientale al progetto.

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Passo avanti sul fronte tecnico, ma stop sul piano normativo. Il decreto Infrastrutture, approvato lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, è stato modificato su richiesta del Quirinale, che ha chiesto di eliminare una norma pensata per rafforzare i controlli antimafia legati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

La misura, fortemente voluta dal ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini e dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, prevedeva il trasferimento delle competenze di controllo alla struttura centralizzata per la prevenzione antimafia del Viminale, sulla falsariga del modello già in uso per Milano-Cortina 2026 e per le zone terremotate.

«Volevamo centralizzare i controlli come segno concreto dell’impegno sulla prevenzione delle infiltrazioni criminali», aveva spiegato Piantedosi.

Tuttavia, secondo la Presidenza della Repubblica, non sussistevano i presupposti d’urgenza che giustificassero l’inserimento della norma nel decreto, chiedendone la rimozione prima dell’uscita del testo da Palazzo Chigi. Una decisione che ha sorpreso la Lega, che non esclude di riproporre la misura tramite un emendamento nei prossimi passaggi parlamentari.

Il progetto del Ponte riceve l’ok ambientale

Nel frattempo, il progetto del Ponte sullo Stretto ha segnato un passo avanti importante con il via libera della Commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente alla Valutazione di impatto ambientale (VIA). Dopo mesi di richieste e approfondimenti, la documentazione potrà ora essere trasmessa alla Presidenza del Consiglio, dove il progetto attende il timbro finale del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile).

L’iter non si ferma qui: il governo dovrà trasmettere un’informativa alla Commissione Europea, tappa necessaria prima della delibera conclusiva.

Salvini: «Un passo fondamentale». Morelli: «Chiudiamo in due settimane»

Il vicepremier Salvini ha commentato con entusiasmo la notizia:

«È un altro passo fondamentale verso un’opera che unisce e sviluppa».

A fare il punto sulle prossime tappe è Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipess:

«Siamo in costante contatto con le amministrazioni competenti. Appena arriverà la proposta di delibera dal Mit, confidiamo di chiudere l’intero percorso entro due settimane, con il via libera definitivo del Cipess».

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Inizia lunga ondata di caldo africano, 35-38 gradi su tante città

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Inizia la lunga ondata di caldo africano: 35-38°C su tante città Roma, domenica 22 giugno 2025 Dopo gli ultimi e forti temporali che hanno colpito parte delle nostre regioni, lo scenario meteorologico sul nostro Paese è destinato a cambiare; l’anticiclone africano scalpita sempre più e, nel corso della prossima settimana, tornerà a imporsi con prepotenza con il suo carico di caldo rovente. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’arrivo di una nuova fase meteo climatica anomala che avrà delle conseguenze dirette su buona parte del bacino del Mediterraneo con temperature ben oltre le medie attese in questo periodo.

La causa di questa impennata dei valori termici va ricercata nella zona da cui partiranno le masse d’aria: l’arroventato deserto del Sahara (zone interne di Marocco, Algeria e Tunisia) già in questi giorni registra temperature con punte di 46-48°C. Il clima della zona tra il Tropico del Cancro e i 37° di latitudine Nord (la fascia più settentrionale dell’Africa) prende il nome di ‘clima subtropicale’: per questo motivo si parla di ondata di caldo dalle caratteristiche subtropicali. Da Domenica 22 giugno questa bolla calda si espanderà verso il bacino del Mediterraneo e l’Europa provocando, oltre ad una maggior stabilità atmosferica con tanto sole, anche un deciso aumento delle temperature.

Queste condizioni ci terranno compagnia anche nel corso della prossima settimana quando il caldo anomalo si farà sentire in particolare sulle pianure del Nord e sulle regioni tirreniche dove i valori termici si porteranno diffusamente oltre i 34-36°C durante le ore pomeridiane. In Sardegna, Puglia e Basilicata si potranno toccare punte massime fino a 42°C.

Le ondate di caldo, un tempo considerate eccezionali, oggi si presentano con cadenza settimanale e colpiscono con maggiore intensità e durata: un recente studio de iLMeteo.it ha confermato che la stagione estiva dura ormai 4 o 5 mesi con afa e caldo a tratti insopportabile, dal sapore più tropicale che europeo. Negli anni ’70-’80 in molte aree d’Italia si contavano 10-15 giorni di ‘caldo intenso’ all’anno, cioè giornate con Temperatura Percepita >=32°C (combinazione di temperatura dell’aria, velocità del vento e umidità) e/o con Temperatura >=35°C. Oggi, in media, se ne contano 35-40 o più, con punte superiori in aree urbane e nelle regioni del Centro Sud o della Pianura Padana.

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Premio Demetra 2025, svelati i finalisti del riconoscimento dedicato alla cultura ecologica

Svelati i 17 finalisti della quinta edizione del Premio Demetra. La cerimonia di premiazione si terrà a Rio nell’Elba il 18 luglio durante l’Elba Book Festival.

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Sono stati annunciati i finalisti della quinta edizione del Premio Demetra, il riconoscimento nazionale promosso da Comieco e dedicato a opere che affrontano i temi dell’ecologia, del cambiamento climatico, della transizione ecologica e dell’innovazione ambientale. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 18 luglio a Rio nell’Elba, nell’ambito dell’Elba Book Festival.

