Collegati con noi

Cronache

Ponte di Genova, ecco le tappe della ricostruzione

Pubblicato

del

Con il varo dell’ultima campata, che avverrà domani, si conclude la costruzione del nuovo viadotto autostradale di Genova nella sua parte di acciaio, poi il ponte sarà ‘vestito’. Il traguardo arriva a 620 giorno dal crollo del 14 agosto 2018 che ha causato 43 morti e 566 sfollati. Ufficialmente il cantiere del Ponte di Genova e’ stato aperto con la dichiarazione di agibilita’ e il via ai lavori il 22 marzo 2019. Il 15 aprile e’ stato posto il primo palo di fondazione di una pila. Il 25 giugno alla presenza del ministro per le infrastrutture Danilo Toninelli viene effettuata la prima gettata di cemento per la fondazione della pila 9: ne sono previste 18. L’ 1 ottobre sale la prima campata d’acciaio tra le pile 5 e 6: una cerimonia alla quale ha assistito il premier Giuseppe Conte accompagnato dal ministro per le infrastrutture Paola De Micheli.

Il progetto che l’architetto Renzo Piano ha donato alla citta’ ne conta 19: tre da 100 metri e le altre da 50. Alla fine, con i conci, il ponte sara’ lungo 1067 metri. Un incendio, sulla sommita’ della pila 13, il 31 dicembre , non blocca il cantiere che ‘non si ferma mai’. E’ il modello voluto dalla struttura commissariale guidata dal sindaco Marco Bucci e dal consorzio PerGenova, che avvia in contemporanea 20 lavorazioni diverse. L’Italia entra in lockdown per la pandemia di Covid il 9 marzo, ma il cantiere non si ferma perche’ e’ “strategico”. Il 10 marzo 2020 sale la maxicampata sul Polcevera che va di fatto a sostituire quella crollata il 14 agosto 2019. Il 20 marzo sale la seconda campata da 100 metri con un’operazione delicatissima. Il grande impalcato, trasportato con i supercarrelli vicino alla ferrovia, ha di fatto ‘scavalcvato’ i binari ‘salendo’ su un gradino alto 5 metri. Operazione conclusa con successo: il varo si e’ concluso il giorno dopo. Il 27 marzo viene trovato positivo al Coronavirus un operaio, con lui finiscono in isolamento altre 49 persone. Ma ancora una volta i lavori non si fermano: viene perfezionato il piano di sicurezza. Complessivamente il consorzio PerGenova (Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo) ha portato in cantiere circa 600 persone, fino a mille nei periodi di picco per oltre 60 mila ore lavorate. 50 i trasporti eccezionali, 17.500 le tonnellate di acciaio lavorate.

Advertisement

Cronache

È annegato il bimbo di 4 anni scomparso, trovato corpo nel fiume

Pubblicato

del

È morto annegato nel fiume Adigetto il bambino di 4 anni del quale si erano perse le tracce nel pomeriggio di ieri, a Villanova del Ghebbo (Rovigo). I vigili del fuoco, che hanno proseguito nelle ricerche anche dopo l’arrivo del buio, hanno individuato il corpicino poco prima della mezzanotte, mentre in gommone compivano l’ennesima perlustrazione del tratto di fiume. Il piccolo era in galleggio a circa 700 metri dal punto in stava giocando sulla riva quado è scomparso. Ancora da accertare la dinamica della tragedia.

Continua a leggere

Cronache

Ordigno esplode sull’auto dell’ufficiale della Finanza, militare salvo per miracolo a Bacoli

