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Cronache

Pedopornografia, sesso tra bambini, sevizie, abusi su animali e razzismo in chat: coinvolti 30 ragazzi

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Nella chat “The Shoah Party”, disattivata dopo l’inchiesta dei carabinieri di Siena, sono stati trovati centinaia di video, definiti “orribili” da alcuni degli investigatori che li hanno visionati “con ribrezzo”. Numerosi, ad esempio, i filmati che mostravano gli sgozzamenti dei terroristi dell’Isis. Tante anche le immagini di abusi sessuali su bambini e bambine: gli utenti minorenni del gruppo si sono scambiati anche un filmato in cui un uomo seviziava una neonata di nemmeno un anno.

In un altro video una bambina di 11 anni viene costretta brutalmente a fare sesso con due ragazzini, forse di poco più grandi di lei. Eppure, la piccola, come mostrano le inquadrature, in quel momento ride.

I commenti dei baby utenti della chat si sprecano e sono insultanti: “Sei solo una p…”. Giravano pure video di sevizie su galline e altri animali, con l’invito “a provarci anche noi”. Numerose anche le foto di ragazzine nude e le scritte inneggianti al sesso tra minorenni, magari consumando droghe, e non si citerebbero solo gli spinelli.

Tra i video circolati sulla chat anche quello in cui si vede un gruppo di bambini africani che si dissetano con l’acqua di una pozzanghera, accompagnato da commenti irriguardosi, insultanti e razzisti, come “Minchia il Nesquik”. Insulti e offese di ogni tipo vengono inviati nei messaggi all’indirizzo di ebrei, omosessuali, migranti, disabili e malati (anche la foto di un bimbo malato di leucemia è oggetto della derisione). Nella chat sono state postate tante frasi che esaltano Hitler, Mussolini e anche Osama Bin Laden, accompagnato dal video con l’attentato alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Il nazismo e il fascismo sono considerate dai ragazzini “cose buone” e qualcuno di loro scrive “Rivoglio il Duce” oppure “Ci vorrebbe Hitler”. E compare anche un fotomontaggio di Cristo messo in croce su una svastica, con commenti offensivi.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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