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Cronache

Pazienti alla mercè di formiche, blatte, scarafaggi, troppi ospedali nel mirino

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Non è la prima volta che l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli è al centro dei riflettori per la presenza di animali nel nosocomio: prima dell’emergenza formiche di questi giorni, il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco era stato al centro di polemiche per la presenza di zanzare e scarafaggi: nel giugno dello scorso anno ne erano stati trovati numerosi sia delle une che degli altri al pronto soccorso, e la Direzione sanitaria aveva fatto scattare una operazione complessiva di disinfestazione. Sempre a Napoli, ma all’ospedale San Paolo, immagini choc erano state diffuse dopo che centinaia di formiche avevano assediato, nell’estate 2017, una pazienta costretta a letto. Uno scarafaggio sotto il letto, invece era stato trovato dalla mamma di un piccolo degente nel 2014 nella corsia dell’Ospedale dei bambini di Palermo. La donna aveva fatto formale denuncia al commissariato, lamentando la scarsa pulizia del nosocomio. Oltre a scarafaggi addirittura escrementi di gatto nella cucina del Policlinico a Messina erano stati invece denunciati dal sindacato Orsa nel 2010. La presenza di blatte all’ospedale San Camillo di Roma, uno dei più grandi e più importanti d’Italia, aveva causato nel lontano 2004 addirittura una rivolta dei degenti che avevano occupato la corsia del reparto Cesalpina con i comodini e si erano rifiutati di tornare a letto. E un gruppo di ricercatori del prestigioso Johns Hopkins Hospital di Baltimora mette in guardia anche sull’uso della pet-therapy negli ospedali: se gli animali abbassano effettivamente ansia e depressione nella maggior parte dei pazienti, il rischio è che con le coccole portino anche batteri resistenti.

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Cronache

Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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