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Poker del Napoli a Varsavia, a segno anche Mertens con dedica a mamma Kat

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Due calci di rigore di Zielinski e Mertens e i sigilli di Lozano e Ounas bastano al Napoli per vincere in rimonta 4-1 in casa del Legia e sorpassare la formazione polacca al primo posto del gruppo C di Europa League. Senza Osimhen, Insigne e Fabian Ruiz, l’allenatore di Certaldo e’ costretto a stravolgere l’undici titolare: spazio a Demme, Juan Jesus, Elmas e Petagna al centro dell’attacco. Dopo dieci minuti, il Legia e’ gia’ in vantaggio: Mladenovic penetra in area e serve Emreli che controlla e batte Meret.

E’ il sesto gol incassato in Europa e il Napoli non ne subiva tanti in una fase a gironi dalla stagione 2017-18 in Champions League. La risposta azzurra e’ affidata alle invenzioni di Zielinski che al 17′ colpisce la traversa e spaventa per la prima volta Miszta. L’estremo difensore risponde presente al 19′ sul colpo di testa di Anguissa e al 25′ sulla conclusione a botta sicura di Elmas dopo una sponda di petto di Petagna.

Nella ripresa il primo squillo e’ del Legia: Ribeiro da fuori area colpisce il palo, poi Emreli non inquadra la porta sulla respinta. Serve un episodio al Napoli e l’episodio arriva al 50′: Zielinski guadagna un rigore per fallo di Josue’ e lo trasforma dagli undici metri. Solo sette giocatori in panchina a disposizione di Spalletti che effettua la prima sostituzione al 65′: fuori Elmas, dentro Politano. Otto minuti dopo fuori Zielinski, dentro Mertens. L’ultima mezz’ora di gioco e’ un monologo del Napoli che palleggia nella meta’ campo dei polacchi.

Le occasioni latitano, le ingenuita’ del Legia no. Soprattutto quelle di Josue’ che al 74′ commette il secondo fallo da rigore, stavolta su Politano. Il rigore del 2-1 e’ di Mertens che col cucchiaio sigla il primo gol stagionale. La rete della tranquillita’ e’ invece di Lozano che al 79′ appoggia in rete ma grande merito e’ di Petagna che serve al compagno il piu’ facile dei palloni da gestire per il 3-1. La nota finale e’ di Ounas: pallonetto col sinistro su un avversario e destro al volo che vale il poker definitivo.

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Sinner tifoso eccellente spinge l’Italia, Olanda battuta

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Forse ispirati dal sostegno del tifoso eccellente Jannik Sinner, che la sera prima, a cena, aveva anche tenuto un discorso alla squadra, a Bologna Matteo Berrettini e Flavio Cobolli non hanno tradito le attese, e battendo rispettivamente Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor hanno regalato all’Italia il successo sull’Olanda e anche la certezza del primato nel girone che ha dato loro l’accesso alle finali di Coppa Davis che si svolgeranno a Malaga, dove è presumibile che il n. 1 del mondo ci sarà non solo per fare il tifoso. L’obiettivo dell’Italtennis, nemmeno tanto nascosto, è di riconquistare l’insalatiera, intanto i successi dell’Unipol Arena sono un bel viatico sulla via della speranza di farcela.

Ad aprire le danze è stato Berrettini, che a fine partita per prima cosa è andato ad abbracciare proprio Sinner, con il quale prima del match aveva chiacchierato a lungo, e la cui presenza, ha poi spiegato Matteo, “mi ha dato una bella spinta e anche un po’ di pressione. Ma Jannik – ha aggiunto parlando a Super Tennis – è stato la ciliegina di una settimana spettacolare”. Per poi aggiungere che a Malaga “ci proveremo con tutto noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo”.

Intanto battere Van de Zandschulp in 2 ore e 22′ di gioco, è stato più complicato del previsto perché il tennista romano ha vinto in rimonta dopo aver ceduto al rivale il primo set, perso per 6-3. In campo non c’era il Berrettini migliore, che però è stato capace di riprendersi l’incontro, nonostante nel secondo set abbia sprecato troppo, leggi sei palle break. Tutto ciò non gli ha comunque impedito di imporsi per 6-4, per poi ripetersi, con identico punteggio, nel terzo set. “Tutta la squadra mi ha spinto al successo – ha poi voluto sottolineare Matteo -. E poi sarà l’aria di casa, il pubblico, il fatto che giocare davanti a voi è speciale e che l’ho sognato fin da quando ero bambino.

