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Cronache

Uccide poliziotti in questura, si era convertito all’Islam

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Strage in questura a Parigi. Quattro funzionari di polizia – tre uomini e una donna – sono stati massacrati a colpi di pugnale nella centralissima sede della Prefecture de Police, di fronte alla cattedrale di Notre-Dame, da un collega a sua volta ucciso durante l’assalto. L’uomo, Michael Harpon, affetto da sordita’ e con venti anni di servizio alle spalle, viene descritto come “un impiegato modello”, al di sopra di ogni sospetto. Secondo diverse fonti citate dai media transalpini, si era convertito all’Islam 18 mesi fa, ma nessun elemento consente di concludere, al momento, che si fosse radicalizzato. Gli agenti hanno perquisito il suo domicilio di Gonesse, in Val d’Oise, e hanno posto la moglie, anch’essa musulmana, in stato di fermo. Al momento, la procura antiterrorismo non ha ritenuto opportuno occuparsi dell’inchiesta e gli inquirenti propendono piuttosto per un movente personale, legato a un conflitto sul luogo di lavoro. In questo giovedi’ nero per la polizia francese, all’indomani della ‘marcia della rabbia’ dei poliziotti a Parigi, il presidente Emmanuel Macron si e’ rapidamente recato sulla scena del crimine per “testimoniare sostegno e solidarieta’ all’insieme del personale”. Presenti, sull’Ile-de-la-Cite’ blindata dopo il massacro, il premier Edouard Philippe e il ministro dell’Interno Christophe Castaner, oltre che il prefetto di Parigi Re’my Heitz e la sindaca Anne Hidalgo. L’assalitore aveva 45 anni ed era nato a Fort-de-France, in Martinica, territorio francese d’oltremare. Prestava servizio come esperto informatico alla Drpp, la Direction du Renseignement de la pre’fecture de police de Paris, ovvero i servizi di intelligence. Non aveva “mai presentato difficolta’ comportamentali” ne’ “il minimo segno di allerta”, ha spiegato Castaner, che a causa dei fatti di Parigi ha dovuto annullare all’ultimo una visita in Turchia e Grecia incentrata sul nodo migranti. Il cosiddetto premier flic de France, il primo poliziotto di Francia, ha aggiunto che il suo ministero “e’ in lutto”. La folle spedizione di morte del funzionario si e’ consumata tra le 12.30 e le 13. Armato di un coltello in ceramica, ha attaccato tre agenti della Direction du renseignement de la pre’fecture de police in due uffici situati al primo piano della questura a due passi dalla Senna. Si e’ poi incamminato in altre zone dell’edificio colpendo sulle scale altre due funzionarie. Una volta sceso nel cortile un poliziotto ha invitato il killer a lasciare quel coltello da cucina con cui aveva gia’ ucciso i quattro colleghi, poi ha aperto il fuoco, uccidendolo con un colpo alla testa. Oltre ai quattro morti, un ferito e’ stato operato nel pomeriggio e le notizie sul suo stato di salute sarebbero “rassicuranti”, ha precisato Castaner. Intervistato da Bfm-Tv, il segretario per l’Ile-de-France del sindacato Alliance Police Nationale ha descritto un “funzionario modello” che fino ad oggi non aveva mai dato problemi. Blindata per tutto il giorno la centralissima Ile-de la Cite’, una delle zone piu’ frequentate della citta’, con i ponti sulla Senna chiusi al traffico, mentre un elicottero sorvolava la zona. Ingente lo schieramento di forze intorno alla questura, con automezzi della polizia e dei vigili del fuoco. Proprio ieri 25 mila poliziotti erano scesi in piazza a Parigi per una ‘marcia della rabbia’, una manifestazione di protesta contro la pressione sempre piu’ forte cui sono sottoposti gli agenti, fra terrorismo, scontri con i black bloc, mancanza di mezzi e progetti di riforma delle pensioni di categoria. A far da detonatore a questa manifestazione unitaria degli agenti, il malessere delle divise, testimoniato dal crescente numero di suicidi: 52 soltanto dall’inizio dell’anno, e spesso con l’arma di servizio. Una manifestazione senza precedenti negli ultimi 20 anni.

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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