Collegati con noi

Sport

Poker al Genk nel San Paolo vuoto, il Napoli fantasma in campionato in Champions non perdona

Pubblicato

del

San Paolo quasi spettrale. Mai visti tanti spazi vuoti ad una partita di Champions del Napoli in casa. Sono 20/25 mila i tifosi paganti. Col Genk basta pareggiare per passare il turno. Se il Napoli dovesse vincere può aggiudicarsi la testa del girone. In caso di passaggio agli Ottavi di finale, per il Napoli sarebbe la quarta volta in assoluto.  Il clima meteorologico è freddo, la temperatura dell’umore della squadra e dei tifosi è a dir poco gelida. La voce filtrata delle dimissioni o dell’esonero di Ancelotti a prescindere è la ciliegina sulla torta di un periodo che definire nero è eufemistico. In Tribuna c’è Marek Hamsik che tra i due tempi sarà premiato dalla società per la sua militanza nel Napoli.

La partenza del Napoli è di quelle fulminanti. Nemmeno al 3 minuto ed Arexk Milik va in gol grazie ad una papera incredibile del giovane portiere del Genk. Poco prima Kalidou Koulibaly aveva preso una traversa con  palla che rientra in campo. I primi 10 minuti del Napoli sembrano quelli di una grande squadra, quello che erano gli azzurri fino a due mesi fa. Al 15 minuto grande occasione per il Genk che ruba una palla a Fabian Ruiz in attacco, lancia un suo attaccante verso la porta difesa da Meret ma per fortuna fallisce miseramente. Al San Paolo c’è un silenzio tombale. Non un coro. Si sentono i cori dei pochi tifosi del Genk.  Al 26esimo minuto azione di attacco del Napoli che in tre mosse arriva in porta del Genk. In difesa Allan lancia sulla destra Di Lorenzo che mette al centro, dove trova Milik pronto a impattare e mettere in rete. Il San Paolo torna a intonare la canzone “abbiamo un sogno nel cuore”.

Carlo Ancelotti: Napoli forte in Champions, speriamo di tornare forti in campionato. Dimissioni? Mai fatto in vita mia

In Tribuna si vede Aurelio de Laurentiis inquadrato dalle telecamere sorridere.  Al 32 esimo prima parata bellissima di Alex Meret. Ito da sinistra cross tesissimo al centro, Meret leva la palla dai piedi degli attaccanti del Genk. Al minuto 36 Allan lancia in rete Callejon, il portiere Vandevoordt lo atterra. È rigore. Al minuto 37 Milik mette dentro. Siamo sul 3 a 0.  Ma il Genk non è domo. I calciatori belgi continuano a proporsi in attacco per ridurre le distanze. Nel secondo tempo, almeno nei primi 25 minuti, partita noiosissima. Al 71esimo entra Gianluca Gaetano, 19 anni, al posto di Zielinsky. È l’esordio. Il Napoli non riesce ad affondare i colpi, il Genk non ha il tasso tecnico per impensierire il Napoli. Al 73 esimo calcio di rigore per il Napoli. Su botta bellissima di Callejon, un calciatore del Genk para col braccio. Il rigore lo batte Dries Mertens. Un cucchiaio e siamo al poker.

Advertisement

Sport

Napoli senza identità: Conte cambia sempre formazione e ora cerca un undici stabile

Pubblicato

del

C’erano una volta i titolarissimi, un blocco riconoscibile che i tifosi recitavano quasi a memoria. Oggi non più. Antonio Conte, al Napoli, non è ancora riuscito a schierare due volte di fila la stessa formazione. E quando avrebbe potuto farlo, ha scelto il turnover. Infortuni, rotazioni, scelte forzate: tutto ha contribuito a una squadra che ancora non ha una reale identità.

Il problema dell’amalgama mai trovato

Il momento negativo del Napoli nasce anche da qui: senza continuità, senza un undici base, diventa difficile generare quei meccanismi automatici che fanno crescere una squadra. L’amalgama, che Massimino diceva ironicamente di voler “comprare sul mercato”, oggi non c’è. Conte era partito con un’idea precisa, ma ha dovuto – e a volte voluto – cambiarla continuamente.

Il valzer delle punte e le scelte obbligate

All’esordio, senza Lukaku, aveva puntato su Lucca titolare. Dopo la vittoria con il Sassuolo, la prima rotazione: fuori Olivera, dentro Spinazzola. Alla terza giornata, contro la Fiorentina, l’esordio di Hojlund con pochissimi allenamenti, subito decisivo. Una scelta sorprendente ma efficace.

Difesa in affanno tra infortuni e rotazioni

Gli infortuni hanno pesato subito: Beukema costretto a sostituire Rrahmani, Marianucci lanciato a Milano e poi accantonato. La difesa, tra Champions e campionato, ha perso certezze e continuità. Il ritorno al 4-3-3 non ha aiutato a stabilizzare il quadro.

L’unica vera gerarchia sopravvissuta è in porta: Milinkovic ormai inamovibile al posto di Meret.

Emergenza come opportunità: nasce l’undici base?

Con molti infortuni ancora lontani dal rientro, paradossalmente l’emergenza può diventare una risorsa. Conte potrebbe finalmente stabilizzare la sua squadra affidandosi al blocco “storico”:

  • Di Lorenzo – Rrahmani – Buongiorno – Spinazzola

  • Lobotka – McTominay

  • Politano – Hojlund più due posti da definire

Due “pretoriani” da individuare e Conte potrà tornare ad avere un undici base, e magari riproporlo per almeno due partite consecutive, cosa mai accaduta finora.

Il Napoli attende stabilità. Conte pure. E la stagione, per ripartire, ha bisogno esattamente di questo.

Continua a leggere

Sport

Conte torna a Castel Volturno: silenzio, tensione e resa dei conti dopo il caos di Bologna

Conte riappare dopo una settimana di silenzio totale: colloqui, tensioni e decisioni in arrivo nello spogliatoio del Napoli. De Laurentiis valuta l’intervento sul mercato di gennaio.

Pubblicato

del

Tutti lo hanno cercato, nessuno lo ha trovato. Antonio Conte si è dissolto per una settimana, diviso tra le sue due abitazioni, evitando telefonate, messaggi, contatti. Una primula rossa. Dopo il crollo di Bologna, il tecnico del Napoli ha scelto di sparire. Ma oggi torna: allenamento fissato alle 14.30, probabile arrivo in anticipo a Castel Volturno.

Parlerà solo venerdì, alla vigilia della sfida con l’Atalanta. Prima, però, una lunga serie di colloqui interni. Da solo, perché De Laurentiis non sarà presente.

Una settimana anomala, tra riposo e tensione

Il tecnico ha avuto tre giorni di permesso: un break rarissimo, simile a quello che prese Benítez nel 2014. Un segnale della tensione interna esplosa dopo Bologna. Decine di telefonate non ricevute, anche dai fedelissimi.

Il presidente ha scelto una linea morbida: stima pubblica e zero pressioni, pur temendo che nelle parole di Conte si nascondesse la tentazione dell’addio.

Conte, intanto, ha riavvolto il nastro: errori della squadra, errori suoi, analisi del rapporto con una parte del gruppo. E ha inviato un messaggio chiaro ai giocatori rimasti a Castel Volturno: due giorni di doppio allenamento, perché “nulla si tocca”.

Il metodo Conte resta intoccabile

Da quando è arrivato, Conte ha imposto il suo stile: regole ferree, intensità, disciplina, preparazione durissima. Chi viene da Premier o Olanda sa che la comfort zone non esiste.
Molti veterani e nuovi arrivati hanno sussurrato per settimane che la preparazione fosse troppo dura. Conte non intende cambiare: «Se ti sorprende, hai sbagliato a venire».

La spaccatura, però, esiste.

Il faccia a faccia con la squadra è imminente

Conte vuole lavare i panni sporchi davanti a tutti. Ha scelto di aumentare la tensione con la sua assenza, lasciando lo spogliatoio sospeso per giorni. Nessuna mediazione, neppure tramite Oriali.

Il tecnico non cercherà stretta di mano o pace pubblica: si presenterà con una sola arma, la sua: il lavoro.