Oggi mi aspettavo un match difficile, e il mio avversario mi ha sorpreso in positivo ma alla fine era un break, sapevo che dovevo stringere i denti e provare a strapparne uno, e così è stato nel secondo mentre nel terzo me ne sono serviti due. Sono orgoglioso di come ho lottato oggi perché così è davvero speciale”. Sorride anche l’esordiente Flavio Cobolli che, contro Griekspoor, ha vinto di testa e di cuore. Il romano è sceso in campo dopo il successo dell’amico Matteo Berrettini su Botic Van de Zandschulp, contro il numero 1 olandese Tallon Griekspoor. E ha iniziato al meglio, vincendo il primo set al tie-break 7-4.

Ma l’olandese ha allungato il match al terzo set, in cui è stato bravo a sapersi isolare da cori, tamburi e assordanti trombette, ma alla fine non è stato abbastanza per vincere. Cobolli, che ha evidenziato progressi concreti, ha chiuso il match con un diritto lungolinea da sinistra che per l’azzurro e tutto il pubblico è stato anche un grido di vittoria. “Ho realizzato il sogno che avevo da bambino – le parole del giovane romano -, sono contento e fiero di me stesso. Questa non è la vittoria mia, ma di squadra. Senza il calore e supporto di tutti non sarebbe finita così. Sinner? Prima della partita mi ha detto di divertirmi, detto da lui è molto importante per me”.

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Luna Rossa vola, a un punto dalla finale di Vuitton Cup

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Due successi in rimonta, e due con sfoggio di superiorità. Andava a cento all’ora (quasi) nelle acque di Barcellona Luna Rossa che prende il largo con un poker di vittorie su American Magic e che ora spinge la sfida italiana a un passo dalla finale della Louis Vuitton Cup, il torneo di selezione che deciderà l’avversaria di Emirates Team New Zealand per l’America’s Cup. Nella sfida al meglio di nove regate previste in questo round di semifinali, il Team Prada Pirelli è avanti 4-0 sulla barca statunitense grazie alla nuova doppietta messa a segno da Spithill, Bruni e compagni.

Nella prima giornata le partenze non ottimali avevano costretto Luna Rossa a inseguire, per poi rimontare e vincere: nella seconda lo start in entrambe le regate è stato pressoché perfetto e l’AC75 tricolore, complici le migliorate e più favorevoli condizioni del vento (la brezza da Sud, infatti, è salita a 15 nodi, accompagnata da onda) ha costretto lo scafo Usa a inseguire sempre e mai a impensierire troppo. Condizioni che sono apparse ottimali per il Team Prada che infatti ha raggiunto una velocità di punta super, superando il muro dei 50 nodi e toccando i 51 durante gara-4 vinta alla fine con un paio di secondi di vantaggio.

Il bolide dello skipper Max Sirena in alcuni momenti della gara ha viaggiato a circa 95 km l’ora:, meglio di quanto ha fatto vedere Ineos, che pure ha sfrecciato oltre i 50 nodi, rifilando 4-0 ad Alinghi, a un passo dall’eliminazione. Due gare, per Luna Rossa, contraddistinte appunto da una partenza ottima: in gara 3 American Magic è costretta a virare subito dopo lo start. Dopo essersi allungata sulla sinistra, la barca italiana comanda il gioco, navigando sul vento e respingendo contemporaneamente gli avversari sulla parte sfavorita del campo di regata.

Il vantaggio per Luna Rossa al primo cancello è di 13″, che andranno aumentando nel corso del match anche grazie alla tattica vincente. Nessun errore fino al traguardo e arriva il terzo punto. Il via di gara 4 è pressoché fotocopia, con la barca italiana che parte sottovento e leggermente avanti agli americani. Alla prima boa Prada è in testa con 6 secondi di margine e consolida il vantaggio nella poppa successiva. Onda consistente che però Luna Rossa doma mantenendo il coretto assetto di volo: il match si riapre nel penultimo lato, quando la barca americana recupera tutto il gap e si presenta al quinto cancello con soli 3″ di distacco. Barche vicine e un finale show con gli italiani che mantengono il controllo e il vantaggio, tagliando il traguardo con soli due secondi di vantaggio.

“Abbiamo fatto una partenza perfetta, Jimmy è stato molto bravo a posizionare la barca esattamente dove volevamo che fosse sulla linea. Siamo super contenti, perché è andato tutto bene: la barca era velocissima e questo grazie al lavoro incredibile dello shore team e dell’equipaggio a bordo, cominciando dai ciclisti che hanno faticato tanto. Luna Rossa è tornata” le parole del timoniere ‘Checco’ Bruni. La finale (contro i britannici di Ineos quasi sicuramente) ora è a un passo, un punto solo, volando ancora sull’acqua si può.

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Riecco il Napoli e con Conte è in testa, frena l’Inter

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Una striscia di tre vittorie grazie a Lukaku e Conte, il braccio e la mente, come ai tempi dello scudetto dell’Inter. Il Napoli sembra avere archiviato l’anno orribile e torna protagonista, primo in classifica approfittando della frenata dell’Inter a Monza. I campioni d’Italia vanno sotto nella ripresa, la sblocca al 36′ Mota di testa, ma rimedia sette minuti dopo Dumfries. Sorride Nesta, già sotto esame sulla panchina brianzola, Inzaghi con l’1-1 sale a quota 8 con Juve e Torino, alle spalle del Napoli. Che a Cagliari fa festa con un poker ai sardi: il belga, due assist e un gol, non è il solo mattatore di giornata. Le coppe europee sono pronte a decollare e Lookman rispunta dal nulla, dopo un fine mercato da separato in casa.

Ma l’Atalanta sa perdonare perché, dopo la tripletta che ha fruttato l’Europa League, il nigeriano lascia il segno, con un gol e un assist, nella rimonta sulla Fiorentina, al termine di una delle migliori gare di inizio stagione. L’Atalanta riparte dopo due ko di fila e si riporta in quota sfruttando anche il nuovo rallentamento della Juve, che sembra avere perso la facilità di gioco dell’avvio per il problematico inserimento dei pezzi grossi Douglas Luiz e Koopmeiners. Supera l’approccio buio il Milan con un poker in 45′ al disorientato Venezia di un Di Francesco già in difficoltà.

A quattro punti arrancano, oltra alla Fiorentina, altre due squadre che non riescono a vincere: la Roma dà segni di risveglio, ma si fa raggiungere all’ultimo respiro del recupero dal Genoa, mentre il Bologna si salva nel finale da un disastroso ko a Como, alla vigilia del ritorno in Champions. Resta in alto il Torino che però in casa acciuffa un pari che sta stretto all’ottimo Lecce. Con Conte si vince. Lo stanno imparando con grande gusto i tifosi napoletani. Arriva il tris di successi dopo il ko di Verona, ma stavolta non è una passeggiata di salute perché il Cagliari disputa una gara di ottimo livello (per gli scontri tra le tifoserie rivali il match è stato interrotto sette minuti nel corso del primo tempo), subisce lo svantaggio con un tiro di Di Lorenzo deviato da Mina. Poi i sardi fanno la partita, Meret sbroglia vari pericoli, Marin colpisce la traversa.

L’equilibrio dura poco, però, perché sale in cattedra Lukaku, e non ce n’è per nessuno: assist per Kvara che non perdona in contropiede, poi il belga si mette in proprio e sigla il terzo gol. Alla fine arriva il poker di Buongiorno. Conte si presenterà ora allo Stadium davanti alla Juventus. L’Atalanta fa pace con Lookman e i risultati cominciano a vedersi. Il folletto nigeriano regala un assist e un gol d’autore che ribaltano la difficile e divertente partita con un’ottima Fiorentina, che continua a restare però senza vittorie. Ma a Bergamo ci sono i fuochi d’artificio, soprattutto nel primo tempo: passano i viola con Martinez Quarta, ma rimedia Retegui col suo consueto colpo di testa.

La Fiorentina di Palladino dispone di un Kean rinato, che riporta i suoi in vantaggio. Ma la Dea in 2′ minuti ribalta la gara coi suoi gioielli ritrovati: De Ketelaere prima e poi Lookman fissa il 3-2 che non cambierà nella ripres. Non decolla la Roma di De Rossi: arriva il primo gol di Dovbik dopo un interminabile controllo Var, ma la superiorità non frutta il raddoppio. Poi nella ripresa si infortuna Saelemaekers, entra Hermoso, ma la benzina si esaurisce. All’ultimo minuto di recupero, appena espulso De Rossi per doppia ammonizione, arriva il pari di De Winter a difesa schierata. Passo indietro del Torino di Vanoli, che sforna ancora una classifica da applausi, ma si fa imbrigliare dal bel Lecce di Gotti, che avrebbe meritato i tre punti con varie incursioni pregevoli a cui si è’ opposto un altro eccellente portiere, Milinkovic-Savic, migliore uomo in campo. Qualche fischio ingeneroso per i granata che, a otto punti, tengono il passo della Juve.

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