Un laboratorio culturale per il futuro sostenibile

Il Premio Demetra non è solo un concorso, ma anche un laboratorio che attraverso i libri osserva e racconta le trasformazioni ambientali, sociali e culturali del presente. Una riflessione che va oltre l’ambiente, toccando le relazioni tra ecosistemi, tecnologia e comunità umane.

Quest’anno, su un centinaio di opere in concorso, 17 sono state selezionate come finaliste, suddivise in cinque sezioni: Saggistica, Saggistica straniera tradotta, Narrativa, Libri per ragazzi, e Graphic novel italiana e tradotta.

Le giurie coinvolte

Il premio si distingue per la partecipazione di giurie originali e trasversali: gli studenti dell’ITCG Cerboni di Portoferraio per la sezione ragazzi, i detenuti della Casa di Reclusione di Porto Azzurro per le graphic novel, e il circolo di lettura Tisana letteraria dell’Isola d’Elba per la narrativa. Un segno tangibile dell’impegno del Premio a creare ponti tra generazioni, mondi e linguaggi.

I finalisti del Premio Demetra 2025

Saggistica

  • Giulio Betti, Ha sempre fatto caldo! (Aboca)

  • Luigi Ciotti, Mirta Da Pra, Dalla transizione alla conversione ecologica (La Via Libera)

  • Giulio Ferroni, Natura vicina e lontana (La nave di Teseo)

  • Massimo Lapucci, Stefano Lucchini, Ritrovare l’umano (Baldini+Castoldi)

Saggistica straniera tradotta

  • Kristoffer Hatteland Endresen, Un po’ come noi (Codice Edizioni)

  • Adriana Petryna, Lavoro d’orizzonte (DeriveApprodi)

  • John Vaillant, L’età del fuoco (Iperborea)

Narrativa

  • Patrizia Carrano, Il cuore infranto della quercia (Aboca)

  • Piero Malenotti, Per l’ultima goccia (Sensibili alle foglie)

  • Beatrice Peruffo, Segreti di ghiaccio (LINEA Edizioni)

Libri per ragazzi

  • Paolina Baruchello, Jeanne (Sinnos)

  • Stefano Mancuso, Philip Giordano, Il favoloso viaggio delle piante (Aboca)

  • Walter Obert, Animali (Sabìr Editore)

  • Cinzia Scaffidi et al., Ecoscuola (Arcari Editore)

Graphic novel italiana e tradotta

  • Alice Berti, Un poema per le piccole cose (Bao Publishing)

  • Andrea Ferraris, Temporale (Oblomov Edizioni)

  • Roberto Grossi, La grande rimozione (Coconino)

Un premio che racconta il nostro tempo

Ogni vincitore riceverà un premio in denaro di 2.000 euro. La giuria è presieduta da Ermete Realacci e coordinata da Alice Zappa per Comieco. Il Premio è realizzato con il sostegno di Seda International Packaging Group, ESA Ambiente, UniCoop Tirreno, Fondazione Symbola, con il patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e del Comune di Rio.

(Le foto d’archivio sono fornite dall’organizzazione del premio Demetra) 

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Ambiente

La “sporca dozzina” 2025: spinaci, fragole e cavolo riccio tra i più contaminati da pesticidi negli Stati Uniti

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Per il 2025, l’Environmental Working Group (EWG) ha aggiornato la classifica dei dodici prodotti ortofrutticoli più contaminati da pesticidi negli Stati Uniti. Nella cosiddetta “sporca dozzina”, entrano per la prima volta patate e more, mentre in testa alla classifica restano gli spinaci, seguiti da fragole e cavolo riccio.

L’elenco completo comprende:

  • Spinaci
  • Fragole
  • Cavolo riccio
  • Uva
  • Pesche
  • Ciliegie
  • Pere
  • Mele
  • Pesche-noci
  • Mirtilli
  • Patate
  • Peperoni

Identificati oltre 50 pesticidi nei prodotti testati

Secondo l’EWG, nei campioni analizzati sono stati rilevati oltre 50 diversi tipi di pesticidi. Il vice direttore scientifico Alexis Temkin ha spiegato che il rapporto non intende scoraggiare il consumo di frutta e verdura, ma promuovere l’acquisto di prodotti biologici quando possibile.

Temkin ha sottolineato che “molti studi hanno dimostrato che passando a una dieta biologica si riducono significativamente i residui chimici presenti nelle urine”.

I 15 prodotti ortofrutticoli più “puliti”

Nel rapporto 2025 viene indicata anche la lista dei quindici prodotti meno contaminati da pesticidi. In testa c’è l’ananas, seguito da mais, avocado e papaya. Completano la lista: piselli, cipolla, asparagi, cavolo, cavolo cappuccio, carote, funghi, mango, kiwi e anguria.

Questa classifica intende aiutare i consumatori a fare scelte più sicure in assenza di disponibilità di prodotti biologici.

Le critiche dell’industria agroalimentare

Come ogni anno, il rapporto è stato criticato dalla Alliance for Food and Farming, secondo cui “la libertà di scelta dei consumatori non dovrebbe essere influenzata da liste che possono generare allarmismo”. La direttrice Teresa Thorne ha ribadito che tutti i prodotti immessi sul mercato rispettano i limiti di sicurezza fissati per legge.

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