Punta sugli infortunati in rientro (Gilmour e Spinazzola in panchina con l’Atalanta), e sul recupero di Lukaku entro due settimane per la sfida con la Roma. La convinzione è che la squadra possa risalire.

De Laurentiis prepara la risposta: il mercato di gennaio

Il presidente è pronto a confermare la sua “simbiosi totale” con Conte: sostenere il progetto e intervenire pesantemente sul mercato invernale.

Conte rientra oggi, ma il clima è cambiato. Dopo Bologna, nulla è più come prima. E lui è il primo ad averlo capito.

Continua a leggere

Sport

Jannik Sinner domina Torino: il ragazzo d’oro del tennis batte Alcaraz e conquista le Atp Finals 2025

Sinner trionfa alle Atp Finals 2025 battendo Carlos Alcaraz in due set. Match spettacolare, pubblico in delirio e un finale di stagione da leggenda per il campione azzurro.

Pubblicato

del

Titolo SEO ottimizzato
Jannik Sinner domina Torino: il ragazzo d’oro del tennis batte Alcaraz e conquista le Atp Finals 2025

Parole chiave SEO
Jannik Sinner, Atp Finals 2025, finale Sinner Alcaraz, tennis Torino, vittoria Sinner, Alcaraz sconfitto, Masters Torino

Meta description SEO
Sinner trionfa alle Atp Finals 2025 battendo Carlos Alcaraz in due set. Match spettacolare, pubblico in delirio e un finale di stagione da leggenda per il campione azzurro.

Suggerimento immagine
Sinner con il trofeo al centro della Inalpi Arena, braccia alzate e pubblico in festa.


Jannik Sinner re delle Atp Finals 2025

Jannik Sinner è ancora una volta il dominatore del tennis mondiale. Alla Inalpi Arena di Torino, nel match definito da molti la “partita dell’anno”, il campione azzurro ha sconfitto in due set il numero 1 del ranking Carlos Alcaraz, chiudendo 7-6(4) 7-5 dopo due ore e un quarto di spettacolo puro. Una vittoria che lo conferma re delle Finals e simbolo di una stagione straordinaria.

Una finale da brividi

Atmosfera caldissima fin dall’inizio, con l’Inno di Mameli cantato da Il Volo e il palazzetto trasformato in un catino. Sinner sceglie di rispondere e il duello parte a ritmi altissimi: scambi brevi, servizi incisivi, concentrazione assoluta.
Il primo set si decide al tiebreak, dopo un parziale equilibrato e due pause forzate: un malore sugli spalti e poi l’intervento del fisioterapista per Alcaraz. Nel momento decisivo, Sinner alza il livello e chiude 7-4 tra il boato del pubblico.

Il capolavoro del secondo set

Alcaraz prova a invertire l’inerzia con il primo break dell’incontro, ma sul 3-2 Sinner si prende la prima palla break: una risposta steccata e fortunosa, una palla corta chirurgica e si torna in parità.
Il resto è un susseguirsi di colpi di qualità, sofferenza e coraggio. Sinner infiamma il palazzetto portandosi la mano all’orecchio, Alcaraz inizia a perdere profondità nei colpi. Sul 6-5, match point: il rovescio dello spagnolo esce di pochi centimetri. La Inalpi Arena esplode.

Il trionfo e la voce dei protagonisti

Sinner corre ad abbracciare il suo team, poi la fidanzata Laila Hasanovic. Le sue parole sono piene di emozione:
«È incredibile. Venire e vincere qui a Torino, davanti al pubblico italiano, è stato fantastico. Con Carlos bisogna giocare al meglio, è stata una partita durissima. Significa tanto chiudere così la stagione».

Sportivissimo Alcaraz:
«Esco a testa alta. Sono felice per il livello che ho espresso. Jannik non perde indoor da due anni: dopo ogni sconfitta torna più forte. Complimenti».

Un duello destinato a continuare

I numeri raccontano quanto fosse sottile il confine tra vittoria e sconfitta: Sinner 78 punti, Alcaraz 72; 8 ace a 5; due break su due per l’azzurro.
A fine match, i due campioni si sono già dati appuntamento al 2026. Sarà ancora la loro rivalità a guidare il tennis mondiale.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto