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Cronache

Pestato a sangue a 17 anni in Salento per aver guardato una donna

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Pestato a 17 anni per uno sguardo di troppo a una donna, forse per un complimento non gradito: a picchiarlo, con calci e pugni sul visto e alla testa, anche quando era ormai a terra, sarebbero stati almeno tre uomini. Uno di loro, il 31enne Mattia Marzano, fidanzato della donna che avrebbe subito le attenzioni del minorenne, è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla Polizia con l’accusa di tentativo di omicidio. Le altre due persone che lo avrebbero aiutato durante il pestaggio sono indagate in concorso per lo stesso reato, ma nei loro confronti al momento non è stata emessa alcuna misura cautelare.

Marzano non sarebbe nuovo a episodi di questo genere e in passato è stato già accusato di tentato omicidio, in quel caso con l’uso di armi. La dinamica di quanto accaduto il 6 gennaio, però, non è ancora del tutto chiara e le versioni fornite dal 31enne e dal 17enne sono contrastanti. E’ accaduto tutto la sera dell’Epifania, in un affollato bar della piazza centrale di Galatina (Lecce). L’aggressione sarebbe partita nel locale e poi, quando il giovane ha provato a scappare, è proseguita in strada dove il 17enne è stato raggiunto e nuovamente picchiato. Quando è arrivata al pronto soccorso, verso le 22.30, accompagnato da sua madre, la vittima dell’aggressione aveva il volto ricoperto di sangue e il setto nasale fratturato: i medici hanno dovuto suturare ferite alle labbra e alle palpebre.

Agli operatori sanitari avrebbe riferito di essere entrato nel bar con alcuni amici e di essere stato accerchiato dal 31enne e da altre tre-quattro persone che li accusavano di aver fatto delle avances alla fidanzata di Marzano: lasciato solo dagli amici che sono scappati, il 17enne è stato poi pestato. Il 31enne, invece, avrebbe riferito agli inquirenti che è stato un amico del 17enne a fare delle avances alla sua donna. E che, una volta respinto, sarebbe intervenuto il 17enne, con un atteggiamento aggressivo. Solo a questo punto, secondo la versione dell’indagato, sarebbero accorsi gli amici di Marzano per aiutarlo nella discussione, che poi è degenerata nel pestaggio.

Dalle immagini delle telecamere di sicurezza della zona, che hanno immortalato tutti i momenti del pestaggio, emergerebbe comunque chiaramente l’uso della violenza. Proprio dalla visione di questi filmati la polizia è riuscita a risalire all’identità dei presunti responsabili. I legali che difendono Marzano, gli avvocati Roberto De Mitri Aymone e Ladislao Massari, annunciano intanto che impugneranno la misura cautelare al tribunale del Riesame.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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