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Paura per Gina Lollobrigida, ricoverata per femore rotto

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Paura per Gina Lollobrigida. L’attrice 95enne e’ ricoverata da ieri in un ospedale di Roma per la frattura di un femore in seguito ad una caduta in casa. Secondo le prime informazioni, le sue condizioni non sarebbero preoccupanti, ma dovra’ comunque sottoporsi ad un intervento chirurgico in programma gia’ domani. Gia’ quattro anni fa la Lollo era finita in ospedale proprio per un incidente domestico che la costrinse a saltare un’intervista televisiva. In quell’occasione l’attrice fu presa in cura dai sanitari del Sant’Eugenio e dimessa un paio di giorni dopo. Solo pochi giorni fa il nome della Lollobrigida, vincitrice di sette David di Donatello nella sua lunga carriera sul set, e’ tornato sui giornali per la sua candidatura a Latina al collegio uninominale del Senato, e in altre circoscrizioni nel plurinominale proporzionale, per la lista ‘Italia sovrana e popolare’, che riunisce Partito comunista, Patria socialista, Azione civile, Ancora Italia e Riconquistare l’Italia. Un’esperienza, quella politica, gia’ tentata dall’attrice alle Europee del 1999, nella lista dei Democratici. Allora ottenne circa 10mila preferenze senza pero’ essere eletta. Lo scorso 4 luglio la ‘bersagliera’ del cinema italiano ha spento le sue 95 candeline annunciando di essere al lavoro su un libro di disegni. Dopo l’epoca d’oro negli anni ’50 e ’60, infatti, l’attrice si e’ dedicata alla fotografia e all’arte. “Sono stata forse viziata – ha detto di se’ -, continuo a lavorare sempre, mi sento che ho molte cose ancora da dire e spero di avere il tempo di poterle realizzare”. Dal 2021 la diva ha un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio, cosi’ come richiesto nell’azione legale dal figlio Andrea Milko Skofic. A preoccupare la famiglia e’ la figura dell’ex manager dell’attrice, Andrea Piazzolla, rinviato a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace. Con lui e’ finito a processo anche Antonio Salvi, l’uomo che avrebbe fatto da intermediario con una casa d’aste per la vendita di circa 350 beni di proprieta’ della Lollobrigida. “Ho diritto di vivere ma anche di morire in pace”, le parole in lacrime dell’attrice in diretta televisiva. “Andrea non ha mai sbagliato. E’ una persona brava e per il fatto che mi ha aiutato sta avendo dei guai terribili – disse -. La vita e’ mia ed io decido cosa farne. Fare dei regali ad Andrea e la sua famiglia e’ una cosa che riguarda me, nessun’altro”.

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Esteri

Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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