Pubblicato

del

Dai primi rilievi degli artificieri sembrerebbe che ignoti avessero collocato un ordigno sull’auto privata, una Lancia, di un ufficiale della Guardia di Finanza esplosa – causando, per fortuna, solo danni alla vettura – ieri sera a Bacoli, in provincia di Napoli. Il finanziere è uscito illeso dalla deflagrazione e, secondo quanto si apprende, utilizzava raramente quell’automobile. Giovane, 35 anni, emiliano di nascita, residente da tempo per ragioni di lavoro a Bellavista, viene descritto come un brillante ufficiale in servizio alla Caserma Zanzur di Napoli. Nella sua attività investigativa si concentrava esclusivamente di verifiche e non di indagini sulla criminalità organizzata. È il comandante della sezione “Accise sugli oli minerali”. Significa che nel suo lavoro ha a che fare purtroppo spesso con evasioni milionarie. Accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri di Pozzuoli e di Napoli, coadiuvati dalle fiamme gialle e anche dagli artificieri, per fare luce sul movente del grave gesto che, al momento, non appare collegato all’attività inquirente dell’ufficiale. Insomma una situazione molto pesante perchè se l’uomo delle Fiamme Gialle non fosse stato lesto dall’uscire in tempo dall’auto, oggi saremmo qui a parlare di un omicidio con modalità spettacolari, un una località tra le più tranquille della Campania, nel giorno in cui si celebravano le vittime della mafia.

Continua a leggere

Cronache

Superbonus, maxi truffa miliardaria: indagati tra Avellino, Salerno, Milano, Torino e altre città

Pubblicato

del

Una rete di truffatori che, utilizzando prevalentemente prestanome, tra cui senza fissa dimora, percettori di reddito di cittadinanza, persone decedute o con precedenti penali, aveva creato un numero imprecisato di imprese inesistenti per riscuotere crediti di imposta fittizi per “Ecobonus” e “Bonus Facciate” per 1,7 miliardi di euro. A fare luce sulla truffa è stata la Guardia di Finanza di Avellino e di Napoli, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Avellino. Si tratta del sequestro di crediti d’imposta più alto di sempre e che ha portato a perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara nei confronti di 21 indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato. “Non si può parlare di imprenditori, dato che le società esistevano soltanto sulla carta e in qualche caso erano da tempo non operative”, sottolinea il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, Salvatore Minale, che insieme alle Fiamme Gialle di Napoli, ha disarticolato l’organizzazione che nel corso degli ultimi mesi e su base quotidiana ha inviato alla Agenzia delle Entrate un elevatissimo numero di comunicazioni di cessione del credito di imposta. Nei confronti degli indagati si ipotizzano i reati di associazione a delinquere, truffa, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Gli investigatori escludono il loro collegamento con organizzazioni criminali, ma evidenziano la rodata ‘specializzazione’ raggiunta dagli indagati: in molti casi, le particelle catastali corrispondevano ad immobili inesistenti e a turno, gli stessi soggetti si scambiavano i ruoli di cedenti e cessionario dei crediti. Ad innescare l’indagine è stata un’analisi di rischio del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate. Sono state inoltrate istanze anche per immobili inesistenti, senza fatture oppure riportanti importi “incoerenti”. In duemila casi, è stato accertato, i lavori si sarebbero dovuti realizzare addirittura in comuni inesistenti. I lavori dichiarati per i quali sono stati inoltrate richieste di bonus avrebbero avuto un costo di circa 2,8 miliardi di euro. I sequestri eseguiti oggi – uno preventivo emesso dal gip e un altro d’urgenza della Procura di Avellino – hanno di fatto impedito che i crediti possano essere utilizzati in compensazione o monetizzati presso gli intermediari finanziari. In corso anche indagini per verificare la posizione di una persona, residente in Irpinia ma non indagata, finita nell’operazione portata a termine stamattina dalla Guardia di Finanza di Asti che in diverse regioni, per gli stessi reati, ha portato al sequestro di 1,5 miliardi e all’emissione di un’ordinanze di custodia cautelare per dieci persone.

Gli sviluppi delle indagini hanno permesso di accertare un ammontare di crediti fittizi per circa 1,7 miliardi di euro, parte dei quali usati in compensazione.

Gli interventi edilizi dai quali sarebbero sorti i crediti (per un importo complessivo di lavori dichiarati di circa 2,8 miliardi di euro) erano riferibili a immobili inesistenti, con indicazione nelle comunicazioni di cessione, in oltre 2.000 casi, di comuni anch’essi inesistenti.

Contestualmente al sequestro sono in corso perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara nei confronti di 21 soggetti indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto