I familiari di Maria Cristina Speranza, sulla base delle risultanze dei medici presentarono denuncia presso la stazione dei carabinieri di Marina di Camerota. L’ anziana fu sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa ma il suo cuore dopo dieci giorni di agonia si è fermato.
«Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarla – hanno spiegato i sanitari – ma le sue condizioni erano davvero molto gravi » . La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’ inchiesta. Il sostituto procuratore Luigi Spedaliere, titolare dell’inchiesta, ha disposto l’esame autoptico sulla salma.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri della stazione di Marina di Camerota. L’anziana viveva in un appartamento nel centro di Rofrano ed era assistita da una badante di origine moldava. La donna era stata ingaggiata per assistere l’ anziana notte e giorno in casa. Una donna, stando ai primi accertamenti sin qui compiuti dagli investigatori, che non aveva precedenti penali, né era mai stata segnalata in passato. Era insomma ritenuta una badante fidata che avrebbe dovuto accudire l’anziana nelle normali necessità quotidiane. Ma – secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori – la donna avrebbe invece sottoposto Maria Cristina Speranza ad una serie di maltrattamenti. La badante è sparita. I carabinieri hanno provato a rintracciarla ma attualmente risulta irreperibile. Gli inquirenti sospettano che possa aver lasciato in fretta e in furia l’ Italia per evitare problemi giudiziari legati al suo comportamento con l’ anziana.