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Pnrr, ricerca: 1,6 miliardi per i 5 centri nazionali

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Pubblicato il bando che assegna 1,6 miliardi di euro a 5 centri nazionali impegnati in ricerche di frontiera relative a tecnologie chiave. Lo rende noto il ministero per l’Universita’ e la Ricerca, che oggi sul suo sito ha pubblicato il bando, il primo previsto per le misure di ricerca in filiera del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I centri finanziati si occupano di: simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; tecnologie dell’agricoltura (Agritech), sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA, mobilita’ sostenibile, biodiversita’.

Le proposte per costituire i Centri nazionali potranno presentate attraverso la piattaforma informatica GEA del ministero a partire dalle ore 12,00 del 17 gennaio e allo stesso orario del 15 febbraio 2022. I Centri nazionali, per ciascuno dei quali si prevede un finanziamento tra 200 e 400 milioni di euro, sono aggregazioni di universita’ statali ed enti di ricerca vigilati dal ministero per l’Universita’ e la Ricerca e possono prevedere il coinvolgimento di universita’ non statali, altri enti pubblici di ricerca e di altri soggetti pubblici o privati, altamente qualificati che svolgono attivita’ di ricerca. Tutti dovranno essere organizzati con una struttura dedicata alle attivita’ di gestione e coordinamento (Hub) e un’altra dedicata alla ricerca (Spoke). La loro attivita’, rileva il ministero, e’ finalizzata creare o rinnovare infrastrutture e laboratori di ricerca, realizzare e sviluppare programmi e attivita’ di ricerca, favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a piu’ elevato contenuto tecnologico come start-up e spin off, e valorizzare i risultati della ricerca. Le proposte dovranno prevedere che “almeno il 40% delle risorse finanziarie sia destinato ad attivita’ realizzate nelle regioni del Mezzogiorno e che almeno il 40% del personale assunto o destinatario di borse di studio o di ricerca a tempo determinato sia donna”. Il bando prevede inoltre che “ogni Centro si avvalga di almeno 250 persone dedicate alla ricerca, tra il personale strutturato di universita’ ed enti facenti che partecipano al progetto e che la struttura Spoke dedicata alla ricerca debba comprendere un numero di componenti compreso tra 5 e 15. Le proposte saranno valutate da cinque Commissioni, una per ogni tematica, composte da esperti italiani o stranieri. La valutazione prevede due fasi distinte, alle quali seguira’ una fase negoziale condotta da una Commissione nominata con decreto del ministro e composta da un rappresentante del ministero dell’Universita’ e la Ricerca, da uno del ministero dell’Economia e delle Finanze e dai coordinatori dei panel di esperti coinvolti nelle precedenti fasi di valutazione. La durata del programma di ricerca e’ di tre anni a partire dalla data indicata nel decreto di concessione del finanziamento, che verra’ sottoscritto al termine della fase di negoziazione e potra’ essere estesa, su autorizzazione del ministero, non oltre il 28 febbraio 2026.

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Vaia, ministero della Salute da anni commissariato da Mef

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“Il ministro Schillaci si è battuto com un leone perché avessimo, in un contesto di scarsa disponibilità economica, delle disponibilità in più. Ma bisogna ammettere che il ministero della Salute è da anni un ministero commissariato dal Mef. Faccio un appello a Meloni: dia più forza a questo ministero”. Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, nel corso dell’evento InnovaCtion, promosso da Gsk, in corso a Roma.

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Politica

De Luca: con Conte base per alleanza che possa governare Paese

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“Le dichiarazioni che ha fatto Conte ieri mi sono sembrate sinceramente molto ragionevoli, molto equilibrate e serie. Mi pare che su questa base si possa ragionare per costruire un’alleanza credibile per governare l’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commentando positivamente la visita di ieri del leader del M5s al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Per governare questo Paese – ha detto De Luca – non bastano gli slogan e una riedizione di Lotta Continua, occorre mettere in piedi un programma che, partendo dalla povera gente, dal mondo del lavoro, sia credibile anche per il sistema delle imprese, per i ceti professionali, per i ceti dinamici del nostro paese e, in ogni caso, per la maggioranza degli italiani, altrimenti la strada per il governo rimane chiusa”.

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Politica

Sondaggi: Swg; FdI al 28,6%, Pd al 19,4% e M5s al 16,4%

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FdI scende al 28,6% (-0,4%), il Pd è stabile al 19,4%, il M5s perde lo 0,2% attestandosi al 16,4, stesso calo per la Lega al 9,4%. FI sale dello 0,1%) e raggiunge quota 7%, Azione va al 3,8% (+0,1), Avs al 3,6% (+0,1), Iv guadagna lo 0,2% arrivando al 3,3%, mentre +Europa perde lo 0,2% e scende al 2,6. Sono alcuni dei risultati dell’ultima indagine sulle intenzioni di voto realizzata da Radar Swg, che compara i dati con quelli del 20 novembre. Per l’Italia con Paragone sta all’1,6%(-0,1), Unione Popolare all’1,4% (+0,2), Noi Moderati all’1,1% (+0,1).

NOTA METODOLOGICA: Il metodo di rilevazione dell’indagine, condotta dal 22 al 27 novembre, è Cati-Cami-Cawi su un campione di 1200 soggetti maggiorenni.

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